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ATTENZIONE: questo articolo contiene SPOILER su Non ho mai.

Caro diario,

sono io, Devi Vishwakumar, e potrei anche non aggiungere altro.
Questo basterebbe a chiunque per far parlare di me. L’idea di scrivere questo diario, però, mi è venuta quando ho pensato di volermi conoscere meglio, nella speranza di capire come gestire questo enorme casino che sono diventata. Già, penso non ci sia un termine più adatto a descrivere il groviglio di errori e ca**ate che ho combinato in quest’ultimo anno. Avere a che fare con me non è mai stato facile – e questo lo riconosco anch’io – però è da un po’ che sento di essermi persa. È un po’ come quando sei in un enorme luna park, le attrazioni sono tantissime e finisci per non sapere su quale giostra salire. E allora che fai? Non sali su nessuna di quelle e ti ritrovi a rimpiangere quelle su cui ti divertivi da piccola. Devo dire che adesso che sto mettendo tutto per iscritto su questa pagina sono riuscita meglio a visualizzare il mio stato d’animo: è proprio così che finisco per sentirmi ogni volta. Fatico a parlare delle mie debolezze, persino con la mia dottoressa. Non sempre capirmi risulta facile a tutti, anzi, sono in pochi (pochissimi) a farlo e a scegliere di restare comunque al mio fianco. Ciò che ha stravolto completamente la mia vita è stata la presa di consapevolezza più dolorosa di sempre: la persona che più mi ha amato mi anche ha lasciata sola, all’improvviso, senza che io fossi minimamente pronta a sopportare una tale assenza. E da quel momento non c’è niente di uguale a prima dentro di me.

Non ho mai...

Sono un’adolescente e come tale, per definizione, non mi do tregua. Sì, perché faccio tutto da sola: creo i miei stessi problemi, mi auto-saboto continuamente e poi cerco disperatamente di rimediare ai disastri che mi lascio dietro. Sarà che mi annoio facilmente oppure che banalmente ho bisogno di crescere, e farlo senza sbagliare è pressoché impossibile a quanto pare. Per l’inizio di questo nuovo anno, dopo che le mie gambe hanno smesso di funzionare per un po’, ho voluto approfittarne e iniziare la mia scalata verso il successo… ma chi lo avrebbe immaginato che sarebbe stato così difficile?

Pensavo che la parte complicata fosse ormai passata, che tornare a stare in piedi fosse la grande conquista prima di essere travolta da un’ondata di avvenimenti straordinari: amicizie, popolarità, successo e… – finalmente – sesso. Invece le cose si sono rivelate più complicate del previsto. Nota positiva: ho preso coraggio e mi sono buttata a capofitto in tutte le situazioni. Che dire, tipico da me! Forse per questo poi finisco per rimetterci sempre: non so dosare le emozioni, è sempre “o tutto o niente”. Spero che questo sovraccarico di sensazioni possa essere meno intenso col passare degli anni, anche se ne dubito fortemente.

Ogni volta mi appunto una cosa super wow della giovinezza sennò finisco per dimenticare: fare quelle cose che mai e poi mai avrai il coraggio di fare in futuro, tipo “chiedere a Paxton – il ragazzo più bello del mondo intero – di essere la tua prima volta“. Lui mica lo deve sapere, basta che acconsente così che tu possa ritrovarti a raccontarlo ai tuoi nipoti (che speri siano anche i suoi) magari un po’ cresciuti con tanto di dettagli. Insomma, una nonnina super cool che da essere una totale nullità ha finito per conquistare il cuore del giovane ragazzo dai muscoli scolpiti dalle mille divinità indiane. Ho decisamente vagheggiato abbastanza, direi che può anche bastare.


Quello che mi chiedo, però, è se mai qualcuno si accorgerà della “bambina perfetta” che lui vedeva in me. Mi domando se a farlo, prima di un ragazzo, sarò la mia mamma. Non so mai se le piaccio fino in fondo e questo mi impedisce di sentirmi pienamente me, Devi, con lei. Forse si aspettava una figlia diversa da ciò che io sono diventata – sicuramente troppo occidentalizzata per i suoi gusti – oppure con papà avevo davvero un legame unico che lei neanche lontanamente potrebbe stabilire con me. Mi dispiace moltissimo anche se non lo esterno mai, certo, ma forse è meglio che certi legami siano destinati ad essere irripetibili nelle nostre vite e dentro di me lo so che quello con papà fosse uno di questi.

Non ho mai...

Non so proprio cosa aspettarmi dai prossimi mesi, ma spero davvero in una svolta, qualcosa che mi faccia venir voglia di ritrovare il sorriso, infondermi quel pizzico di follia e imprevedibilità che da sempre fanno parte di me e che adesso sembra che venga fuori solo nella maniera più disastrosa possibile. Spero di essere un’amica migliore per Eleonor e Fabiola perché so bene hanno fatto per me durante i mesi più complicati appena trascorsi. Non sempre riesco ad essere presente come vorrei per le persone a cui voglio bene, e perdermi “pezzi” mi fa sentire esclusa da un mondo che intanto va avanti e a cui io non riesco a star dietro, per questo spesso finisco per non sentirmi all’altezza.

Caro diario, certi giorni mi sento più vulnerabile di altri e anche se nessuno incrocia il mio sguardo, sento che tutti hanno qualcosa da ridire su di me, sul mio corpo, sui miei vestiti, sul mio essere così indiana. Il rapporto che ho con la mia cultura e le mie origini viene spesso compromesso dalla rigidità con cui mia madre mi impedisce di essere più simile alle mie coetanee. Devo confidarti però che ho la sensazione che stanno per accadere tante cose del tutto inaspettate. Inizio a credere che se qualcosa deve accadere, un modo lo troverà. Spero di non sbagliarmi, spero davvero di poterti raccontare un sacco di vicende a cui stenterai a crederci anche tu, visto che da un po’ ti becchi la monotonia della mia esistenza e mi ripaghi sempre con un po’ più di sollievo nel cuore.

Caro diario, ci vediamo presto.

La tua Devi, la ragazza indo-americana più cool che potrà mai scriverti.

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