6. Il miglior finale di un film Marvel sui mutanti: X-Men – L’inizio

Spazio anche ai mutanti in questa classifica. Siamo sotto la gestione FOX, lontani ancora dall’MCU. Dopo la fortunata trilogia originale gli X-Men tornano con un prequel davvero incredibile, purtroppo male assistito dai progetti successivi. Questo però è una altro discorso. X-Men – L’inizio spiana la strada alla formazione del supergruppo di mutanti, presentandoci alcuni personaggi nelle loro versioni giovani come Charles Xavier, Magneto e Mystica. Il racconto prende la piega di un complesso thriller politico, coi nostri intenti a salvare il pianeta da un potenziale conflitto nucleare tra USA e Russia, che prende come riferimento la crisi dei missili a Cuba del 1962.
Nel finale di X-Men – L’inizio vediamo, dunque, il gruppo messo in piedi da Charles fermare i piani di Shaw, prima però della rivelazione di Magneto, che uccide il suo odiato nemico e si rivolta contro quegli umani che avevano deciso di attaccarli. L’epilogo del film è particolarmente tragico, con due momenti davvero impattanti dal punto di vista emotivo. Prima il proiettile che toglie a Charles l’uso delle gambe, condannandolo all’iconica che sedia che s’intravede qualche istante dopo. Poi la scelta del telepate di cancellare i ricordi di Moira, così da salvaguardare l’anonimato del suo nascente gruppo di X-Men.
Soprattutto, però, c’è la spaccatura tra Erik e Charles, decisiva per il futuro dei mutanti. Si tratta di un momento di transizione fondamentale, a cui si arriva in maniera splendida considerando la cura con cui per tutto il film è stato delineato il rapporto tra i due. X-Men – L’inizio è un film ottimo, con un finale straordinario. Purtroppo, eccezion fatta per Giorni di un futuro passato, la nuova saga sui mutanti non ha globalmente reso giustizia a questo incoraggiante inizio.
5. Come nasce un supereroe: il finale di Spider-Man: Into the Spider-Verse

Rimaniamo ancora fuori dall’MCU per una pellicola decisamente peculiare. Sull’onda del grande successo cartaceo dello Spider-Verse, nel 2018 è arrivato Spider-Man: Into the Spider-Verse, film animato che porta in scena molte delle principali varianti multiversali dell’uomo ragno. La pellicola si è rivelata un successo sensazionale, arrivando anche a vincere l’Oscar come Miglior film d’animazione. Un grande risultato, decisamente meritato per un’opera che mescola un’ottima costruzione narrativa a un comparto visivo davvero suggestivo e affascinante.
L’animazione ha permesso la convivenza di diverse versioni di Spider-Man. Al centro della scena c’è però Miles Morales, di cui seguiamo i primi passi da supereroe. Il finale rappresenta proprio l’affermazione del ragazzo, che dopo essere riuscito a comprendere la portata dei propri poteri e il senso di responsabilità che ne deriva, aiuta i suoi compagni ragneschi a sconfiggere il malvagio Kingpin e a tornare a casa. Il finale di Spider-Man: Into the Spider-Verse è un colorato trionfo d’azione, ma è anche l’occasione per mostrarci un lato più intimo del nascente eroe. Molto toccante è il rapporto col padre, ad esempio, così come il commiato con le altre varianti tornate alla fine del film nel loro universo.
Quello che vediamo in Spider-Man: Into the Spider-Verse è il più classico dei finali lieti. Ognuno torna a casa propria sano e salvo. Miles diventa a tutti gli effetti il nuovo Spider-Man, accettando finalmente quei poteri da cui si è sentito profondamente estraneo. L’accettazone del proprio destino non passa per Miles da un trauma, ma dalla consapevolezza di avere delle responsabilità e di poter fare qualcosa per aiutare il prossimo. È un finale che disegna al meglio il profilo di un personaggio che negli ultimi anni si sta ritagliando un posto davvero di rilievo nel mondo Marvel, tra questo film, i videogiochi e chiaramente la produzione a fumetti.






