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La Classifica dei 10 Migliori Finali di sempre nelle Serie Tv secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

8) Friends, uno dei migliori finali delle Serie Tv secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

Chandler e Joey in Friends, uno dei migliori finali delle Serie Tv
Credits: Warner Bros. Television Studios

Non è un’immagine tratta dal finale di Friends, ma è un’immagine che riassume perfettamente il significato di quell’epilogo. Perché faremmo anche noi come Joey al momento dei saluti: torneremmo indietro. Un passo indietro e poi un altro abbraccio prima di lasciare andare tutto. Sì: quel finale è tutto qui dentro. Con tutto quel che è successo prima e con tutto quel che succederà dopo, di cui ancora una volta non sapremo nulla. Alla fine, Friends quel che doveva dire lo ha detto.

Ci ha spiegato il percorso dei protagonisti, ci ha detto che cosa non avrebbero mai fatto nella loro vita e che cosa invece non vedevano l’ora di poter fare. Ci ha reso parte di tutto questo, e alla fine siamo diventati il sarcasmo di Chandler, la paura di Ross, la volubilità di Rachel, l’ansia di Monica, la stravaganza di Phoebe. E con loro, in quella puntata finale, siamo andati via anche a noi. A prescindere dall’età, dalla generazione o momento storico.

Perché il finale di Friends – così come l’intero arco narrativo – è nato per restare ancorato nel tempo. Per non scalfirsi. Per far sì che quelle valigie rimanessero sempre aperte per aggiungere qualcosa in più. Per non andare mai via, perché chissà che non si debba aggiungere un’ultima cosa prima della partenza. E infatti, salutiamo ognuno dei protagonisti lì dentro. Ancora, in quell’appartamento. L’inizio e la fine. Una nuova vita, ma sempre la stessa vita.

7) The Big Bang Theory

Sheldon in The Big Bang Theory, uno dei migliori dei finali delle Serie Tv
Credits: Warner Bros. Television Studios

Evoluzione. Evoluzione è tutto, anche scoprire non solo di voler bene ma anche di saperlo dimostrare mettendo da parte tutto quello che ci impediva di farlo vedere. Come succede a Sheldon, uno dei personaggi più controversi, distaccati e rigidi del panorama seriale. Perché lui di bene ne ha sempre provato, ma che fatica dirlo. Dimostrarlo. Ma non al momento dei saluti finali. Nel discorso di ringraziamento per il Premio Nobel questa fatica finalmente va via, facendo spazio soltanto a un senso di gratitudine estremo per tutti quelli che c’erano anche quando quel Premio era solo una favoletta che si raccontava. Gli stessi che, adesso, lo applaudono dalla platea e che con i loro occhi pieni di orgoglio sembrano dirgli che lo hanno sempre saputo.

É a loro che Sheldon si rivolge nel momento più alto della sua vita. Si mette da parte per fare spazio ai suoi amici, per ringraziarli perché forse senza di loro avrebbe fatto la metà delle cose che ha trovato il coraggio di fare. Niente ego smisurato, questa volta. Ma soltanto un saluto e un senso di gratitudine per i suoi migliori amici, per la sua Amy.

E così, The Big Bang Theory ci porta alla fine di questo intenso viaggio. Lo fa con le piccole cose. Non soltanto con la cerimonia più importante. Soprattutto, lo fa riportando tutti di nuovo su quel divano. Non sono gli stessi che gli si sono seduti all’inizio. Sono diversi. Il cambiamento – come suggerisce il titoloThe Change Constant – è costante. Ma anche in quel caso si può restare tutti insieme, diversi da come si era prima, ma comunque legati da un bene trasversale e imprescindibile che adesso riesce anche a non nascondersi più.

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