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Nel bene e nel male quando sei protagonista di una serie che si rivela la miglior serie degli ultimi dieci anni diventi un idolo, un punto di riferimento. Questo è successo ad Aaron Paul approdato sul set di Breaking Bad a 29 anni. Non si aspettava questo successo e ovviamente tutto quello che ne è derivato: moltissime offerte di lavoro. La sua crisi d’identità lo ha portato alla fatidica scelta di accettare il pazzo progetto di Vince Gilligan per El Camino.
Durante un’intervista per The Guardian Aaron Paul ha parlato di El Camino, della sua vita e quindi anche di Breaking Bad: “So quanto sono fortunato. Sono in cima al mondo”. Per Paul non è stato facile allo stesso tempo tornare a rivestire il ruolo di Jesse:

“È facile rievocare quelle emozioni. Era ancora tutto dentro di me, ed è stato bello sentire ancora queste sensazioni. Da quando ho avuto una figlia guardo il mondo in maniera diversa. Adesso riesco a capire ancora più chiaramente che Jesse è un’anima tormentata, una persona che soffre. Ho vissuto e respirato ogni momento della sua vita che abbiamo visto. Questo è il ruolo di una vita”.
“Pensavo che avessimo finito quella storia sei anni fa”, riconosce Aaron Paul ammettendo anche che avrebbe seguito Vince Gilligan ovunque. “Molte persone mi vedranno sempre come Jesse, e lo prendo come un complimento. Lo spettacolo è stato un punto di svolta della mia vita”.
Ecco che la vita di Aaron a soli 40 anni cambia: diventa produttore di Bojack Horseman e ottiene un ruolo in una delle serie più influenti della HBO, Westword. Questa è la seconda possibilità che l’attore si è guadagnato e se provate a chiedergli come farà a mantenere la calma causata dalla pressione del ruolo lui ormai è cresciuto ed ha una risposta:
Non riesco a far fronte alla pressione e so che non ci riuscirò in futuro. Sono felice così.
L’abbiamo già detto l’11 ottobre solo su Netflix?
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