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Tornare alla 1ร01 di Twin Peaks significa riavvolgere il nastro, compiere un traumatico viaggio circolare che ci riporta al punto di partenza. Significa soprattutto rendersi conto che non รจ mai finita, che quellโurlo in Twin Peaks: The Return, รจ ancora con noi e ci ha ricondotto allโorigine del male. Siamo a Twin Peaks e ancora prima che il corpo di Laura appaia, ancora prima che tutti, compresi noi, sappiano che Laura รจ morta, sentiamo dentro di noi il dolore di un inconscio collettivo che investe spettatori e personaggi.

Pete e il suo sguardo, la percezione di qualcosa di orribile negli occhi della madre di Laura, in Andy, perfino in Benjamin Horne. Sappiamo. Sappiamo ancora prima di sapere. E di colpo ci rendiamo conto che quella attorno a noi รจ unโunica realtร , un microcosmo di cui facciamo parte anche noi, un inconscio che รจ forse quello di Laura. Siamo a Twin Peaks, siamo dentro e fuori di noi. Siamo nella psiche di Laura, che muore di nuovo, che rivive il suo trauma. Che da quellโurlo finale torna a ricostruire un intero mondo per nascondersi in unโillusione (รจ forse questa La spiegazione psicologica di Twin Peaks?).
Siamo nellโillusione di una cittร .
Tutto รจ troppo posticcio, grottesco, insensato: perchรฉ non รจ una realtร oggettiva ma fatta di spiriti che danzano, istanze interiori di un unico, grandioso inconscio. E allora ecco di nuovo Andy Brennan, adorabile imbranato, Lucy e il dottor Jacoby e la loro assurditร . Ecco Dale Cooper, eccolo annunciare di nuovo il suo arrivo, coniugare professionalitร nel lavoro a insensata, bambinesca vitalitร nellโassaporare un caffรจ o nellโammirare gli abeti di Douglas. Siamo nella follia, nellโonirico che ha costruito tutto attorno a sรฉ un mondo interiore.

Siamo a Twin Peaks e ci sentiamo di nuovo turbati ma insieme protetti, sicuri che in questo ciclico ripetersi della storia, possiamo di nuovo nascondere il nostro trauma. Dana piange, ancor prima che si sappia, e noi soffriamo con lei, riviviamo il lutto per qualcosa che รจ morto in noi, che รจ morto in loro, che รจ morto in Laura. ร morta Laura. Tornerร a vivere in The Return, ma con la morte dentro, ricacciando e cancellando la sua morte e la causa di quella morte, di un orrore troppo grande per poter continuare a vivere.
Torniamo a Twin Peaks e siamo di nuovo inviluppati nellโeterno ciclo di distruzione e rinascita.
Riviviamo solo per soffrire e morire di nuovo, vedere infrangersi quelle speranze di superare lโorrore che Dale Cooper aveva provato a sconfiggere fallendo. Cโรจ unโaria dolente in questa 1ร01, prima ancora che lโassenza di Laura si faccia concreta. Cโรจ il perturbante di una scuola desolata, di una ragazza che fugge solitaria gridando di dolore, di una scala che apre uno sguardo parziale su una cameretta. Un luogo che dovrebbe essere di conforto, di familiaritร , una dolce casa e che invece ci incute terrore, angoscia, spasimi con unโinquadratura rigida che sembra sempre attendere qualcosa.
Perchรฉ quella cameretta che si intravede appena dal basso del salone, la camera di Laura, รจ il teatro dellโorrore, di una violenza reiterata, subdola, segreta. E noi lo sappiamo giร in questa 1ร01. Lo sappiamo prima di saperlo perchรฉ ce lo sentiamo dentro. Come Laura, abbiamo rimosso tutto ciรฒ che รจ successo, non possiamo โsapereโ razionalmente ma captiamo tutto, lo percepiamo nelle nostre ossa. Qualcosa non va lassรน.

Prima ancora che appaia Bob, prima ancora che lโorrore rimosso faccia di nuovo capolino, prima che Dale Cooper provi a dipanare la matassa, in noi cโรจ il senso di perturbante di un ambiente normalmente rassicurante che ci appare invece terribile, noto ed estraneo nello stesso tempo. Spaventoso e familiare. Cosรฌ รจ questa 1ร01 di Twin Peaks: spaventosa e familiare nello stesso tempo, perturbante piรน della prima visione. Perchรฉ adesso il senso di straniamento non viene dalla novitร ma dal giร noto.
Vedere Twin Peaks 1ร01 significa riaprire le porte dellโinconscio e scoprirsi ancora una volta incapaci di vincere.
Incapaci di affrontare il terrore di un grido. Siamo tornati e sentiamo qualcosa nellโaria, sentiamo una melodia tanto familiare, nostalgica e di pesante tristezza. Sentiamo Julee Cruise sussurrarci di riprovarci, donโt let yourself be hurt this time, ma non possiamo riuscirci. Tutto รจ giร accaduto ed รจ destinato a ripetersi esattamente comโera. E allora cadiamo, precipitiamo nel vortice di Twin Peaks, in quel โtuttoโ fatto di erotismo, violenza, stupiditร , follia e senso di melenso.

Torniamo a Twin Peaks e sentiamo di non esserne mai usciti e di non poterne mai uscire, bloccati nellโirreale attesa che una salvezza ci venga dal dio David Lynch (Twin Peaks 4, la produttrice: ยซDavid Lynch ha moltissime idee per una nuova stagioneยป). Che strappi il cielo di carta e ci liberi, noi marionette, da questo teatro dellโassurdo nel quale siamo imbrigliati. Anche se il cielo si รจ giร squarciato una volta, in The Return, e non รจ finita bene. Ci ha riportati a Twin Peaks, a questa 1ร01, forse consapevoli che solo di illusioni e sotto cieli di carta possiamo sperare di vivere. In un eterno samsara la cui alternativa รจ la nirvanica estinzione, la fine della finzione, la cinepresa riposta. E allora, che tutto ricominci.