ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Only Murders in the Building 5×01/5×02/5×03!!
Ogni giorno proviamo a raccontare le serie TV con la stessa cura e passione che ci hanno fatto nascere.
Se sei qui, probabilmente condividi la stessa passione anche tu.
E se quello che facciamo è diventato parte delle tue giornate, allora Discover è un modo per farci sentire il tuo supporto.
Con il tuo abbonamento ci aiuti a rimanere indipendenti, liberi di scegliere cosa raccontare e come farlo.
In cambio ricevi consigli personalizzati e contenuti che trovi solo qui, tutto senza pubblicità e su una sola pagina.
Grazie: il tuo supporto fa davvero la differenza.
➡️ Scopri Hall of Series Discover
Ed eccola qui. È tornata ancora una volta – frizzante, spassosa, accelerata – una delle comedy più divertenti degli ultimi anni. La quinta stagione di Only Murders in the Building è approdata su Disney+. Che, come per le precedenti stagioni, ha optato per la distribuzione settimanale dei 10 episodi. Mercoledì sono stati resi disponibili i primi tre della nuova stagione. Un modo per riconnettere il pubblico sulle frequenze dello show e per rassicurare tutti che Only Murders in the Building punterà sempre sulla forza delle sue componenti migliori: la grande alchimia del trio, episodi pieni di plot twist e una grande dinamicità della trama.
In effetti sono questi gli elementi su cui lo show ha sempre puntato sin dall’inizio, ponendo le basi della sua fortuna. Martin Short, Steve Martin e Selena Gomez hanno dato vita a uno dei terzetti televisivi più adorabili degli ultimi tempi. La connessione tra i tre interpreti e la loro simpatia hanno fatto il successo di Only Murders in the Building. Che, proprio perché ha le spalle coperte dai suoi protagonisti, può concedersi anche qualche sbavatura su tutto il resto. Il ritmo accelerato della trama poi, ha facilitato le cose, rendendo questo show fluido, disinvolto e scorrevole. Only Murders in the Building 5 non ha alcun motivo per allontanarsi dal proprio seminato. E infatti i primi tre episodi della nuova stagione sembrano puntare tutti in quella direzione, apportando pochi o nessun cambiamento rispetto al passato.
I presupposti per il quinto capitolo erano stati gettati già sul finire della quarta stagione.
Mentre Oliver, Charles e Mabel si avvicinavano alla risoluzione dell’omicidio di Saz Pataki, dei dettagli apparentemente senza senso ci riportavano al nome di Nicky Caccimelio, il re delle lavanderie di New York. Un mafioso la cui moglie, Sofia, si era recata all’Arconia nel season finale della quarta stagione per chiedere aiuto ai tre famosi podcaster. Di Nicky si erano curiosamente perse le tracce, ma i tre protagonisti erano impegnati a chiudere il loro caso e i dettagli extra erano stati momentaneamente accantonati. Solo che un’altra morte aveva scosso le fondamenta dell’Arconia: l’anziano Lester, il portiere storico dell’edificio, era stato trovato dissanguato e senza vita nella fontana del cortile, proprio nel cuore dell’Arconia.
Dunque, another murder in the building? Pare proprio di sì a giudicare da tutte le stranezze che ruotano attorno alla morte di Lester e ai misteri irrisolti della quarta stagione. Mentre prima erano gli omicidi a cercare il trio, adesso pare proprio che sia il trio ad andare a caccia di omicidi. Gli archi narrativi personali dei tre protagonisti si sono fatti più complicati con il passare delle stagioni. Di ciascuno di loro conosciamo stranezze e punti deboli. Sono personaggi che hanno subito una certa evoluzione nel corso del tempo. Oliver si appresta a vivere la sua vita da sposato, sebbene Loretta sia ancora lontana da New York. È un uomo che ha messo a nudo i propri sentimenti e ritrovato quella compagnia femminile nella quale cercava rifugio sin dalla prima stagione. Mabel è il personaggio che è cresciuto di più. Della ragazzina insicura e allo sbando che abbiamo conosciuto agli inizi, resta ben poco. Il personaggio di Selena Gomez ha adesso una sua autorevolezza. È forte, determinata, sa sempre cosa vuole (o quasi) e finalmente ha un appartamento tutto suo (che non è l’Arconia).
Charles è invece quello che sta faticando di più a trovare una propria indipendenza, ad affermarsi come personaggio slegato dal trio.
Nella quarta stagione, la sua emotività è stata messa a dura prova con l’omicidio della sua controfigura e tutto ciò che ne è scaturito. Ha ancora qualche problemino con i fantasmi che gli parlano ed è ben lontano dall’aver raggiunto una stabilità emotiva. Mentre tutto il contorno ricalca formule e schemi già collaudati, lo sviluppo dei tre personaggi principali ha sempre qualcosa di nuovo da dire. Più andiamo avanti con il racconto, più rafforziamo il legame con i protagonisti. Oliver, Mabel e Charles sono ormai amici di vecchia data con cui ci piace rilassarci e stare in compagnia. Ma torniamo ai primi tre episodi di Only Murders in the Building 5. La prima cosa che salta all’occhio è che, rispetto a una quarta stagione che ha allontanato i protagonisti dal loro luogo naturale cercando di mantenere l’equilibrio tra nuovo e vecchio, questo quinto capitolo di episodi riporta i suoi personaggi all’Arconia, l’ambientazione classica dello show. Dopo averci sballottato tra la California, gli studi televisivi di Hollywood e le altre zone di New York, Only Murders in the Building 5 ci catapulta ancora una volta nei corridoi dell’edificio in cui tutto ha avuto inizio.
E a riportarci alle origini è la figura di Lester (Teddy Coluca), il portiere dell’Arconia che più di tutti incarna le fisionomie di quel luogo. Il secondo episodio è interamente incentrato su di lui. È una puntata che si stacca dal contesto e, attraverso un lunghissimo flashback, ripercorre la vita di Lester all’interno dell’edificio. Gli esordi, le prime lezioni apprese dal suo mentore, gli incontri con gli inquilini, la proposta di Nicky Caccimelio, l’incontro con sua moglie e tutto il resto. Lester ha il volto dell’Arconia, l’odore delle sue moquette, la saldezza delle sue pareti. Osserva tutto e interagisce con i personaggi. È una figura sfumata, a cui quasi nessuno bada. Come se fosse un soprammobile superfluo, ma allo stesso tempo indispensabile a mantenere l’ordine.
Dopo di Lei è una puntata un po’ anomala per Only Murders in the Builnding.
Però ci aiuta a ripercorrere tutta la storia dal punto di vista defilato di Lester. Vediamo Mabel bambina che va a trovare sua zia, Oliver nella depressione post matrimoniale, Charles nel suo momento di maggiore celebrità. Ritroviamo vecchi personaggi come Tim Kono e Bunny Folger, presenze fisse dello show come Howard e, ancora più defilata del marito, Lorraine (Dianne Wiest), la moglie di Lester che incontriamo per la prima volta in Only Murders in the Building 5×01. È un po’ come immergersi nuovamente nelle atmosfere noir che ci avevano affascinato nelle prime stagioni dello show. Only Murders in the Building è però una serie tv in costante movimento, che, pur riproponendo vecchi schemi, cerca di portare il racconto oltre. Nella quinta stagione fa così capolino la mafia newyorkese attraverso i traffici della famiglia Caccimelio.
Charles, Oliver e Mabel rintracciano la famiglia della signora Sofia (Tea Leoni) per capire se esiste un legame tra suo marito scomparso e il portiere Lester. Nella casa che fu del Padrino (proprio quella originale), i membri della famiglia Caccimelio si presentano al trio. È un momento esilarante, forse un po’ troppo esagerato, che spinge molto sugli stereotipi e sugli equivoci da sitcom (vi ricordate i momenti più grotteschi della quarta stagione?). Ma la gita a Staten Island serve solo a farci capire che i traffici loschi del boss Nicky saranno una componente fondamentale di Only Murders in the Building 5. Il ritrovamento del corpo senza vita di Nicky nella lavanderia lega indissolubilmente le due morti della quinta stagione e ora spetta al trio capire in che modo. L’enorme sala da gioco che si nasconde nei sotterranei dell’Arconia apre uno scenario interessantissimo sui traffici che si facevano nell’edificio alle spalle degli inquilini. Come nella seconda e nella quarta stagione, Only Murders in the Building 5 esplora nuove aree dell’Arconia.
Dopo i passaggi segreti scoperti dal trio nella seconda stagione e l’Ala Ovest conosciuta nella quarta, la quinta apre un nuovo cassetto dello scrigno e allarga l’universo dell’Arconia.
Un universo destinato a sovraffolarsi, come già successo nel capitolo precedente. Sono già tantissimi i personaggi che abbiamo visto nei primi tre episodi di Only Murders in the Building 5. Oltre ai volti già conosciuti e ai membri della famiglia Caccimelio, tra le new entry ci sono la già citata Lorraine, il nuovo portiere dell’edificio e tre personaggi ambigui apparsi proprio nel finale del terzo episodio. Si tratta di Logan Lerman, Renée Zellweger e Christoph Waltz: altri tre volti importanti dopo le guest star della scorsa stagione. Il ruolo di questi tre personaggi non è ancora chiaro. Sappiamo che frequentano abitualmente la sala da gioco dell’Arconia e che rappresentano tre esponenti del capitalismo più sfrenato. Sono miliardari che hanno fatto affari con le nuove tecnologie, ma cosa abbiano a che fare con la morte di Lester e del mafioso Nicky Caccimelio è ancora presto per stabilirlo.
Che sia giunta la fine di Only Murders in the Building? Le quattro stagioni precedenti, al netto di alti e bassi, hanno retto l’urto e sono riuscite a convincerci anno dopo anno. Questa stagione farà avvertire un po’ di stanchezza rispetto alle altre? Riuscirà a non deluderci fino alla fine? È vero: alcune trovate iniziano a sembrare un po’ ripetitive e da lì ad apparire scontate il passo è breve. Però la sensazione è quella che, al di là del contesto e dei casi da risolvere, la simpatia dei tre protagonisti, la loro alchimia e gli sketch in cui compaiono insieme riescono a essere il vero traino dello show. Forse quel che ci piace tanto di Only Murders in the Building non è tanto la trama noir, ma quella comfort zone che lo show è riuscito a creare. Una comfort zone che ci piace per quello che è: le mura confortevoli dell’Arconia, i volti familiari dei protagonisti, la musichetta di sottofondo, le battute sempre originali che i personaggi sono in grado di tirar fuori.










