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It’s Bruno! – Il mondo visto dalla prospettiva di un cane

Di Elena Ciancilla

It’s Bruno! è la breve storia di un uomo, del suo cane e delle cose bizzarre che accadono
ad entrambi in situazioni apparentemente normali e in contesti esasperatamente comuni.
Benché ormai siano numerosissimi i cani che possono vantare un profilo Instagram e uno
spropositato numero di followers, troverete poche storie di successo come quella di
Solvan “Slick” Naim e del suo cane Bruno. Storia interamente scritta, diretta ed
interpretata (nel ruolo di Malcolm, il protagonista) dallo stesso Naim, che si conferma
come talento a tutto tondo e come inarrestabile fonte di creatività. A New York è infatti un
rapper abbastanza conosciuto, ma anche uno scrittore, attore, regista e produttore
cinematografico in erba. Vanta collaborazioni con registi del calibro di John Singleton
(Boyz n the Hood – Strade violente, Poetic Justice e L’università dell’odio, per citarne
alcuni) che considera suo mentore e che lo ha spronato a dare il meglio di sé. Fra i suoi
lavori cinematografici e televisivi troviamo The Get Down con Baz Luhrmann, Snowfall di
FX, The Blacklist di NBC; inoltre ha attualmente in cantiere un adattamento “hip-hop movie
musical” di Romeo e Giulietta, anche questo targato Netflix. Bruno (sì, si chiama così
anche nella realtà), invece, è uno dei suoi tre cani, sicuramente quello favorito.

Quando a Naim è stato chiesto come gli fosse venuto in mente di girare dei cortometraggi sul suo
cane, ha risposto con spiazzante semplicità: era nel suo studio, stava facendo un lavoro di
editing su un altro progetto, a un tratto si gira e nota le espressioni buffe di Bruno, seduto
accanto a lui. Decide di filmarle e poi aggiunge la musica in sottofondo: il risultato è così
esilarante da convincerlo a rendere il cagnolino la star di una serie televisiva, nella quale
compaiono anche gli altri suoi due cani (Angie e Bella), i suoi amici e i vicini di casa.

it's Bruno!
It’s Bruno!

Naim inquadra tante piccole vicende quotidiane e le incastra insieme per dare vita ad una
narrazione leggera, di otto episodi di circa 15 minuti ognuno
, che porta alla luce una serie
di strambi personaggi e le loro storie. Vengono trattati anche alcuni temi sociali nei
racconti – l’immigrazione, ad esempio, o la gentrificazione di quartieri come Bushwick e
molti altri a New York, la povertà e l’emarginazione – ma Naim lo fa in modo sottile, senza
appesantire. E per la maggior parte sono storie comuni, comiche ed irriverenti.

Le vicende del quartiere sono decisamente il pezzo forte di questa miniserie: ambientate a
Bushwick, Brooklyn, spaziano fra liti di ordinaria amministrazione con qualche eclettico
personaggio del circondario, rivalità fra bodegas e supermercati, hipster che non
raccolgono i bisogni del proprio cane, vicini inopportuni che accarezzano il cane senza
permesso, altri vicini che cercano di rapirlo ma si interrompono magicamente al suono
della musica latina, orgogliosi proprietari di cani con uno smodato senso della
competizione, storie d’amore nate al supermercato e molto altro.

L’incontro fra Bruno e la sua nemesi canina, Angie, fa scoppiare la rivalità fra Malcolm e Harvey (interpretato da
Rob Morgan, che ha recitato in Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage, Iron First, The
Defenders, The Punisher e molto altro), padrone di Angie. Questo è un po’ il fulcro della
serie, ed è del tutto esilarante il modo in cui si affrontano in sfide di varia natura, umane o
canine, soli o davanti ad un pubblico, finché non arrivano a far girare ai propri cani persino
degli spot pubblicitari. Anche qui Bruno vince sicuramente per la simpatia e l’originalità, ma
non per la prestazione migliore.

Naim ci offre poi uno squarcio su uno dei lavori più sottovalutati di sempre, quello del dogsitter, che porta a spasso diversi cani contemporaneamente, deve destreggiarsi fra mille difficoltà ed immancabilmente
competere con qualche altro dogsitter, quando non deve risolvere un caso di un animale
domestico scomparso. I proprietari di cani poi possono sicuramente identificarsi nel
conflitto interiore che Malcolm affronta quando inizia a sospettare che Lulu, una ragazza
con cui si frequenta, sia più interessata a Bruno che a lui. La conferma gliela darà il fatto
che Lulu cercherà di scappare portandosi via Bruno, ma ehi, questa è un’altra storia, non
temete! Il lieto fine arriva più dolce che mai quando Malcolm incontra finalmente una
persona adatta a sé e con il suo proprio cane, la piccola Bella.

it's bruno!
It’s Bruno!


It’s Bruno è quindi un prodotto decisamente brillante e variegato, che ci assicura momenti
di grande ilarità ed empatia (caratteristiche, queste, da non sottovalutare affatto nel
periodo che stiamo vivendo). E poi ci consente persino di vedere il mondo dalla
prospettiva canina con numerose scene girate dal basso, proprio come le osserverebbe
Bruno, e una colonna sonora validissima e modellata sul contesto. La commedia ha
recentemente vinto una medaglia d’argento ai Telly Awards ed è stata nominata per un
Emmy. Ci sarà una stagione 2? Ancora non si sa, ma ci sono sicuramente segnali positivi
che garantiscono la presenza di Naim su Netflix.

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