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I 9 genitori più tossici nella storia delle Serie Tv

Gli sceneggiatori – e con loro anche noi appassionati – sanno perfettamente quanto possa essere efficace lo sviluppo di una figura genitoriale all’interno di una Serie Tv, qualunque sia il genere di riferimento. Che si parli di comedy o drama, o degli ibridi che si sono sviluppati nel corso degli ultimi vent’anni nel panorama dell’intrattenimento seriale, figure paterne e materne aiutano nel progredire della trama, legittimando intrecci ma anche sviluppi di un certo spessore all’interno della psicologia del protagonista o dei protagonisti. Così la nostra mente non può fare a meno di tornare a tutti quei famosissimi genitori che hanno conquistato il nostro cuore, come per esempio Phil Dunphy (Modern Family) o Hal (Malcolm in the Middle), solo per nominarne due. Ma in questo caso non ci concentreremo su quei padri o quelle madri che tanto ci hanno fatto appassionare e ridere a crepapelle, ma piuttosto a quei genitori che possiamo definire tossici e abusivi e che – nella maggior parte dei casi – non possiamo fare a meno di odiare. Figure paterne o materne che hanno abusato fisicamente o psicologicamente dei protagonisti della serie o di personaggi secondari che, per le loro azioni particolarmente cruente, hanno segnato per sempre noi spettatori. Nessun Phil o Hal in questa lista perciò, ma solamente figure come Monica e Frank Gallagher (Shameless) o Livia Soprano (I Sopranos), immancabili nomi all’interno di una lista come quella che ci apprestiamo a presentarvi.

Perciò, senza ulteriori indugi, presentiamo la nostra personalissima lista dei 9 genitori più tossici nella storia delle Serie Tv:

1. Julie Cooper (The O.C.)

Iniziamo proprio con lei, Julie Cooper, interpretata dall’attrice statunitense Melinda Clarke. Un personaggio come il suo non poteva non essere considerato all’interno di una lista come questa. Julie Cooper ci viene presentata sin dalla prima stagione dello show come la scalatrice sociale per eccellenza: sposata con il giovane e ricco Jimmy Cooper (Tate Donovan) e rimasta incinta di Marissa Cooper (Mischa Barton) all’età di diciotto anni, Julie è una vera e propria manipolatrice, una donna disposta a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Julie è anche ciò che più lontano possa esistere da quella figura che potremmo definire come una madre modello. Il matrimonio con Jimmy – un matrimonio il cui unico scopo era l’ostentazione di una certa ricchezza e classe sociale – termina nel momento in cui Julie scopre dei suoi movimenti illegali. Egoista e in grado di preoccuparsi solo di sé stessa, men che meno della figlia, è in questo contesto che Julie finisce perfino a letto con l’ex ragazzo di Marissa, Luke Ward (Chris Carmack).

Julie Cooper (The O.C.)

Nonostante sia innegabile come Julie Cooper interpreti il ruolo della scalatrice sociale alla perfezione, è altrettanto innegabile come tale comportamento – all’interno della serie – venga giustificato dalla costante presenza, attorno a lei, di uomini altrettanto tossici e inaffidabili. Jimmy Cooper è un bugiardo cronico, una figura che a causa della sua brama di soldi e potere ha finito per perdere tutto. Caleb Nichols (Alan Dale), il suo secondo marito, è un aristocratico e ricco manipolatore, un uomo disposto a tutto pur di proteggere la sua fortuna nonché la sua posizione sociale. Insomma, in un nucleo familiare come quello che abbiamo appena delineato è comprensibile – o perlomeno immaginabile – come Marissa sviluppi problematiche psicologiche tutt’altro che indifferenti che l’hanno spinta in più di una occasione verso l’abuso di alcolici e sostanze stupefacenti, ma anche verso la ricerca di situazioni particolarmente rischiose e turbolente – prima fra tutte, innamorarsi di una figura tormentata come Ryan Atwood-Cohen (Benjamin McKenzie).

2. Rick Sanchez (Rick and Morty)

Altro nome imprescindibile, senza cui questa lista sarebbe risultata senz’altro incompleta, Rick Sanchez è un personaggio tossico al 100%. Non solo è stato un padre assente per tutta l’adolescenza di Beth Smith, ma è anche all’origine della marea di insicurezze che caratterizzano Morty Smith, suo nipote. Come se non bastasse, il suo rapporto con il genero Jerry Smith è tra i più malati e problematici che siano mai stati messi in scena e quello con sua nipote Summer Smith, nonostante nelle ultime stagioni abbia avuto un’inversione di rotta, era quasi del tutto inesistente.

Rick è un personaggio estremamente complicato e controverso che si pone al limite tra la figura di antieroe e quella di antagonista: Rick è un alcolista cronico, nichilista, cinico, amorale nonché affetto da un forte complesso del Dio dovuto alla sua incredibile intelligenza – elemento, questo, che lo rende quasi onnisciente -. La sua profonda conoscenza delle leggi dell’universo opera in lui legittimando ogni sua azione e ogni suo comportamento.

Rick and Morty
Rick Sanchez (Rick and Morty)

Nonostante i suoi comportamenti originino spesso da contorti ragionamenti logico-filosofici fortemente ancorati ad un cinismo e una razionalità scientifica di fondo, le ultime stagioni di Rick and Morty ci hanno mostrato come tale nichilismo abbia origine dall’odio che Rick prova per sé stesso – o per meglio dire, per quella sua versione di sé che si è macchiata dell’omicidio di sua moglie Diane e di sua figlia Beth e che ha cercato per tutta la sua vita, al fine di ottenere vendetta.

Sebbene Rick sia un personaggio indubbiamente tossico e nocivo per chiunque gli stia attorno, i suoi sentimenti verso la propria famiglia e la bontà degli stessi non possono assolutamente essere messi in discussione. Il problema, piuttosto, nasce dalla sua incapacità di dimostrare tali sentimenti in maniera sana: ciò è particolarmente evidente nel caso del suo rapporto con Morty, un rapporto spesso possessivo e manipolatorio e che, altrettanto spesso, rasenta la dipendenza.

3. Frank Reynolds, vice Frank Gallagher (It’s always sunny in Philadelphia)

Frank Reynolds, “The warthog – il facocero“, è tutto ciò che può esserci di più lontano dalla figura del padre amorevole e premuroso. Anzi, a più riprese all’interno dello show viene da chiedersi se lui non tenga di più a Charlie – suo coinquilino – di quanto non tenga ai suoi figli Dennis e Dee.

Si potrebbe scrivere un intero articolo sulle ragioni che ci hanno spinto ad inserire l’incredibile e controverso personaggio di It’s always sunny in Philadelphia interpretato da Danny DeVito all’interno di questa lista. In questa sede, ci limiteremo però ad elencare alcuni degli elementi caratteristici del personaggio, quelli che a parer nostro ci permettono di definirlo, senza ombra di dubbio, tra le figure genitoriali più tossiche e abusive nella storia delle Serie Tv.

Frank Reynolds è tante cose: è un uomo d’affari, è un truffatore professionista, è solito fare uso di LSD, è profondamente dipendente dal gioco d’azzardo (spesso assieme alla sua cricca di giocatori vietnamiti) ma è anche incredibilmente taccagno, accettando di vivere in un tugurio con Charlie nonostante le sue finanze gli permetterebbero di vivere molto diversamente. Come se non fosse abbastanza, ha uno storico di reati da far rabbrividire anche il più incallito criminale – non che il resto della gang sia da meno, chiariamolo.

Frank
Frank Reynolds (It’s always sunny in Philadelphia)

In aggiunta, nonostante lui continui ad affermare di avere a cuore i suoi figli Dee e Dennis, sono diverse le occasioni in cui ha dimostrato il contrario: in una occasione ha addirittura inferto a Dee la tortura del waterboarding – anche nota come la tecnica dell’annegamento simulato – per estorcerle informazioni.

Insomma, sarà il nome ma ci sembra che Frank Reynolds sia secondo solo al suo omonimo Frank Gallagher, personaggio che affronteremo a tempo debito.

4. George e Lucille Bluth (Arrested Development)

Se fino a questo momento abbiamo affrontato solamente figure genitoriali singolarmente, padri o madri che fossero, Arrested Development ci pone nella posizione di dover affrontare una coppia genitoriale tossica come quella rappresentata da Lucille e George Bluth. Coppia che in quanto ad abusività si dimostra essere seconda solamente a Monica e Frank Gallagher.

La prima, interpretata da Jessica Walter, rappresenta il classico personaggio della matrigna alcolista, classista e narcisista. Una donna ipercritica che per tutta la vita ha trattato i suoi figli sulla base di una propria classifica personale: il suo preferito è senza alcun dubbio Buster Bluth, il figlio che ha avuto dalla sua relazione con il fratello gemello (ma meno ricco) di George Oscar Bluth e che ha reso del tutto dipendente da lei (per capire il livello di dipendenza, basti pensare che Lucille ha premuto affinché Buster restasse nel suo grembo non per i classici nove mesi, ma per undici). Nonostante Lucille passi gran parte del suo tempo a criticare il peso e l’aspetto fisico della figlia Lindsay, la pecora nera della famiglia è indubbiamente rappresentata da G.O.B., che nonostante tutto asseconda le manie della madre, ad esempio ritoccandole la carta d’identità per farla apparire più giovane.

George Bluth, interpretato da Jeffrey Tambor, rappresenta invece il capofamiglia Bluth, nonché il fondatore della Bluth Company. George Bluth è anche la ragione dei problemi economici a cui tutta la famiglia va in contro: è incarcerato per aver rubato, attraverso il suo impero immobiliare, milioni e milioni di dollari, ma anche per aver finanziato illegalmente la costruzione di case in Iraq per il regime di Saddam Hussein.

Come se questo non fosse già abbastanza, non possiamo che ripeterci: anche George, come quasi tutti i personaggi di questa lista, è un manipolatore che in più occasioni si è dimostrato essere disposto a sacrificare e mettere in pericolo la sua stessa famiglia e i suoi figli per i suoi interessi. In aggiunta, è anche un avvelenatore seriale: soprannominato dai media “The Muffin Man“, ha usato muffin avvelenati per intimidire gli insegnanti dei suoi figli prima, e quelli dei suoi nipoti poi.

Arrested Development
George e Lucille Bluth (Arrested Development)

5. Alicia Spencer (American Horror Story: Coven)

Nonostante sia solamente un personaggio secondario, non potevamo non inserirlo all’interno di questa lista. La figura di Alicia Spencer (Mare Winningham) è infatti tra le più depravate e controverse dell’intera serie American Horror Story: Coven. Madre di Kyle Spencer (Evan Peters), ha intrapreso una relazione incestuosa con il figlio dopo la morte del marito.

American Horror Story Coven
Alicia Spencer (American Horror Story Coven)

È una scena in particolare a mostrarci quanto profondamente malato sia il suo personaggio e, soprattutto, il rapporto che cerca di instaurare con il figlio: dopo la resurrezione di Kyle, ci viene mostrata infatti una scena in cui Alicia è intenta a baciare il figlio in lacrime, arrivando perfino a toccare i suoi genitali. Particolarmente concitato è infatti il momento in cui Kyle reagisce allontanando l’insistenza della madre e urlando la sua prima parola – “No!” – dopo la resurrezione.

6. Craster (Game of Thrones)

Altro caso di un personaggio secondario, questa volta dalla serie Game of Thrones, che non potevamo esimerci dall’inserire all’interno di questa lista non tanto per l’importanza del suo ruolo all’interno della storia, quanto per il livello di depravazione e tossicità. Quella di Craster (Robert Pugh), ex membro dei guardiani della notte, è una storia particolarmente cruda e spietata:

He marries his daughters, and they give him more daughters, and on and on it goes” – Eddison Tollett

“Sposa le sue figlie, e le sue figlie gli danno altre figlie, e così va avanti”
Game of Thrones
Craster (Game of Thrones)

Un uomo perverso, profondamente crudele, sadico e malvagio. Craster è un personaggio del tutto privo di compassione o empatia, in particolar modo nei confronti delle sue stesse figlie e dei suoi bambini. A proposito di questi ultimi, infatti, pare abbia generato novantanove figli mal concepiti a causa delle relazioni incestuose, figli che ha semplicemente abbandonato come sacrificio agli Estranei.

7. Robin Scherbatsky Sr. (How I met your Mother)

In una lista come questa, non potevamo non considerare una figura tossica come il padre di Robin Scherbatsky in How I Met Your Mother, Robin Scherbatsky Sr. (Ray Wise).

How I met your mother
Robin Scherbatsky Sr. (How I met your mother)

È infatti noto come il padre di Robin volesse un figlio maschio così prepotentemente non solo da arrivare a chiamare sua figlia con un nome maschile (Robin, appunto) ma anche costringendola a vestirsi con abiti maschili, a frequentare sport prettamente maschili (hockey) e perfino ad affrontare prove di sopravvivenza nel bosco al fine di temprarne il carattere a suo piacimento. Alla luce di una adolescenza così complessa e travagliata, non meraviglia dunque come Robin sia spesso incapace di mostrare i propri sentimenti in maniera sana.

8. Livia Soprano (I Sopranos)

Interpretata dall’attrice americana Nancy Marchand, Livia Soprano è un’altra di quelle figure che non potevano mancare all’interno di una lista come questa. Livia Soprano è infatti una delle figure genitoriali più tossiche e abusive (sia dal punto di vista fisico che psicologico) della storia delle Serie Tv, in particolar modo nei confronti del figlio Tony Soprano.

Durante l’infanzia di Tony e delle sorelle Barbara e Janice, Livia Soprano era una donna estremamente disfunzionale e ostile, al punto che sembrava quasi che lei traesse piacere dal rendere infelice la vita dei suoi figli. Durante la sua gioventù ha dimostrato più volte di essere un personaggio estremamente drammatico e pericoloso, al punto da minacciare di colpire Tony – allora solo un bambino di dieci anni – negli occhi con una forchetta e persino di soffocare i suoi stessi figli.

Dopo la decisione di Tony Soprano di collocarla in una casa di riposo, ha perfino provato ben due volte ad ucciderlo: la prima volta rivelando a Junior Soprano il fatto che Tony stesse andando da una psichiatra, la seconda volta raccontando ad Artie Bucco come il suo amato ristorante fosse stato incendiato proprio da Tony.

I Soprano
Tony e Livia Soprano (I Sopranos)

Nonostante Livia sia indubbiamente tra le figure genitoriali più disfunzionali nella storia delle Serie Tv, non possiamo non considerare anche il ruolo che “Johnny Boy” Soprano (Joseph Siravo), il padre di Tony, ha avuto nello sviluppo del suo carattere. Oltre ad introdurlo nel mondo del crimine organizzato e, più in generale, della mafia, è innegabile come il padre abbia avuto un impatto non trascurabile sui problemi di sociopatia e di scarso controllo della rabbia che hanno portato Tony a chiedere aiuto professionale.

9. Monica e Frank Gallagher (Shameless)

Dulcis in fundo. Non potevamo chiudere questa lista diversamente. Monica e Frank Gallagher, i genitori abusivi della serie Shameless interpretati rispettivamente da Chloe Webb e William Macy, sono i genitori tossici per eccellenza, forse i più tossici nella storia delle Serie Tv. D’altronde, l’intera serie ruota attorno alle difficoltà quotidiane che i loro figli sono costretti ad affrontare proprio a causa della totale assenza di una figura genitoriale (l’unica, seppur con non poche difficoltà, è rappresentata infatti da Fiona Gallagher, la figlia maggiore interpretata magistralmente da Emma Rossum).

Monica è una donna profondamente malata, affetta da un disturbo bipolare che la porta ad avere comportamenti estremamente deviati e tossici nei confronti dei suoi figli e delle sue figlie nonostante lei ami profondamente la sua famiglia e cerchi in tutti i modi di fare ammenda per i suoi sbagli. Come Frank Gallagher, anche Monica è una alcolista e una tossicodipendente.

Shameless
Monica e Frank Gallagher (Shameless)

Frank Gallagher, dal canto suo, è un tossicodipendente e alcolista senza il minimo briciolo di dignità, un senzatetto (per la maggior parte del tempo) capace di rinunciare anche ai suoi stessi figli se questo può procurargli alcolici o eroina. Frank Gallagher è un uomo profondamente negligente, egoista e narcisista. È anche un uomo estremamente nocivo che non riesce a provare il benché minimo senso di colpa nei confronti della figlia Fiona Gallagher, su cui inevitabilmente finisce per ricadere la gestione di una famiglia irrimediabilmente ferita e in difficoltà.

Quando non è al bar a sperperare i risparmi della famiglia che periodicamente ruba, Frank Gallagher passa il suo tempo sul pavimento di casa Gallagher, svenuto e in totale balia delle sue dipendenze.

Nonostante tutto questo, nonostante le difficoltà che comporta crescere ed emanciparsi in una famiglia che viene costantemente minata dalle persone che più di chiunque altro dovrebbero sorreggere e proteggere, Frank Gallagher è e resta un padre a metà. Una figura che con la sua assenza, la sua inaffidabilità e la sua incoerenza ha costretto i propri figli ad imparare la resilienza, a rimboccarsi le maniche e a vivere a testa alta in un mondo che non guarda in faccia nessuno. E forse è proprio questo il segreto del successo di Shameless, l’essere riusciti a bilanciare resilienza e disperazione, rivincita e caduta libera verso il baratro.