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I creatori di The Last of Us avevano pensato a una storia molto drammatica per il passato di Tess

The Last of Us, l’adattamento del fortunato gioco della Naughty Dog, sta continuando a raccogliere consensi. Anche il secondo episodio, trasmesso in America domenica sera (da noi invece è arrivato lunedì in versione originale con i sottotitoli italiani su Sky Atlantic e NOW), ha ottenuto ottime recensioni. Pedro Pascal e Bella Ramsey, che avevamo già apprezzato in Game of Thrones, si sono calati perfettamente nei panni di Joel ed Ellie. Di episodio in episodio stiamo apprezzando sempre di più il lavoro fatto da Neil Druckmann e Craig Mazin per adattare al mezzo televisivo la storia del videogioco. I due ideatori della serie della HBO hanno saputo anche introdurre numerosi cambiamenti perché la serie riuscisse a coinvolgere anche coloro che non avevano mai giocato al videogame della Naughty Dog. A questo proposito proprio nel secondo episodio di The Last of Us i due creatori dello show avevano pensato di aggiungere un flashback sulla storia di Tess, il personaggio interpretato da Anna Torv (che qualcuno ricorderà per la serie sci-fi Fringe), ma alla fine hanno cambiato idea.

Craig Mazin e Neil Druckmann avevano pensato a una storia particolarmente drammatica per il passato di Tess.

Nel videogioco non ci viene mostrato molto di questo personaggio: socia e alleata di Joel, ha imparato -proprio come lui- a sopravvivere dedicandosi al contrabbando ed è stata temprata dalla vita dura che conduce nella ZQ di Boston. Se nel caso di Joel sappiamo molto bene cosa gli è accaduto prima che scoppiasse l’epidemia, il passato di Tess invece era avvolto nel mistero. Nel podcast The Last of Us della HBO Craig Mazin e Neil Druckmann hanno rivelato che all’inizio avevano pensato di inserire nel secondo episodio di The Last of Us un triste flashback dedicato alla storia della donna e della sua famiglia. Dopo averlo scritto, Craig Mazin però si è reso conto che non funzionava con la storia della serie e ha scartato la scena. Ecco cosa hanno raccontato nel podcast:

Mazin: “L’abbiamo scritto, ma non l’abbiamo mai girato. Era un po’ un retroscena per Tess, e il fatto che Tess avesse un figlio. Aveva un marito e aveva un figlio, e loro erano infetti e lei doveva ucciderli. Ha ucciso suo marito, ma non riusciva ad uccidere il figlio. Non poteva farlo… Lo ha rinchiuso nel seminterrato, dove teoricamente era ancora un clicker.

Druckmann: “Abbiamo pensato a una fredda apertura in cui la telecamera inquadra questa porta e tu senti solo questo martellare provenire da questo seminterrato, e poi ci siamo fermati. E poi, Tess avrebbe raccontato la storia di come non fosse riuscita a uccidere suo figlio. Come diceva Craig, non andava bene. Ma è stato divertente pensarci“.

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