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Represent è l’ennesima lezione comica della serialità francese

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Represent – Candidato unico, la comedy francese di Netflix!!

L’interessante e spiazzante evoluzione della serialità francese negli ultimi anni ci ha colti un po’ alla sprovvista. Atrofizzati nei nostri pregiudizi, non abbiamo notato quanta qualità provenga dalla tv d’oltralpe, che sta conoscendo una fase estremamente positiva sul fronte delle produzioni televisive. Spaziando da un genere all’altro con intelligenza e originalità, la tv francese sta mettendo a segno una serie di colpi che hanno saputo meravigliarci e sorprenderci in maniera inaspettata. Su ogni piattaforma c’è un titolo che spicca sugli altri, per ogni categoria c’è un gioiellino nascosto da scoprire. Netflix è forse il servizio di streaming che sta dando più spazio alle produzioni francesi. La collaborazione con la piattaforma ha fatto sì che serie tv come Altro che caffè, Marseille, Black Spot, Le 7 vite di Lea, La Révolution e tante altre, potessero avere una diffusione capillare e approdare sugli schermi del pubblico europeo e internazionale, senza limitare il successo ai confini nazionali. E benché le produzioni abbraccino un po’ tutti i generi, dal thriller all’horror, dal dramma storico al crime, il campo in cui i francesi riescono meglio sembra essere quello delle comedy. E una conferma in tal senso arriva da Represent o En Place, quello che in italiano abbiamo chiamato Candidato unico e che è disponibile su Netflix dal 20 gennaio 2023.

Represent è una commedia sulla politica, spiritosa e sarcastica come sanno esserlo solo le comedy francesi.

Represent (640x360)
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È stata scritta da Jean-Pascal Zadi, che appena qualche anno fa ha interpretato JP in Semplicemente nero, una pellicola in cui il protagonista organizza la prima grande marcia di protesta nera in Francia, a sottolineare il ruolo della comunità di colore e delle minoranze etniche in un Paese cosmopolita che deve però fare ancora i conti con pregiudizi e marginalizzazioni. Zadi è tornato sul tema anche con Represent – En Place, in cui interpreta il ruolo del protagonista Stéphane Blé. Accanto a lui, tra i personaggi principali, troviamo Éric Judor nei panni del responsabile della campagna elettorale William Crozon, un interessantissimo Benoît Poelvoorde (Dio esiste e vive a Bruxelles, Une Place sur la terre) che dà il volto al principale candidato della sinistra alle Presidenziali Éric Andréi, e Fadily Camara nel ruolo di Marion Blé, la moglie del protagonista che sta cercando di avere un bambino con lui. Stéphane è un quarantenne nero che gestisce un centro giovanile nella periferia di Parigi. È un uomo vulcanico e intelligente, molto sensibile ai problemi della comunità nella quale vive, con un passato da attivista politico non troppo degno di nota alle spalle. Quando il candidato alla Presidenza Éric Andréi fa visita al “ghetto” nel quale lavora Stéphane, i due improvvisano un botta e risposta davanti alle telecamere che in breve fa il giro del web. Stéphane, che aveva preso la parola per denunciare con un linguaggio diretto e privo di qualsiasi retorica il disinteresse della politica rispetto alle esigenze reali delle persone, ritrova la sua faccia in tv, sui social, sulla carta stampata. Il suo discorso è diventato in breve virale, al punto che la gente ha iniziato a chiedersi se non possa essere proprio lui l’alternativa che la Francia sta cercando per dar voce agli ultimi.

Così Stéphane si trova proiettato quasi per sbaglio nella più assurda delle avventure della sua vita: la corsa all’Eliseo.

Represent (640x360)
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Il tutto mentre sta cercando di metter su famiglia, di assicurarsi una tranquillità economica e di salvare quanti più ragazzi possibile dalla strada. È proprio da lì che si innesca la molla che gli farà accettare la nuova sfida e che lo troverà impegnato a trecentosessanta gradi nella campagna elettorale per la Presidenza di Francia. Sarebbe il primo uomo di colore a rivestire la più importante carica politica del Paese. La domanda che tutti si pongono è quasi scontata: la Francia è pronta per una simile rivoluzione? Represent – En Place è una serie molto dinamica, che concentra in sole sei puntate tutto il suo arco narrativo. È vivace, scattante, brillante, grottesca. Insomma: francese. Con un linguaggio molto diretto, Candidato unico cerca di colpire nel segno e di centrare alcune tematiche da affrontare con tono leggero e taglio sarcastico. Stéphane non è l’eroe perfetto che traghetterà la Francia verso un futuro più roseo. Non è un capopopolo che arringa le masse e sobilla le piazze. E non è neppure il volto pulito e senza macchia che può soffiare la presidenza a candidati più esperti e cinici. Nella sua imperfezione vuole incarnare però le persone normali che si sporcano le mani per rendere il posto in cui vivono un posto migliore. È un quarantenne disilluso che vorrebbe riportare la politica ad altezza d’uomo. Ma l’inesperienza e l’impreparazione giocheranno a vantaggio dei suoi avversari, che infatti usciranno dalla corsa non perché battuti sul piano dei consensi, ma perché tagliati fuori dai soliti scandali mediatici che decretano la fine della loro ascesa pubblica.

Stéphane sfida la destra e la sinistra, quelli che chiameremmo i sovranismi e l’iper ecologismo femminista più radicale.

Represent (640×360)

Represent si serve di alcuni stereotipi per esasperare aspetti del dibattito politico e perforarne l’involucro retorico da cui sono accompagnati. La satira serve a metter in luce i tratti più eccessivi del politically correct, la parodia diventa il linguaggio con cui mettere a nudo vizi e debolezze non solo della politica, ma anche della società di cui questa è espressione. La commedia è lo strumento con cui denunciare tematiche pregnanti come le disuguaglianze sociali, l’emarginazione delle minoranze, la cultura alimentare, le problematiche ambientali, la potenza dei social come mezzi di comunicazione. Il tutto è trattato con leggerezza e ironia, grazie anche a personaggi che appiano realistici fino in fondo, malgrado alcune caratteristiche e imperfezioni vengano volutamente enfatizzate per creare il contrasto comico. Il gusto per l’iperbole, per l’esagerazione grottesca, lo ritroviamo anche in Candidato unico. Questa sembra essere una delle prerogative della serialità comica francese, che ultimamente sta sbagliando davvero poco.

Come dicevamo, il campo delle comedy sembra essere quello più congeniale alla scrittura d’oltralpe. Netflix è solo uno dei grandi contenitori in cui hanno trovato spazio i prodotti made in France, che proprio grazie alla piattaforma hanno conosciuto il successo internazionale. Basti pensare a serie tv come Drôle, che ha avuto uno straordinario successo e che si è servita in modo intelligente della stand-up comedy per consolidare un vero e proprio format. O al grande successo di un’altra comedy firmata da Fanny Herrero, quella Call My Agent che ha spopolato in tutto il mondo e che è arrivata finalmente anche in Italia. Ci sono poi Altro che caffè, una serie eccentrica e accattivante in cui si ride di gusto, e Lavoro a mano armata, disponibile sempre su Netflix. Quel che colpisce immediatamente di questo tipo di comicità è la voluta ricerca dell’esagerazione, un certo gusto per il bizzarro e il grottesco, quell’inconfondibile leggerezza di cui sono ammantati tutti questi prodotti e un’intelligenza satirica che spiazza e che apre squarci di riflessioni su temi più che attuali. Su questa via, Represent è solo l’ultima conferma di quanto la serialità comica francese possa ancora insegnarci molto.