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Le previsioni più tetre dei detrattori del remake americano di Death Note, popolarissimo manga e anime giapponese, stanno per avverarsi. Un sequel del film diretto da Adam Wingard, già ampiamente stroncato da pubblico e critica, sarebbe in fase di lavorazione.
Nonostante i pareri pessimi di spettatori e critici, infatti, pare che il film non sia andato così male, secondo i parametri di visualizzazione di Netflix. Come si dice, bene o male l’importante è che se ne parli. E così i presupposti per un sequel del remake di Death Note sembrano esserci tutti.
Il film americano è liberamente tratto dalla storia del manga giapponese Death Note, scritto da Tsugumi Ohba e Takeshi Obata. Troppo liberamente, secondo le critiche. L’ambientazione è infatti quella tipica del liceo americano, Light è bianchissimo, Misa (Mia nella versione USA) pure, L è afroamericano.
Il conflitto interiore di Light, la sua smania di potere, le sue schermaglie psicologiche con la controparte L, sono assolutamente assenti o trattate con superficialità.
Il film era stato criticato anche per l’operazione di whitewashing operato sui personaggi, in origine giapponesi. Un’operazione purtroppo necessaria, vista la scelta di ambientarlo negli Stati Uniti.
Nonostante le fisiologiche differenze, la visione del remake americano di Death Note può essere comunque piacevole, a patto di abbandonare ogni aspettativa.
Il cast americano di Death Note vedeva Nat Wolff nel ruolo del protagonista Light, Margareth Qualley nel ruolo di Mia Sutton, e Willem Dafoe come voce dello shinigami Ryuk. La sceneggiatura del sequel è affidata a Greg Russo, nome emergente nel mondo del cinema, che si occuperà anche dell’annunciato reboot cinematografico di Resident Evil.
La presenza di Adam Wingard alla regia non è ancora confermata. Inoltre non si sa se rivedremo Light e Mia o se la storia seguirà una strada completamente diversa.
Di sicuro il sequel del già criticatissimo remake di Death Note avrà lo stesso destino del suo predecessore.
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