Tra i migliori film di sempre esistono anche pellicole senza dialoghi (o quasi), quelli che insomma non hanno bisogno di grandi giri di parole.
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Film che lasciano tutto all’immaginazione degli spettatori, alla mimica degli attori e alla bellezza delle colonne sonore. In un’era in cui i dialoghi sono spesso sovrabbondanti e le sceneggiature dense di parole, ci sono pellicole che scelgono di comunicare in modo diverso, affidandosi alla potenza delle immagini e dei suoni per raccontare storie indimenticabili.
Questi, tra i migliori film di sempre, sfidano le convenzioni tradizionali del cinema, dimostrando che il silenzio può essere eloquente quanto i dialoghi più raffinati. In questa lista, esploriamo dieci capolavori che hanno fatto della scarsità di parole una forma d’arte, creando esperienze cinematografiche che parlano direttamente al cuore e alla mente del pubblico. Dall’epoca del cinema muto ai moderni classici della fantascienza, questi film dimostrano che il vero potere del cinema risiede nella sua capacità di evocare emozioni e raccontare storie attraverso l’arte visiva e sonora. Preparatevi a un viaggio attraverso alcuni dei film più suggestivi e innovativi della storia del cinema, dove le immagini parlano da sole e le parole sono quasi superflue.
1) Under The Skin (2014)

Tra i migliori film di sempre senza dialoghi con Scarlett Johansson
Partiamo con un film di fantascienza unico nel suo genere, noto per la sua narrazione minimalista e la quasi assenza di dialoghi. Diretto da Jonathan Glazer, e interpretato da Scarlett Johansson, il film racconta la storia di un’aliena che si aggira per le strade della Scozia. Adescando uomini soli per portarli a un destino misterioso. La trama si sviluppa attraverso una serie di scene ipnotiche e visivamente potenti, che fanno affidamento su immagini e suoni per trasmettere la tensione e l’alienazione del personaggio principale. La performance della Johansson è straordinaria, caratterizzata da un’intensa presenza fisica e un linguaggio corporeo che comunicano la sua estraneità al mondo umano.
La sua mancanza di emozioni e la quasi totale assenza di dialoghi riescono a conferire al suo personaggio un’aria davvero inquietante. Questo silenzio accentua infatti l’isolamento e la distanza tra lei e le sue vittime, rendendo il film un’esperienza profondamente immersiva e disturbante. La colonna sonora, composta da Mica Levi, gioca un ruolo cruciale nel creare l’atmosfera del film. I suoni eterei e dissonanti accentuano il senso di disorientamento e la natura aliena del personaggio di Johansson. La regia di Glazer è visivamente audace e innovativa, utilizzando tecniche di ripresa nascoste per catturare momenti di vita reale nelle strade di Glasgow, mescolando attori non professionisti con veri passanti inconsapevoli.
2) The Artist (2012)

Quando è uscito, nel 2012, The Artist ha fatto molto parlare di sé. Oggi è uno dei migliori film di sempre. Diretto da Michel Hazanavicius, è un omaggio affettuoso e stilisticamente raffinato all’epoca del cinema muto di Hollywood. Ecco perché non poteva assolutamente mancare in questa lista. Ambientato tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30, il film racconta la storia di George Valentin, un affascinante attore del cinema muto, interpretato da Jean Dujardin, e la sua lotta con l’arrivo del cinema sonoro, che minaccia di rendere obsoleta la sua carriera. Parallelamente, seguiamo l’ascesa della giovane e talentuosa attrice Peppy Miller che trova il successo proprio grazie al nuovo mezzo sonoro. Una delle caratteristiche più importanti di The Artist è la sua fedeltà al formato del cinema muto, completo di immagini in bianco e nero, proporzioni del quadro 4:3 e l’assenza quasi totale di dialoghi.
La narrazione si basa fortemente sulle espressioni facciali e sui gesti degli attori, elementi cruciali per trasmettere emozioni e avanzare la trama. Jean Dujardin offre una performance magnetica, ricca di carisma e pathos, che gli è valsa l’Oscar come Miglior Attore. Anche Bérénice Bejo brilla nel suo ruolo, incarnando con grazia e vivacità l’archetipo della star emergente. Anche in questo caso la colonna sonora di Ludovic Bource gioca un ruolo essenziale. Evocando con maestria l’atmosfera dei film d’epoca e accompagnando il pubblico attraverso i momenti di gioia, disperazione e romanticismo della storia. L’assenza di dialoghi parlati enfatizza l’importanza della musica e degli effetti sonori, rendendo l’esperienza visiva ancora più immersiva e nostalgica (puoi guardarlo qui su Amazon Prime Video).






