Si torna a parlare dell’uso dell’intelligenza artificiale per lo sviluppo di film e serie tv. Stavolta a farlo è stato Tim Miller, autore di Love, Death & Robots. E le sue dichiarazioni sono molto interessanti.
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Il tema, d’altronde, è caldissimo. Se n’è parlato ampiamente nella settima stagione di Black Mirror e noi, dal canto nostro, l‘abbiamo affrontato di recente con un articolo nel quale abbiamo analizzato gli scenari che potrebbero portare all’utilizzo delle intelligenze artificiali per la scrittura di film e serie tv. Ora, invece, riportiamo le parole di Tim Miller, autore della fortunata serie Netflix Love, Death & Robots. Reduce dalla quarta stagione (recensita così da Hall of Series), Miller è stato intervistato da Comicbook.com, lasciandosi andare ad alcune affermazioni interessanti.
L’autore di Love, Death & Robots dice, tra le altre cose: “Come molti nel settore, sono allo stesso tempo terrorizzato e affascinato dall’A.I. Ma si capisce dal mio amore per la fantascienza che sono profondamente incuriosito dal futuro e dalla tecnologia. Non sono certo un luddista”.
La questione dell’utilizzo della IA potrebbe portare alla perdita di molti di posti di lavoro legate a varie professioni, ma l’autore di Love, Death & Robots evidenzia soprattutto le opportunità a riguardo: “Non voglio rimpiazzare gli artisti nel processo creativo. Voglio potenziarli, così da poter realizzare molte più cose”.
L’autore di Love, Death & Robots ne fa anche una questioni di costi: “Non dovrebbe servire un budget da 100 milioni per fare un film visivamente splendido. Eppure, a volte serve. E ci sono storie che adoro, ma che oggi non posso permettermi di realizzare”.
Insomma, luce verde per l’utilizzo della IA per film e serie tv. Non mancano le incognite a riguardo (e non è un caso che questo aspetto sia stato centrale tra le motivazioni che hanno portato allo sciopero di sceneggiatori e attori di Hollywood nel 2023), ma è importante analizzare la questione con la massima lucidità, senza pregiudizi.
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