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NCIS: Tony & Ziva 1×06 – L’episodio che cambia prospettiva: ora tocca a Tali

Tali è con i suoi genitori, finalmente, su NCIS: Tony & Ziva

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ATTENZIONE: proseguendo nella lettura potreste imbattervi in spoiler su NCIS: Tony & Ziva.

Con il sesto episodio, NCIS: Tony & Ziva compie un passo che molti fan aspettavano da tempo: spostare l’attenzione dai genitori alla figlia, Tali (Isla Gie). Dopo cinque puntate in cui l’alchimia tra Tony e Ziva era stata il motore narrativo principale, finalmente la serie decide di affrontare la questione rimasta sospesa: cosa significa essere genitori, non solo spie. La storia si concentra quindi su Tali, che da semplice presenza evocata o cornice affettiva diventa un personaggio a sé stante, con conflitti, sfumature e una propria voce. È una scelta narrativa coraggiosa, perché rischia di ridimensionare le icone Weatherly e de Pablo, ma necessaria per dare solidità e prospettiva al racconto.

Questa non è un’operazione di fan service, bensì un passaggio obbligato. Dopo il bacio, dopo il tira e molla sentimentale, dopo il dolore per la perdita di Henry e i colpi di scena legati a Jonah, era inevitabile che la trama tornasse a chiedersi: “e Tali, dove sta in tutto questo?” L’episodio 6 risponde proprio a questa domanda, con un racconto che non dimentica l’azione ma che soprattutto si concentra sulla dimensione intima e familiare. E nel farlo, regala una delle puntate più diverse e interessanti finora trasmesse su Paramount+.

In questo contesto si colloca anche uno dei momenti più emotivi: Tony che parla della morte di Henry e si lascia andare alle lacrime. È una scena breve ma intensa, che mostra il lato più fragile del personaggio e che inevitabilmente ha riportato alla mente dei fan la morte di Kate, avvenuta tanti anni fa nella serie principale. Un richiamo emotivo che lega passato e presente, dimostrando come NCIS: Tony & Ziva non dimentichi mai le sue radici.

Tali, un personaggio a tutto tondo

Il cuore pulsante dell’episodio è Tali. Non più solo “la figlia di Tony e Ziva”, non più il simbolo di un futuro da proteggere, ma una ragazzina con pensieri, dubbi e conflitti. I flashback usati nella puntata sono lo strumento narrativo più efficace: mostrano la sua crescita, le tappe fondamentali della sua formazione. E, soprattutto, il legame con due genitori che, per scelta o per necessità, hanno spesso vissuto in bilico tra missioni e affetti.

La sceneggiatura evita il rischio della retorica, per fortuna! Tali non è un’adolescente ribelle scritta con il manuale dei cliché, né una bambina perfetta. È una giovane che porta con sé il peso di due eredità importanti, quella della madre guerriera e quella del padre eterno giullare, e che prova a capire chi sia davvero. In questo, la puntata riesce a darle dignità narrativa: non è un accessorio ma un personaggio che può influenzare gli sviluppi futuri.

Il grande pregio è che Tali non diventa mai “ostaggio” della trama. Non è solo la ragione per cui Tony e Ziva si muovono: è parte attiva della storia, con scelte, reazioni e un percorso personale. Una ventata d’aria fresca che allarga l’orizzonte della serie.

NCIS: Tony & Ziva, genitori prima che agenti

Tali osserva il mondo pericoloso
Credits: Paramount+

L’episodio 6 ribalta le prospettive: Tony e Ziva non sono più al centro della scena come spie o agenti, ma come genitori. È un cambio di ruolo che li mette alla prova, perché finora li abbiamo visti muoversi in contesti di azione, ironia e tensione sentimentale. Adesso, invece, li vediamo nel ruolo più difficile. Quello di madre e padre che devono confrontarsi con la presenza concreta di una figlia che non possono più proteggere solo a colpi di pistola o di battute.

I flashback aiutano a capire come abbiano affrontato alcune tappe fondamentali di Tali: le prime decisioni, le paure, i momenti di crisi. Tony viene dipinto come un padre attento, presente, persino sorprendente nella capacità di comprendere i bisogni della figlia. Una maturità che non cancella il suo lato ironico ma lo completa. Ziva, dal canto suo, emerge come madre capace di mettersi in discussione, di andare in terapia, di riconoscere le proprie fragilità. Non è una Carrie Mathison incapace di adattarsi, ma una donna che cerca di cambiare, senza rinnegare il lato da guerriera.

Il risultato è un ritratto familiare in cui i due protagonisti, pur rimanendo icone, diventano accessori funzionali alla crescita di Tali. Tali è tale, perdonateci il gioco di parole, perché figlia di Tony e Ziva. E questo è un ribaltamento narrativo intelligente, perché mostra che la serie non vuole vivere solo di nostalgia ma provare a costruire un futuro.

Sophie e le nuove relazioni

Accanto a Tali spicca il ruolo di Sophie (Lara Rossi), personaggio che allarga il contesto e che funziona come catalizzatore di nuovi equilibri. Sophie non è solo “la migliore amica di” o “la spalla comica”. Ha una sua personalità, entra nelle dinamiche con naturalezza e diventa un punto di riferimento per Tali.

La serie qui dimostra una scrittura attenta: non trasforma Sophie in un artificio narrativo ma le dà spessore. In questo modo, l’universo di Tali non resta chiuso nella dinamica dei genitori, ma si apre a nuove relazioni, mostrando che anche per lei esiste un mondo al di fuori del triangolo familiare.

Interessante è il modo in cui Sophie viene usata per rafforzare il discorso generale sulla crescita. Attraverso di lei vediamo come Tali impari a fidarsi, a condividere, a scoprire lati di sé che non emergono nel rapporto con i genitori. È un’idea semplice ma funzionale, che aggiunge sfumature a un episodio che avrebbe potuto rischiare di essere incentrato troppo sul dramma familiare.

Regia e scrittura: equilibrio tra cuore e spy story

Dal punto di vista tecnico, questo sesto episodio è, forse, meno spettacolare ma più intimo. La regia si concentra sui volti, sulle reazioni, sugli spazi domestici e familiari. Non ci sono grandi inseguimenti o colpi di scena particolarmente esplosivi come nella prigione dell’episodio 5. Paradossalmente siamo di fronte un ritmo più disteso, che alterna con cura i momenti di tensione e quelli emotivi.

L’uso dei flashback è ancora una volta il punto forte. Inseriti con misura, arricchiscono la narrazione senza appesantirla. Funzionano come finestre sul passato che illuminano il presente. La scrittura, da parte sua, cerca un equilibrio delicato. Da un lato l’azione e il mistero, dall’altro la dimensione intima della crescita di Tali. Il risultato non è sempre perfetto, ci sono passaggi che rallentano e rischiano di spezzare il ritmo, ma è coerente con l’obiettivo della puntata: raccontare non una missione, ma una famiglia.

È una scelta che potrebbe spiazzare chi cerca solo adrenalina, ma che dimostra un certo coraggio. La serie non ha paura di rallentare per costruire personaggi. Ed è proprio qui che si misura la maturità di un prodotto che non vuole essere solo un revival, ma un racconto con basi solide.

Una puntata necessaria, non solo di passaggio

Tali, tra le braccia di Sophie, in NCIS: Tony & Ziva
Credits: Paramount+

Arrivati al sesto episodio, NCIS: Tony & Ziva aveva bisogno di fare un passo di questo tipo. Finora abbiamo applaudito l’alchimia tra i protagonisti, ci siamo divertiti con i comprimari e abbiamo sospeso l’incredulità davanti a certe situazioni più o meno plausibili. Ma senza affrontare la questione di Tali, la serie avrebbe rischiato di rimanere monca.
Questo episodio non è quindi un filler, ma un tassello indispensabile. Definisce la figlia come personaggio, mostra i genitori in una luce nuova e apre prospettive interessanti per il prosieguo. Adesso non si potrà più mettere Tali da parte. La sua presenza è diventata troppo importante per essere ridotta a pretesto narrativo.

In questo senso, l’episodio 6 è un momento di verità. Non è il più spettacolare né il più memorabile, ma è quello che chiarisce il cuore della serie. Non solo spionaggio, non solo romance, ma una storia familiare che cerca di trovare un equilibrio tra azione e affetti.

Tali al centro del futuro di NCIS: Tony & Ziva

Alla fine, il sesto episodio segna un punto di svolta: non per la trama di spionaggio, ma per il modo in cui la serie decide di guardare ai suoi personaggi. Tali emerge come figura centrale, i genitori diventano strumenti narrativi per raccontare la sua crescita, e il racconto guadagna una profondità che finora mancava.
È una puntata necessaria, che non si limita a intrattenere ma che prepara il terreno per ciò che verrà. Ora che Tali ha una voce, gli autori dovranno integrare meglio la sua storyline con la trama principale. Se ci riusciranno, NCIS: Tony & Ziva potrà davvero andare oltre la nostalgia e diventare qualcosa di nuovo.
In sintesi: meno esplosiva, più intima, più rischiosa. Ma proprio per questo, più interessante. E soprattutto: da qui in avanti, non sarà più possibile immaginare NCIS: Tony & Ziva senza Tali.