2) The Mentalist è una delle serie tv più lunghe e longeve degli anni Dieci del 2000
Una delle serie poliziesche più amate degli anni 2000, capace di unire il classico schema procedurale a un arco narrativo orizzontale coinvolgente e carico di tensione. Andata in onda dal 2008 al 2015 per sette stagioni, la serie creata da Bruno Heller ha trovato il suo cuore pulsante nel carismatico protagonista Patrick Jane. Interpretato da Simon Baker, questi è un carismatico consulente del CBI dotato di straordinarie capacità di osservazione e deduzione. Ex mentalista da palcoscenico, Jane usa le sue abilità per aiutare la polizia. Ma il suo vero obiettivo è trovare e uccidere Red John, il serial killer responsabile dell’omicidio di sua moglie e sua figlia. Il grande merito di The Mentalist è stato quello di reggere in equilibrio tra episodi autoconclusivi, leggeri, e momenti di grande pathos legati alla vendetta personale di Jane. Questo dualismo ha tenuto incollato il pubblico per anni, fino al tanto atteso confronto con Red John, che avviene alla fine della sesta stagione.
Dopo quel momento, la serie cambia pelle. Jane si rifugia in Sud America, poi rientra per collaborare con l’FBI, e la settima stagione assume toni più leggeri, quasi da commedia romantica. Il culmine avviene con il matrimonio tra Jane e Teresa Lisbon, interpretata da Robin Tunney. Nonostante non siano pochi ad apprezzare il finale di The Mentalist, c’è da riconoscere che il vero arco narrativo del protagonista si chiude con il confronto con Red John, il suo acerrimo rivale. Tra le serie tv lunghe, paradossalmente The Mentalist poteva chiudere il proprio arco narrativo in modo soddisfacente dopo ben sei stagioni. Tutto sembrava perfetto, eppure si è voluto optare per un’ultima stagione più “buonista”, in cui il protagonista riuscisse a trovare un po’ di pace. Un finale divisivo che, tuttavia, ha soltanto aggiunto carne al fuoco, senza intaccare l’autentica conclusione perfetta dell’arco narrativo di Patrick Jane.