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Matt Smith difende Doctor Who dalle critiche: «Cosa c’è da non amare?»

L'undicesimo dottore e il quindicesimo dottore di Doctor Who

Ci sono pochi attori che sono così devoti a una serie tv che li ha lanciati come Matt Smith. La star, infatti, quando ne ha l’opportunità non fa che lodare Doctor Who.

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Del resto se è diventato famoso è stato proprio grazie all’undicesimo dottore di Doctor Who. Successivamente ci ha pensato una serie tv storica a regalargli il plauso della critica che meritava. Nelle prime due stagioni di The Crown ha interpretato il personaggio del principe Filippo, che gli ha fatto ricevere la sua prima e unica nomination agli Emmy Awards. Negli ultimi anni è entrato nel cast di una nuova grande produzione della HBO, House of the Dragon. Nello spin-off di Game of Thrones sta interpretando l’insidioso e crudele principe consorte Daemon Targaryen. Dopo l’uscita della prima stagione, Matt Smith aveva difeso la condotta di Daemon Targaryen dicendo che «faceva quello che riteneva giusto».

Di recente ha deciso di schierarsi a difesa di un’altra serie tv a cui è molto legato: Doctor Who.

Già qualche tempo fa Matt Smith aveva confessato che non guardava The Crown (ma continuava a tenere d’occhio Doctor Who). Ora è tornato a parlare della serie tv in termini positivi per difenderla dalle critiche che l’hanno travolta. Da quando gli sceneggiatori hanno deciso di scrivere una storia maggiormente inclusiva per Doctor Who, si sono attirati le proteste dei conservatori. Prima ha fatto storcere il naso la scelta di affidare il ruolo del Dottore a Jodie Whittaker, poi l’ingresso di Ncuti Gatwa che ha portato sullo schermo un Dottore afrodiscendente e orgogliosamente queer. Nel dicembre del 2023 già i dirigenti della BBC avevano risposto alle accuse, dicendo di essere orgogliosi della piega che aveva preso lo show. Ora è intervenuto anche Matt Smith che, come riporta Deadline, in un’intervista con The Times of London, ha detto:

È incredibile come qualcuno possa attaccare Doctor Who. È uno show su un alieno che viaggia nell’universo salvando civiltà – cosa c’è da non amare?

Nella medesima intervista si è anche scagliato contro l’uso dei trigger warning nei contenuti audiovisivi. Ha spiegato così la sua posizione: “Ho paura che tutto finisca per essere eccessivamente banalizzato. Stiamo dicendo agli spettatori che verranno spaventati prima ancora che possano vedere qualcosa”. È contrario per il medesimo motivo anche all’idea di inserire dei trigger warning all’interno di Doctor Who. Ecco cosa ha aggiunto in proposito:

Ho sempre pensato che fosse una delle cose belle di Doctor Who, che spaventi i bambini, in modo controllato certamente, ma comunque che li spaventi. Pensa ad andare da bambini che guardano Doctor Who e dirgli ‘Comunque, questo potrebbe spaventarti’. No, non mi piace”.

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