Distribuzione settimanale sì? Distribuzione settimanale no? Torna il solito dilemma degli appassionati di serie tv. E stavolta si parla di The Last of Us.
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Una delle serie tv più in vista del momento: una delle più apprezzate, nonché una delle più discusse (spesso e volentieri per i motivi sbagliati). Stavolta, però, il tema è un altro: la distribuzione settimanale. Vale per The Last of Us, ma anche per tutte le altre serie tv HBO. E non solo: come avevamo evidenziato qualche tempo fa a proposito di Netflix, infatti, il modello della distribuzione in blocco, ideale per favorire il binge watching, viene utilizzato solo in parte dalle varie piattaforme. La distribuzione settimanale ha ancora la meglio, e a parlarne è stato uno che conosce bene il tema: Casey Bloys.
Il CEO di HBO, durante un intervento alla Milken Institute Global Conference, è stato chiaro in tal senso. E spiega in poche parole perché The Last of Us venga distribuita settimanalmente: “Per la nostra mentalità, questo metodo funziona per noi”. Una scelta di campo, legata soprattutto a una questione economica: “Uno dei motivi per cui lo facciamo è che non possiamo permetterci di lanciare una nuova serie ogni settimana. C’è una grande differenza finanziaria tra rilasciare una stagione intera e un singolo episodio a settimana”.
Non è tutto, e si spiega così perché serie tv come The Last of Us saranno ancora distribuite così per molto tempo: “Ogni settimana vediamo crescere il pubblico, e c’è un intero ecosistema di persone che scrivono, fanno podcast, discutono di programmi tv. Quindi, non approfittarne penso sia folle. Ci è stato dimostrato innumerevoli volte negli ultimi 10 anni che funziona e che i creatori lo preferiscono così”, ha detto. “Ho sempre pensato che fosse il meglio di entrambi i mondi, perché se a questo punto non vuoi guardare qualcosa settimana per settimana, puoi tornare indietro e guardare tutte le 15 ore di The Pitt “.
Questione chiusa? Con ogni probabilità, no. Ma dal loro punto di vista ha tutto il senso del mondo.
Continua così il ritorno al futuro del piccolo schermo.
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