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La sua è stata un’esperienza breve in quel di Lost: la seconda stagione e una breve apparizione nella terza, ma la sua presenza ha continuato a farsi sentire fino alla fine, anche parecchio tempo dopo la sua scomparsa. Un personaggio che, pur in un ristretto numero di episodi, ha saputo imporsi grazie al suo fascino oscuro e a una tra le sottotrame più appassionanti e intriganti di tutta la serie facendo calamitare su di sé gran parte dell’attenzione del pubblico: parliamo di Mr. Eko, l’indimenticabile ex signore della droga in quel di Lost convertitosi sulla via di Damasco.

Per celebrare questo personaggio rimasto indissolubilmente nei nostri cuori proviamo ora a ripercorrerne insieme le origini e lo sviluppo, provando allo stesso tempo a capire il motivo della sua prematura fine e a riflettere sulle sue potenzialità rimaste inesplorate nel corso della serie.

Per ovvie ragioni, allerta spoiler su tutte e sei le stagioni di Lost: siete avvisati!

lost
Adewale Akinnuoye-Agbaje (640×360)

Un uomo con due anime, Mr. Eko: la prima ammantata da una coltre di oscurità, da una cieca violenza e da tanto rancore, l’altra orientata verso la luce e verso la misericordia. Un pendolo oscillante tra forze opposte che, solo giunto alla fine, trova il proprio equilibrio. Due facce della stessa medaglia che la serie ci svela poco a poco, tra un colpo di scena e l’altro. Interpretato dal talentuoso attore Adewale Akinnuoye-Agbaje, Mr. Eko viene introdotto nella storia di Lost nella seconda stagione come uno dei 23 sopravvissuti nella sezione di coda dell’Oceanic Airlines 815. Un personaggio di grande peso e spessore che ottiene sin da subito per sé grande spazio, dato che fin dalla sua prima comparsa porta comprensibilmente lo spettatore ad aspettarsi grandi cose da lui.

Eko è infatti un antieroe fortemente tragico che diviene il prodotto di quanto subito dall’infanzia: costretto ad accettare la violenza e a farsi bambino soldato per il bene del fratello minore, Eko sin da ragazzino si trasforma in ciò che il mondo l’ha costretto a essere e a divenire ciò di cui aveva più paura. Una vita all’insegna del crimine e in un peccato nel quale si crogiola senza pentimento: Eko accoglie la strada che è stata scritta per lui facendosene scudo e giustificazione arrivando a minacciare per il proprio tornaconto persino la persona per cui all’inizio aveva sacrificato tutto, suo fratello Yemi, un prete che, fino all’ultimo, spera nella sua redenzione e che, con la propria morte, salva la sua anima. Così ha inizio il cambiamento: con una persona distrutta che ha toccato il fondo e che deve trovare la propria redenzione, che sceglie di affidare sé stesso alle parole del fratello per diventare una persona migliore, che decide di credere in qualcosa di più grande, nella fede che si incrocia con il destino, perfetta guida per un personaggio come Locke.

Non confondere le coincidenze con la fede.

Eko, 2×09

Una storia di due fratelli.

Un signore della droga e un sacerdote: personaggi del tutto antitetici che, però, non smettono mai di tenere l’uno all’altro e che, legati dal destino, in un certo modo si ritrovano sull’isola. Sarà una visione di Yemi a portare Eko presso il corpo del fratello nel beachcraft ritrovato da John e da Boone. Un’ombra che poi si ripresenta nella terza stagione per far confessare a Eko i suoi peccati e che si rivela essere nient’altro che il Mostro di Fumo Nero, avvalsosi delle sembianze di Yemi per ingannare la propria vittima.

Il Mostro di Fumo (640×360)

Non ho chiesto la vita che mi è stata data. Ma mi è stata data, comunque. E con essa, ho fatto del mio meglio.

Mr. Eko

Ecco che allora, ancora sul più bello, quando immaginiamo quanto potremmo ancora apprendere da una figura ammantata di misticismo come Eko e non aspettiamo altro che vedere un ulteriore sviluppo del suo personaggio, tutto cambia improvvisamente con la sua definitiva uscita in scena nell’episodio 3×05 Il costo della vita, quando, dopo essere stato violentemente attaccato dal mostro di fumo nero, l’uomo muore tra le braccia di un disperato John Locke. Non l’avremmo più rivisto: neppure nel finale di serie, affollato di tanti volti conosciuti.

Una morte senza dubbio molto emozionante e giunta a termine di un arco narrativo ben scritto e di un percorso evolutivo ben delineato ed eseguito, ma che lascia un velo di amarezza e di rimpianto, soprattutto se proviamo a immaginare quale sarebbe stato il ruolo del personaggio nelle successive stagioni di Lost. Se pensavate infatti che l’uscita di scena di Adewale Akinnuoye-Agbaje fosse stata sin da subita concepita in questo modo, vi sbagliate di grosso: a determinarla fu infatti la scelta dell’attore di lasciare la serie anzitempo. L’interprete di Eko infatti ha dichiarato in più occasioni di aver rinunciato alla parte perché non riusciva a sopportare di vivere alle Hawaii (dove la serie veniva girata) per tutta la durata delle riprese della stagione soffrendo molto la lontananza da Londra (dove risiedeva): non avendo firmato un contratto pluriennale, l’attore acconsentì infatti a girare solo alcuni episodi della terza stagione per poi pretendere di essere rimosso dai giochi.

Un vero e proprio problema per i piani degli autori della serie, i quali avevano inizialmente pianificato per lui un arco narrativo di circa quattro stagioni: dato che ci fa capire come originariamente Mr. Eko doveva rimanere un personaggio centrale nella trama almeno fino alla quinta stagione. Immaginate come debba essere stato per gli autori essere costretti a tagliare trame già pianificate per la terza stagione! Dobbiamo ricordare infatti che poco tempo prima, per motivi diversi, la serie era già stata costretta a privarsi di altri personaggi tra i sopravvissuti della coda dell’aereo: Ana Lucia e Libby. Entrambe infatti sono state tagliate in fretta e furia dallo show dopo l’arresto di ambo le loro interpreti per guida in stato di ebrezza (anche se recenti interviste asseriscono che tale scelta narrativa sia slegata dai guai con la giustizia delle due attrici).

A fronte di queste criticità non pianificate e scartata l’ipotesi di un recasting data la grande performance offerta dall’attore e non rimpiazzabile da nessuno (almeno a detta degli autori), l’unica soluzione possibile restò quella di togliere di mezzo anche nella serie l’ex criminale, tra lo sconcerto e il rammarico del pubblico, che iniziò a considerare in parte sprecato il tempo dedicato dalla trama alle storie dei sopravvissuti della sezione di coda.

Yemi ed Eko (640×360)

Gli stessi Damon Lindelof e Carlton Cuse hanno in più occasioni dichiarato il proprio rammarico in merito all’abbandono di Akinnuoye-Agbaje, che, a detta loro, ci ha privato di una storyline che non avremo modo mai di scoprire nel dettaglio e che ha costretto gli autori a cambiare notevolmente i loro piani. I due hanno infatti spiegato ai fan di Lost che alcune prerogative inizialmente destinate a Mr. Eko furono in seconda battuta affidate ad altri personaggi, come John Locke e Desmond. Per esempio, la capacità di Desmond di prevedere il futuro e di “viaggiare nel tempo” che è stata di fondamentale importanza per chiudere l’arco narrativo sull’inevitabile morte di Charlie, doveva appartenere all’ex criminale, mentre non abbiamo certezze in merito a ulteriori sottotrame pensate per Eko e affidate a Locke.

Chissà se la presenza di Eko avrebbe potuto indirizzare John su un diverso percorso. Chissà se la chiesa che l’uomo aveva iniziato a costruire sull’Isola per ripagare il debito nei confronti del fratello sarebbe stata portata a compimento. Chissà se Eko avrebbe avuto un ruolo centrale nella storyline su Jacob e l’uomo in nero. Come si sarebbe rapportato con gli altri personaggi? Come avrebbe scelto di affrontare le varie minacce dell’isola? Il suo lato più violento sarebbe ritornato a farsi sentire o sarebbe diventato davvero un uomo di pace come sperato?

Tante domande a cui difficilmente troveremo risposta ma che continuano, a distanza di anni, a farci crogiolare nel dubbio e nel ripianto di qualcosa che non è mai stato ma che poteva essere.

Lost: la guida for Dummies