8. Spider-Man: No Way Home, il finale che cambia tutto per Peter

Nella parabola ascendente che l’MCU ha intrapreso dopo Avengers: Endgame c’è comunque qualche picco. Spider-Man: No Way Home è uno di questi. Un film pieno, forse anche troppo, ma capace sicuramente di toccare corde emotive uniche. Sebbene la pellicola prenda un po’ le sembianze di un’enorme operazione di fan-service, è indiscutibile lo sforzo fatto dalla Marvel per far convivere i tantissimi personaggi ripescati dal passato cinematografico dell’Uomo Ragno. L’arrivo dei vecchi nemici di Spidey si accompagna, quindi, al ritorno degli amatissimi Peter Parker di Tobey Maguire e Andrew Garfield e il tutto culmina nella lunga battaglia che si svolge presso la statua della libertà.
Il finale di Spider-Man: No Way Home ci presenta, dunque, prima un combattimento un po’ confusionario ma estremamente appassionante. Poi dà il meglio di sé alla fine. Prima nello scontro tra Peter (quello vero) e Goblin, poi nel clamoroso sacrificio fatto del ragazzo, che per salvare il mondo dall’incursione multiversale ormai fuori controllo chiede al Dottor Strange di far sì che tutti dimentichino l’esistenza di Peter Parker. Tutti, nessuno escluso. Così a seguire abbiamo quella toccante scena in cui Peter va da MJ e Ned per raccontagli la verità sulla propria identità però, vedendo come i due ora stiano portando avanti le loro vite senza i problemi di Spider-Man, decide di lasciar perdere.
È un finale molto intenso, che fa da chioccia a un registro drammatico innescato dalla dolorosissima morte di zia May. È un epilogo che stravolge completamente l’esistenza del protagonista, cancellato dalla memoria di chiunque. Non solo da quella dei suoi amici, ma pure da quella degli altri Avengers con cui ha salvato l’universo. Si tratta di un vero e proprio nuovo inizio, sulle ceneri di un sacrificio che per quanto stanziante rende alla grande la cifra del valore di Peter e incarna al meglio la sua storica massima: da un grande potere derivano grandi responsabilità.
7. Spider-Man 2: il trionfo della trilogia di Sam Raimi

Abbiamo detto in qualche paragrafo precedente di come Black Panther abbia fatto segnare un traguardo importante per la Marvel con la nomination agli Oscar nella categoria Miglior film. Prima dell’MCU, però, l’Academy aveva premiato già la Casa delle Idee con la statuetta per i Migliori effetti speciali a Spider-Man 2. Un trionfo importante, in un’epoca in cui i cinecomics rivestivano un ruolo decisamente secondario nel panorama secondario. E l’opera di Sam Raimi ha contribuito a imporre sulla scena questo genere oggi amatissimo.
Al sesto posto della nostra classifica dei migliori finali dei film Marvel ci mettiamo quindi Spider-Man 2. Il film pone di fronte all’uomo ragno la temibile minaccia del Doctor Octopus. Un villain realizzato davvero con cura, lavorando molto sulla caratterizzazione del dottor Otto Octavius, decisiva poi proprio per l’epilogo. Al culmine della lotta, infatti, Peter decide di rivelarsi al vecchio amico, cercando di premere sulla sua parte umana per porre un limite ai tentacoli che ormai lo controllano. Uno stratagemma che funziona, perché Octavius riesce ad avere la meglio sugli arti meccanici e distrugge il proprio macchinario, finendo così per sacrificarsi.
Un finale intenso, che ci mostra tutta l’umanità del dottor Octavius. Un epilogo che fa affiorare anche la componente squisitamente intima di Spider-Man, capace con la sua umanità di fermare il super villain. Non finisce qui, però, perché Spider-Man 2 ci regala il tanto agognato lieto fine tra Peter e Mary Jane, con quest’ultima che apprende la vera identità dell’Uomo Ragno e fugge dal suo matrimonio per raggiungere Peter. Una bella soddisfazione, dopo il turbinio di emozioni del sacrificio del dottor Octavius.






