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I 5 migliori film nella carriera di Bradley Cooper

Occhi di ghiaccio, sorriso furbetto e una chioma spettinata sono stati il biglietto da visita con il quale Bradley Cooper si è fatto conoscere ad Hollywood nel 2009, anno in cui usciva al cinema il chiassoso Una notte da leoni. E si, è pur vero che l’attore classe 1975 aveva già partecipato a numerose pellicole e una serie tv piccina picciò di nome Alias ma il vero punto di svolta nella sua carriera è stato proprio il film diretto da Todd Phillips. Diventato quindi famoso e noto in tutto il mondo, all’attore si presentava una scelta da fare: rimanere relegato al ruolo del belloccio oppure scrollarselo di dosso. E evidente quale strada abbia deciso di prendere, visti le numerose sfide attoriali che Bradley Cooper ha affrontato durante gli ultimi anni: da American Hustle a A Star is Born fino a Maestro, di prossima uscita.

La carriera dell’attore di origini italiane (da parte di madre) si è arricchita man mano con ruoli sempre diversi, spaziando dal dramma alla commedia e approdando, di tanto in tanto, nei film d’autore. Nell’articolo di oggi abbiamo quindi pensato di selezionare cinque tra i film più belli e forse iconici in cui Bradley Cooper ha recitato. Non abbiamo potuto non inserire il grande elefante nella stanza, ovvero la sua partecipazione nel MCU, ma ci sono altre pellicole che forse non tutti conoscono.

Prima di continuare a leggere provate a pensare a cinque titoli che vi vengono subito in mente pensando a Bradley Cooper. Fatto? Bene, allora buona lettura e fateci sapere se le scelte combaciano.

5) Nightmare Alley

Nightmare Alley
Stan Carlisle (640×360)

Il viaggio compiuto da Stan Carlisle non è, come ci si potrebbe magari aspettare dalla solita favola, quello di un eroe in lotta con i propri demoni che riesce a ottenere il suo lieto fine. E questo perché, le storie di Guillermo del Toro non sono mai delle classiche favole, ma delle metafore oscure sull’animo umano e sulla vera natura dei mostri. In Nightmare Alley, il regista riprende alcuni temi cari della sua cinematografia – la guerra, gli emarginati, il rapporto padre-figlio e il folklore – per narrare una nuova fiaba dark in cui nessuno è quello che sembra.

Stan Carlisle ci viene presentato come un uomo estremamente silenzioso, un outsider dal passato oscuro che trova il suo posto nel mondo e l’amore al circo dei freak. La prima parte di Nightmare Alley sembra dunque ricalcare in tutto e per tutto le narrazioni firmate solitamente dal regista, con un protagonista molto simile ai predecessori. Con la seconda parte, la situazione si ribalta e Stan mostra sempre più la sua vera natura: quella di mostro avido ed egoista. Per questo il destino non gli riserva alcuna redenzione, trasformandolo definitivamente in un uomo-bestia. Bradley Cooper abbraccia il ruolo e lo fa suo, scavando a fondo nell’animo contorto, arrogante e violento persino del suo personaggio. Il che ci fa ha fatto paura di tanto in tanto durante la visione.

4) Guardians of the Galaxy

Rocket Racoon (640×360)

Si tratta senza dubbio del suo ruolo più mainstream, anche senza bisogno di metterci la faccia. In Italia siamo stati ulteriormente fortunati grazie alla voce inconfondibile di Christian Iansante, doppiatore ufficiale dell’attore nonché tra le voci più iconiche del panorama nostrano. In Guardians of The Galaxy, Bradley Cooper presta la voce ma non il corpo (quest’ultimo infatti è digitalizzato sulle movenze di Sean Gunn) a Rocket Racoon, procione geneticamente modificato dall’aria burbera e dalla battuta sempre pronta.

Nell’ultimo capitolo della trilogia dei Guardiani è proprio il personaggio di Rocket a rappresentare il cuore della narrazione, con particolare attenzione al suo passato e al senso di colpa che si porta dietro da una vita intera. Finalmente Rocket è protagonista, abbracciando in toto la missione dei Guardiani ed ergendosi a simbolo per gli sconfitti di tutto il mondo che riescono a farcela.

3) A Star is Born

Bradley Cooper
Jackson Maine (640×360)

Bradley Cooper dirige e recita in questo remake dell’omonimo film del 1976 con protagonisti Kris Kristofferson e Barbra Streisand.

Ormai sempre più deciso a smettere i panni di bello di Hollywood, stavolta l’attore si fa crescere un barbone invidiabile e abbassa la voce di un paio di ottave per calarsi nel ruolo di Jackson Maine, cantante country-rocker si trascina avanti tra tour semivuoti negli stadi e un’abnome quantità di alcol e piccole. Jackson è ormai un astro in caduta libera, affetto da sordità e con seri problemi di gestione della rabbi, si ritrova sempre più legato ak fratello maggiore Bobby che odia con tutto il cuore.

Il cammino di questa star dimenticata si incrocia con quello di una star che deve ancora nascere, ovvero quella della giovane Ally, interpretata da una Lady Gaga strepitosa. Una tragedia annunciata, una storia d’amore maledetta fin dall’inizio è quella che Bradley Cooper decide di raccontarci attraverso i suoi occhi di regista, donando alla storia di Jackson e Ally una rinnovata umanità. Soprattutto è il protagonista maschile ha raggiungere uno stato di vulnerabilità assente negli adattamenti passati. La priva registica di Bradley Cooper gli è valsa numerose candidature agli Oscar 2019 e il raggiungimento, definitivo, di status di attore drammatico.

2) The Hungover

Bradley Cooper
Phil Wenneck (640×406)

Si tratta del ruolo che l’ha reso famoso, quello dell’insegnante belloccio e presuntuoso in Una notte da Leoni. Il film del 2009, diretto da Todd Phillips, rimane ancora oggi una comedy geniale, casinista e brillante, tanto da aver dato vita a una vera e propria trilogia. E per quanto i due seguiti non siano riusciti come il primo capitolo, rimane indubbiamente vero che Una Notte da Leoni sia tuttora un cult indiscusso. Forse merito di quei tre protagonisti così diversi tra loro e grottescamente coinvolti in una vicenda senza capo ne coda.

Dove è finito Doug? Da questa semplice domanda prende avvio la vera storia del film, quando dopo una notte di follia a Las Vegas Philip, Stuart e Alan si risvegliano in una suite senza ricordare nulla e, soprattutto, senza il loro amico. Il problema è che il tempo stringe perché Doug deve sposarsi e ogni indizio raccolto sulla sera prima rivela un dettaglio ancora più sconvolgente e insensato di quello precedente.

Con Phil, Bradley Cooper guida i colleghi lungo le strade a neon della città del peccato, rappresentando l’ago della bilancia tra la stramberia di uno e l’ingenuità dell’altro

1) Silver Linings Playbook

Bradley Cooper
Patrick Solitano (640×426)

Se non avete mai visto il capolavoro di David O’Russell, fatevi un favore e recuperatelo. Il lato positivo, come è conosciuto il film in Italia, è la storia di due persone mentalmente instabili, alla deriva e trattati come “strani” dal resto del mondo. Pat e Tiffany non hanno ormai più nulla da perdere, avendo toccato il fondo la loro unica possibilità è risalire. Pat, interpretato appunto da Bradley Cooper, non vuole però accettare il cambiamento e, richiudendosi in se stesso, insegue la sua personale chimera. Solamente grazie alla brutale onestà di Tiffany (Jennifer Lawrence) si renderà conto di come siano i piccoli e insospettabili eventi a cambiarci davvero la vita.

Il mondo, creato da David O. Russel, è popolato di anime in pena: uomini e donne che cercano disperatamente di trovare una boccata di ossigeno, che lottano disperatamente per continuare a vivere. Il lato positivo è la sfida personale e stravinta di Bradley Cooper che, per la prima da Una Notte da Leoni, si spoglia della faccia da schiaffi per sporcarsi, metaforicamente, anima e corpo. Con Pat, l’attore si cimenta in un ruolo diverso, difficile e profondo. Sia perché, appunto, il nostro protagonista soffre di bipolarismo ma anche per la generale profondità emotiva che avvolge tutta la pellicola. Un inno alle seconde occasioni che la vita ci offre.