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The Pitt è solo l’inizio – HBO ordina altri due pilot che seguiranno il suo modello: è un ritorno al passato

The Pitt è una serie tv in arrivo su Sky e Now

The ha già fatto scuola: dopo il grande successo della serie medical, sono in arrivo su HBO altre due serie tv che seguiranno il suo modello.

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Un modello vincente, finora: The Pitt è infatti composta da quindici puntate a stagione dai costi piuttosto limitati, e verrà rilasciata una volta all’anno. Avevamo analizzato questi fattori in un articolo dedicato, evocando il proposito di HBO di portare avanti il progetto con altre serie tv dalle medesime caratteristiche. Detto, fatto: nel corso di un’intervista rilasciata a Deadline, la responsabile dei contenuti originali di HBO Max, Sarah Aubrey, ha annunciato lo sviluppo di nuove due puntate pilota. Uno sarà un poliziesco si intitolerà American Blue. Sviluppato in particolare da Jeremy Carver, ex showrunner di Supernatural, con Brian Udovic rievocherà classici come Hill Street Blues e NYPD Blue.

Secondo quanto riportato da Deadline, American Blue sarà “incentrata sul nativo Brian “Milk” Milkovich che torna nella sua città natale di Joliet, Illinois, per salvare una forza di polizia assediata e al contempo cercare la propria redenzione“. Condividerà con The Pitt lo studio certosino del mondo in cui verrà ambientata, passando dal campo della medicina a quello della polizia. “Amiamo sempre questo tipo di narrazione così specifica”, ha detto Aubrey. “È uno dei segreti del successo di The Pitt , quindi siamo entusiasti che Jeremy e Brian abbiano fatto un’analisi così approfondita”.

Il secondo progetto di HBO sulla falsariga di The Pitt sarà invece un dramma familiare. È ideato da Greg Berlanti – un nome importantissimo del panorama televisivo – Bash Doran e Robbie Rogers. Si intitola, provvisoriamente, How To Survive Without Me.

“Questa serie parla di un gruppo di fratelli adulti e del loro padre, del dolore, dell’amore e della loro vita a Los Angeles”, commenta Aubrey. E richiama una serie iconica del panorama televisivo: “Parliamo anche di Six Feet Under come punto di riferimento”.

Insomma, le idee in casa HBO Max sono chiare: lo straordinario successo di The Pitt segna l’inizio di una nuova fase. Una fase dai costi più sostenibili con una serialità più lunga e distribuita di anno in anno, senza tempi d’attesa infiniti.

Un ritorno al futuro sì, ma con un occhio attento alle lezioni lasciateci dall’era della prestige tv.

Aubrey illustra così il nuovo corso di HBO Max: “Le soap opera per famiglie sono molto più serializzate, ma con altri tipi di show ambientati in contesti lavorativi, il nostro obiettivo è avere una storia con un finale definito in ogni episodio, come in The Pitt”, dice. E poi: “The Pitt ha storie molto lunghe, con una risoluzione e personaggi che vengono curati in un solo episodio“, ha detto Aubrey. Definisce la narrazione con un finale definito “non come un limite, ma come una caratteristica”.

The Pitt ha risposto a un’esigenza chiara del pubblico. Un’analisi condivisa dalla dirigente con Casey Bloys, CEO di HBO. “Casey e io abbiamo notato questo vuoto nel panorama dello streaming, dato che le persone non realizzano serie in stile network con più di 15 episodi che tornano ogni anno”, commenta Aubrey. “Entrambi sono fattori molto importanti perché, in primo luogo, con 15 episodi, si dà davvero alle persone l’opportunità di immergersi in un mondo. È uno dei motivi per cui alcune vecchie serie vengono guardate come pazze, perché riescono a guardare più di otto episodi ogni due anni”.

Modello The Pitt sì, ma senza esagerare.

Ancora Aubrey: “Quando avremo ottime sceneggiature pronte, gireremo i pilot e, si spera, passeremo alla serie. Ma siamo molto attenti a questo sviluppo, come lo siamo con tutto il resto, quindi non credo che all’improvviso vedremo sette di queste serie in onda”. E continua: “Il nostro impegno è quello di sviluppare un programma solido che possa essere articolato nel corso di un anno, in modo da averne diverse per il pubblico che si rivolge specificamente a questo tipo di serie e per il nostro pubblico di riferimento”.

Il progetto è fin troppo chiaro.

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