6. 1992 (Ariel Vromen, 2022)
Nel 1992 Los Angeles viene inondata di rivolte scatenate dal verdetto sul caso Rodney King, vittima di un violento pestaggio da parte di agenti delle forze dell’ordine a seguito di un inseguimento in auto. L’assoluzione degli agenti fu la causa scatenante della grande sommossa a sfondo razziale che paralizza la città per poco più di un mese. Questo lo sfondo in cui avviene la vicenda di 1992. Mercer (Tyrese Gibson) è un padre che sta cercando di risanare i rapporti con il figlio Antoine (Christopher Ammanuel). Le proteste, però, bloccano il ragazzo in città.
Dall’altro lato, troviamo Lowell, interpretato da Ray Liotta, nella sua ultima apparizione in un lungometraggio (l’ultimo addio sugli schermi avviene con la miniserie Blackbird). L’ex poliziotto sta pianificando una rapina in una fabbrica di metalli preziosi insieme al figlio Riggin (Scott Eastwood), approfittando del caos delle rivolte. Quando Antoine si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, le storie di Mercer e Lowell si intrecciano in un confronto tra padri.
Con ritmi serrati e sequenze d’azione ben coreografate, 1992 coinvolge e intrattiene , nonostante la prevedibilità degli schemi e la poca profondità di alcuni personaggi secondari. Liotta, come sempre, offre un’interpretazione magistrale, tanto che bisogna dare credito a Gibson e Eastwood per riuscire a stargli dietro. In conclusione, 1992 è un film Amazon Prime Video che combina azione e dramma personale, offrendo una riflessione sulle difficoltà di mantenere l’integrità e la famiglia in tempi di crisi.
