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Eden โ€“ La Recensione: un esperimento sociale tra utopia e caos

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Eden, il nuovo thriller psicologico diretto dal regista premio Oscar Ron Howard, รจ finalmente arrivato nelle sale italiane ad aprile 2025. Attesissimo per via del cast stellare, il film ha subito generato discussioni e una accoglienza ambigua, tra chi lo ha adorato e chi non ci ha visto nulla di nuovo. Alcuni lo hanno definito un gioiello filosofico travestito da survival movie, altri un esercizio di stile eccessivamente ambizioso.

Il film si basa sulla reale esperienza di un gruppo di coloni europei che, nel 1929, si trasferirono sullโ€™isola di Floreana, un luogo selvaggio dellโ€™arcipelago delle Galรกpagos. In fuga dalla civiltร  e dalle sue contraddizioni, questi uomini e donne cercavano unโ€™utopia personale, ma si scontrarono con le tensioni interne e con una natura ostile. Eden racconta, con taglio drammatico e un ritmo che alterna contemplazione e tensione, questa esperienza comunitaria e i rapporti umani che ne scaturiscono, fino al suo tragico epilogo. รˆ un film che mescola il fascino della fuga esistenziale con lโ€™angoscia della convivenza forzata, e che riesce, scena dopo scena, a far emergere le crepe di un ideale che si infrange contro la realtร . Con atmosfere cupe e una fotografia che esalta lโ€™isolamento dellโ€™isola, Eden riflette su quanto possa essere difficile, se non impossibile, abbandonare davvero la societร  senza portarne con sรฉ le nevrosi.

La storia vera che ha ispirato Eden

Jud Law e Vanessa Kirby nel nuovo film

Come apprendiamo alla fine della pellicola, Eden prende spunto da eventi realmente accaduti nel 1929, quando Friedrich Ritter, un medico tedesco, e la sua compagna Dora Strauch, lasciarono la Germania per trasferirsi sullโ€™isola disabitata di Floreana. Disillusi dalla societร  borghese, volevano ricostruire una vita autentica in armonia con la natura. Ma la loro solitudine non durรฒ a lungo: furono presto raggiunti da Heinz, Margret Wittmer e il figlio, e poi da una figura misteriosa e ambigua, la baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn, accompagnata da due amanti e un servitore ecuadoriano.

Con il passare dei mesi, la convivenza tra questi gruppi si fece sempre piรน tesa. Il maltempo, la scarsitร  di risorse, la presenza di animali selvatici e la totale assenza di comfort misero a dura prova i rapporti. Nella realtร , queste vicende culminarono con scomparse misteriose e morti mai chiarite, che alimentarono il mito oscuro di Floreana. Il film di Howard rielabora questi eventi con uno sguardo moderno, drammatizzando le tensioni tra individualismo e comunitร , libertร  e controllo. Pur prendendosi alcune libertร  narrative, Eden rimane abbastanza fedele nello spirito alla storia originale, restituendo il senso di straniamento e inquietudine che vissero i veri protagonisti di questo esperimento sociale fallito. Impossibile non pensare a libri come Il Signore delle Mosche.

Un film che ti tiene incollato allo schermo

Ana De Armas nel film Eden
Fonte: Vogue

Nonostante il ritmo non sempre uniforme (a tratti eccessivamente diluito e lento), Eden sa come catturare lโ€™attenzione dello spettatore. Ron Howard costruisce un crescendo di tensione abilmente orchestrato: la natura incontaminata dellโ€™isola, inizialmente idilliaca, si trasforma progressivamente in un ambiente ostile e minaccioso. Il montaggio serrato e lโ€™uso intelligente del silenzio e dei suoni naturali contribuiscono a creare unโ€™atmosfera da thriller psicologico.

Alcune sequenze, come la scena del parto o lo scontro finale tra i personaggi, sono girate con grande maestria e riescono a trasmettere un senso di pericolo reale, il livello dโ€™ansia provato รจ davvero alto. La tensione cresce anche grazie alle relazioni ambigue e morbose tra i personaggi, che si insinuano lentamente fino a esplodere in atti imprevedibili. Lโ€™elemento survival, presente in tutto il film, non รจ mai fine a se stesso: ogni momento di crisi fisica o psicologica diventa unโ€™occasione per far emergere le fragilitร  umane e la precarietร  dei legami. Non ci sono veri eroi o villain in Eden: tutti i personaggi sono vittime (o complici) di una spirale di autodistruzione. Nessuno puรฒ essere davvero definito lโ€™eroe della situazione ma รจ inevitabile fare il tifo per la famiglia Wittmer (qui trovi la Classifica dei 10 migliori film usciti a marzo 2025).

Eden e il mito del ritorno alla natura

Una scena tratta dal film Eden

Il film riporta diverse citazioni, tra queste anche quelle di filosofi come Nietzsche. In questo senso Eden รจ profondamente intriso di temi esistenziali e filosofici. Il desiderio dei protagonisti di abbandonare la societร  industrializzata per vivere secondo โ€œnaturaโ€ richiama i concetti di รœbermensch e volontร  di potenza, intesi qui come ribellione contro la morale borghese e ricerca di una nuova forma di autenticitร  (qui trovi tutte le serie tv e i film in arrivo ad Aprile 2025 su Netflix!).

Friedrich Ritter (interpretato da Jude Law) รจ il portavoce di questo ideale, ma il film mostra come tale visione si scontri con la realtร  brutale dellโ€™esistenza primitiva. La natura, infatti, non รจ nรฉ buona nรฉ cattiva: รจ indifferente. Lโ€™utopia del ritorno alle origini si sgretola di fronte alla fame, alla gelosia e al sospetto. Eden diventa cosรฌ una riflessione amara sullโ€™illusione della libertร  assoluta: quando si abbandona la societร , non si lascia solo il suo ordine, ma anche le sue regole, la sua sicurezza. In assenza di leggi e istituzioni, la convivenza si trasforma in una lotta per la sopravvivenza. In questo senso, il film ha forti echi hobbesiani: โ€œlโ€™uomo รจ lupo per lโ€™uomoโ€. Alla fine lo steso Friedrich cede alla causa, diventandone vittima e colpevole.

Ana de Armas seduce e divide, ma il cast funziona

Sydney Sweeney nel nuovo film psicologico

A una prima impressione, il cast stellare di Eden potrebbe sembrare una scelta commerciale: Jude Law, Ana de Armas, Vanessa Kirby, Daniel Brรผhl, Sydney Sweeney. Ma Ron Howard riesce a far funzionare questo ensemble variegato in modo sorprendentemente efficace. Anche se ci mettiamo un poโ€™ ad accettare quello che inizialmente sembra una sorta di mappazzone, poi perรฒ ci rendiamo conto che funziona alla grande.

Ana de Armas, nei panni della baronessa, incarna perfettamente un personaggio seducente, manipolativo e destabilizzante. Poche come queste attrice riescono a entrare in cosรฌ facilm modo in ruoli odiati dal pubblico. รˆ lei la scintilla che incendia gli equilibri giร  precari tra i coloni. Anche Vanessa Kirby, intensa e malinconica, offre una delle sue interpretazioni migliori, mentre Jude Law (dimenticate la bontร  di Lโ€™amore non va in vacanza) dร  profonditร  al protagonista idealista, trasformandolo lentamente in una figura tragica. Daniel Brรผhl e Sydney Sweeney, nei ruoli dei Wittmer, offrono una visione piรน realistica e pragmatica, contrastando con le derive visionarie degli altri. Lโ€™interazione tra i vari personaggi รจ ben calibrata, e ogni attore riesce a dare dimensione umana anche ai momenti piรน grotteschi o drammatici. La vera sorpresa รจ che questo gruppo eterogeneo riesce a diventare credibile: non sembrano mai โ€œcelebritร  in costumeโ€, ma persone vere, coinvolte in una storia piรน grande di loro. E quando le tensioni esplodono, lo fanno in modo naturale, senza forzature narrative.

Il finale di Eden: spiegazione

Eden รจ il nuovo film psicologico e distopico basato su fatti realmente accaduti

Il finale di Eden รจ volutamente aperto. Senza rivelare i dettagli, si puรฒ dire che non offre soluzioni facili nรฉ catarsi: ciรฒ che accade sullโ€™isola non trova giustificazione morale, ma rimane sospeso in un limbo di ambiguitร . La progressiva sparizione di alcuni personaggi, i loro ultimi gesti, i silenzi prolungati: tutto contribuisce a creare una sensazione di disagio e smarrimento. Ron Howard evita ogni tono sensazionalistico. Al contrario, il finale riflette sul fallimento dellโ€™utopia e sul prezzo della solitudine. Lโ€™isola, da paradiso che prometteva rinascita, si rivela essere un luogo dove lโ€™umanitร  mostra il suo volto piรน crudo. Alla fine i Wittmer restano sullโ€™isola, ma sono soli, proprio come i loro primi due abitanti (anche se dai titoli di coda apprendiamo che quello fu solo lโ€™inizio di unโ€™isola che diventerร  popolata).

Anche sul piano simbolico, il finale si presta a letture multiple: Eden non รจ solo un luogo fisico, ma unโ€™idea distorta di purezza, che inevitabilmente si corrompe. La sensazione รจ quella di un equilibrio che non puรฒ coesistere in presenza di altre persone. Il ritorno alla natura non redime, ma espone le pulsioni piรน primitive. Una conclusione potente, che lascia il pubblico a interrogarsi sulle proprie illusioni e sui propri limiti. Non a caso, il film resta in testa anche dopo i titoli di coda (qui trovi altri importanti film usciti negli ultimi mesi che sono ora disponibili in streaming).

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