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Shōgun – La Recensione (no-spoiler)

Shōgun è una delle migliori serie tv del 2024
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La Recensione che segue non presenta spoiler di Shōgun

È stata la migliore serie tv del 2024. La più apprezzata dal pubblico e dalla critica. La serie tv che più di ogni altra ha caratterizzato la corsa ai premi principali, conquistando un numero di riconoscimenti tale da segnare un solco tra essa e tutto quello che si era visto in precedenza. Un fenomeno di costume che ha superato ampiamente i confini del piccolo schermo, issandosi su vette ormai inabituali per la serialità contemporanea. Una serie tv da golden age televisiva, trasferitasi nel nostro tempo per restituirci l’idea che la qualità, quella vera, possa ancora combinarsi efficacemente con grandissimi numeri. Una qualità sì narrativa, ma anche espressiva e tematica. Segnata da interpretazioni straordinarie e da uno sforzo tecnico ed economico degno dei migliori kolossal. Insomma, è chiaro dove stiamo andando a parare: stiamo parlando di Shōgun.

La serie tv, distribuita da FX e Hulu (in Italia, invece, è disponibile su Disney+), è ormai un’eccezione del nostro tempo.

Mentre il mondo corre nella direzione dei grandi blockbuster e dei franchise più strutturati per riappropriarsi di una sostenibilità che spesso non contempla le esigenze più creative dell’autorialità, Shōgun ha percorso una strada parallela per arrivare a un risultato ancora più notevole. Se da un lato c’è una distanza ormai profonda tra le tendenze della critica e quelle del pubblico, sovrapponibili solo nei casi in cui l’equilibrismo di autori e produttori sfocia all’interno di titoli raffinatamente mainstream, dall’altra c’è chi riesce ancora a esprimersi secondo i dettami che hanno fatto della tv quello che è stata tra il 1999 e il 2013.

Shōgun l’ha fatto attraverso l’influenza di un titolo che negli Stati Uniti diceva tantissimo anche prima della messa in onda (ci arriveremo), l’appagamento di una ricostruzione finalmente sfuggita a cliché e deprecabili approssimazioni e l’espressione di un kolossal che ha avuto il merito gigantesco di voler essere altro dal primo all’ultimo momento. Altro rispetto agli approcci più canonici della serialità storica che sta cercando di ricalcare il successo planetario di Game of Thrones, ma anche rispetto a un’idea di tv che rifugge ogni giorno di più la complessità in nome dell’immediatezza. Ciò detto, procediamo allora con una lunga analisi di Shōgun dal punto di vista tematico ed espressivo, evidenziando attraverso vari punti l’approccio della critica e del pubblico, oltre ai premi vinti. Lo faremo senza includere spoiler importanti, garantendo così la lettura a chiunque non abbia ancora visto la serie.

La trama e i temi di Shōgun

Shogun è una delle migliori serie tv del 2024
Credits: FX

Prima di procedere, presentiamo di seguito una breve descrizione della trama di Shōgun.

Ambientata nel Giappone del 1600, la serie si presenta attraverso la prospettiva del navigatore britannico John Blackthorne, naufragato nelle acque nipponiche. Il suo è un approccio altezzoso nei confronti della nuova realtà. Riconosce in sé e nel suo mondo una superiorità morale e tecnica, ma l’impatto con un contesto a lui alieno metterà in discussione le certezze più ataviche. Blackthorne è messo a dura prova fin dal primo momento. Si ritrova, infatti, al centro delle dinamiche politiche del Giappone feudale, diviso in fazioni locali che si scontrano per la conquista del potere centrale. La più influente è guidata dal signore della guerra Toranaga, un uomo che gestisce il potere con grande equilibrio e con una tendenza al decisionismo che sfugge alle logiche illogiche della mera vanità. Il suo obiettivo è riunire i popoli, a tutti i costi. La sua figura evoca così il Principe di machiavelliana memoria.