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10 commoventi film che trattano egregiamente il tema del rapporto padre-figlia

Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Interstellar, Il Buio oltre la siepe, Eighth Grade – Terza media, Senza Lasciare Traccia, Gifted – Il dono del talento, Train to Busan, Little Miss Sunshine, Paper Moon, Logan, Aftersun

Il rapporto più complicato da gestire, si sa, è quello tra una madre e una figlia; serie tv come Gilmore Girls o Ginny e Georgia ce lo ricordano molto bene. Eppure, c’è anche un altro tipo di rapporto che non è sempre facile da portare avanti, che forse risulta più dolce e più tenero ma che spesso nasconde insidie molto più velate e più nascoste. Quello tra un padre e una figlia è un rapporto che nasce con l’amore incondizionato, viscerale e universale ma che diventa, col passare del tempo, spesso più complicato; perché si manifesta nello scontro e nell’incontro tra due sessi diversi, tra due realtà diverse e soprattutto tra due modi di vedere il mondo molto diversi. Ma, come per qualsiasi genitore, un padre non è solo quello biologico come succede ad esempio in Little Miss Sunshine, può essere adottivo, può essere un amico o uno zio come per Gifted, può essere chiunque dimostri di volerlo. La protezione è forse l’elemento più importante in un rapporto padre figlia, quella protezione incondizionata, senza conoscere motivo o causa, quella che spinge persino alla morte. E sia chiaro, da parte di entrambi. Insomma, il rapporto tra un padre e una figlia può avere molte sfaccettature e il cinema, come succede sempre, lo ha utilizzato spesso come soggetto di molti film. Alcuni, come Little Miss Sunshine o Interstellar, raccontano di dolore e dolcezza, altri, come Aftersun, ci insegnano come anche un padre possa essere fragile

1. Interstellar

Interstellar Little Miss Sunshine

È uno dei film più famosi di Christopher Nolan e anche uno dei suoi lavori migliori a livello di effetti speciali. Ma Interstellar non è assolutamente solo questo: è un film sui viaggi temporali, sulla scienza e sui viaggi attraverso lo spazio, ma è anche un film sulla fragilità dell’essere umano di fronte a qualcosa più grande di lui. Joseph Cooper è un ex astronauta della NASA, che dopo anni di inattività torna a guidare una missione esplorativa nello spazio ed è costretto a lasciare la sua famiglia senza avere la certezza di poter tornare. Murphy, sua figlia, ha la sua stessa passione e soprattutto il suo stesso ingegno, tanto che sarà lei a scoprire delle strane coincidenze tra ciò che sta accadendo sulla Terra e ciò che dovrà scoprire il padre in orbita. Il loro non è solo un rapporto di totale fiducia, ma mai come in Interstellar vediamo un rapporto genitoriale astratto anche dal tempo, talmente incondizionato da risultare quasi etereo e perfetto. Quando Joseph rivede i video della figlia, che nel frattempo ha la sua età per una deviazione temporale, la commozione sale alle stelle non solo per la dolcezza di un padre verso una figlia ma anche e soprattutto per l’intensità stessa del rapporto, vissuta come in un climax di emozioni per la durata di tutto il film.

2. Il Buio oltre la siepe

Il Buio oltre la siepe

È la storia di Scout e della sua rivalsa sulle sue paure. Il Buio oltre la siepe è il film ispirato al famosissimo romanzo di Harper Lee che ha gettato le basi su tantissimi temi controversi come il razzismo e l’identità femminile. Scout, infatti, è quella che qualcuno chiamerebbe maschiaccio, e alcuni dei suoi compagni lo fanno davvero: non ci tiene a conformarsi alle sue coetanee e preferisce sporcarsi le mani e andare oltre le buone maniere che le sono imposte. Atticus, il padre, accetta completamente la sua natura e, pur essendo negli anni Trenta, è ben contento che la figlia abbia una sua identità e che non si lasci influenzare dalla società che la vorrebbe unicamente mansueta. A sconvolgere i loro equilibri arriva un caso del padre Atticus, che è avvocato, e che accetta di difendere un bracciante di colore accusato di aver fatto del male ad una ragazza.  Senza entrare nei dettagli dell’appassionante storia di delitti, Il Buio oltre la siepe non è solo un film (e prima ancora un romanzo) sulla tolleranza e sull’importanza della cancellazione dei pregiudizi; piuttosto è un film che parla di un padre sorprendentemente progressista e di una figlia che fa di tutto per difendere l’onore del padre. Quello tra Atticus e Scout è un rapporto di reciproco rispetto, contornato dall’amore per il pensiero e per la libertà.

3. Eighth grade – Terza media

Eighth Grade Little Miss Sunshine

Scritto e diretto da un Bo Burnham al suo debutto, Eighth Grade è un film molto duro e molto malinconico, che tratta un tema talmente fragile che è quasi difficile parlarne ma anche vederne alcune scene. Kayla è una ragazzina di tredici anni, frequenta la terza media (trasposizione per noi dell’ eight grade americano) e di base è molto timida. Ma per affermare la sua identità, o almeno quella che pensa sia la sua identità, Kayla gira dei video che pubblica sui social, in maniera costante, quasi a scandire il ritmo della sua vita. Mark, suo padre, con cui Kayla vive, non riesce ad avvicinarsi al suo mondo e questo lo bloccherà spesso dal riuscire a rimproverarla o nel riuscire ad imporsi. Il loro, quindi, è un rapporto di squilibrio delle parti, in cui nessuno dei due ha bene chiaro di come dovrebbe comportarsi con l’altro, tanto da perdere spesso il focus della loro stessa relazione. Kayla è un’adolescente insicura e sperduta in un mondo che non la rappresenta e Mark un genitore solo che deve fare i conti con delle mancanze di cui non è responsabile. I due affronteranno molte sfide insieme, ma anche odiandosi, per arrivare alla fine ad una sorta di epifania; sul finale vediamo una Kayla adulta che, come succede per chiunque, comprende i suoi errori e abbraccia il padre in una sorta di richiesta di perdono reciproco.

4. Senza lasciare traccia

Senza lasciare traccia

Will è un ex veterano con disturbo post-traumatico, Tom sua figlia tredicenne. I due vivono nella foresta, soprattutto per decisione di Will che non riesce più a stare in contatto con la società e con i suoi coetanei. Tom accetta di buon grado lo stile di vita che il padre le impone perché sembra trovarsi a suo agio nella natura incontaminata, e il rapporto col padre la tiene ben salda alla realtà. Ma i due dovrenno spostarsi, a causa di una legge che dice che non possono occupare un suolo pubblico. Così, si dovranno adattare a vivere in una casa concessa loro dal governo, ad un lavoro (per Will) che non ha scelto e ad una scuola (per Tom) che non le sembra familiare. La loro è una storia molto dolce di paura sociale ma anche di amore incondizionato; Will sa di avere dei problemi ma sa anche di poter contare ciecamente sulla figlia e sa benissimo che è l’unico bene prezioso che ha. Tom, per conto suo, adora il padre più di ogni altra cosa, tanto da “tradirlo” e opporsi dopo l’ennesimo tentativo di fuga. I due si prendono cura l’uno dell’altro, ma solo fino a che non capiscono che solo divisi possono cominciare a vivere davvero.

5. Gifted – Il dono del talento

Gifted Little Miss Sunshine

Mary è una bambina di sette anni, dotata di un’intelligenza spiccata per la matematica, ereditata dalla sua defunta madre. Suo zio Frank la adora e è, per lei, una sorta di figura paterna che la sostiene e la protegge; per questo vorrebbe che andasse alla scuola pubblica per non perdersi nessuna esperienza, invece di andare in una scuola privata fatta apposta per menti dotate, dove perderebbe qualsiasi contatto con la realtà. Ma la nonna di Mary, altolocata e severa, vorrebbe che seguisse le orme geniali della madre, senza perdersi dietro a frivolezze come attività sportive o giochi di società. Mary, che in tutto questo ha pochissimo a che fare, sviluppa nei confronti dello zio Frank un amore viscerale che la spingerà a crescere a maturare, anche molto prima del tempo. Ma quando l’uomo accetta di affidarla ad una famiglia temporanea perché lei possa sia frequentare la scuola per bambini dotati ma anche le attività sociali, Mary rimarrà talmente delusa da mettere tutto in discussione. Il dono del talento è un film paradossale, in cui l’equilibrio tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato si mette continuamente in discussione. Frank e Mary, zio e nipote, sono ossessionati l’uno dall’altra ma uno con un tipo di consapevolezza, l’altra unicamente col cuore.

6. Train to Busan

Train to Busan Little Miss Sunshine

Stavolta parliamo di quello che si potrebbe chiamare uno zombie-movie, dove la storia di un padre e una figlia che non fanno altro che prendere un treno, si aggroviglia con la narrazione di un virus letale di origine ignota. Siamo in Corea del Sud e l’intero clima del film è tesissimo, partendo dal rapporto tra i due protagonisti, appunto padre e figlia, e finendo con un climax di emozioni diverse che scaturiscono soprattutto dal virus stesso e dall’atmosfera marziale che si respira nel paese. Seok-woo è un padre divorziato e affaccendato, che sembra dare importanza solo al suo lavoro, penalizzando spesso il rapporto con la piccola Soo-an. Quest’ultima per il suo compleanno chiede al padre di portarla a Busan, a trovare la madre. Il loro rapporto, in Train to Busan, è inizialmente molto ben delineato e non smette mai di essere il centro di tutto, ma molto presto è costretto a modificarsi dato lo svolgersi degli eventi: una donna sale sul Korea Train Express, dove sono anche Seok-woo e Soo-an, ma è affetta da forti convulsioni e scopre molto presto di avere un morso sospetto su una gamba. Da quel momento in poi la situazione non fa che peggiorare per tutti i passeggeri e in questo scenario quasi spettrale e sicuramente tensivo, il rapporto tra un padre pieno di sensi di colpa e una figlia spesso ignara di molte cose, si delinea, si rafforza e trova la sua dimensione.

7. Little Miss Sunshine

Chiunque lo abbia vista sa che Little Miss Sunshine è in assoluto uno dei film più dolci sul tema della famiglia e della realizzazione personale. Olive, la protagonista assoluta di Little Miss Sunshine, è una ragazzina che ha il sogno di partecipare al concorso di Miss America, con selezione iniziale al concorso Little Miss Sunshine. La sua famiglia, gli Hoover, è composta da Richard, un padre premuroso che punta tutto sullo studio della realizzazione personale, Dwey, il fratello scontroso che non parla finché non sarà ammesso all’accademia aeronautica, Frank, fratello di Sheryl, mamma devota e casalinga perfetta, e Edwin, nonno materno malinconico della sua giovinezza. Tra Richard e Olive c’è un rapporto di totale lealtà e premura, l’uno segue l’altra con passione e devozione; dato il suo lavoro Richard farà di tutto per supportare Olive nel suo viaggio nei concorsi di bellezza e, insieme a Edwin, la sorreggerà fino alla fine, nonostante e soprattutto per la sua esibizione finale totalmente fuori luogo ma perfettamente calzante con la sua personalità e con quella di tutta la famiglia HooverLittle Miss Sunshine ci racconta di un sogno di una bambina e di una famiglia, portato avanti nonostante gli ostacoli e soprattutto grazie ad una grande perseveranza nell’affrontare la vita.

8. Paper Moon

Paper Moon Little Miss Sunshine

È del 1973 ed è diretto e prodotto da Peter Bogdanovich. Il bello di Paper Moon è che la relazione padre figlia che vediamo sullo schermo non è di sangue, ma i due attori, nella vita reale, sono proprio padre e figlia, Ryan e Tatum O’Neal. Questo rende la loro interpretazione magnifica soprattutto a causa della loro intesa praticamente perfetta e soprattutto intima, fatta molto spesso di sguardi e di dettagli. La storia di Moses e Addie è una travel story, i due passano molto tempo in auto dopo che Moses accetta di accompagnare Addie da una zia, dopo che la madre è morta. Moses è, però, un truffatore che vende bibbie alle vedove affrante. Tra i due si istaura una certa simpatia, di quelle che diventano inevitabili quando si passa tanto tempo insieme. Anche se inizialmente Moses avrebbe voluto sfruttare la bambina per fare più soldi sulla vecchia zia, in corso d’opera capisce non solo di essersi affezionato ma anche di aver trovato una fantastica complice. Da parte sua Addie, che è sempre stata orfana di padre, vede da subito in Moses un ottimo rimpiazzo, tanto da arrivare anche a pensare che fosse davvero lui il suo vero padre. Il rapporto controverso dei due è un esempio di come non sempre un padre possa diventare tale col legame di sangue, ma piuttosto quanto sia facile voler bene a chi riesce a volerti bene davvero.

9. Logan

Logan Little Miss Sunshine

Siamo nell’universo degli X-Men, ma stavolta, per il terzo film della saga dedicata alla figura di Wolverine, non sembra di essere in un film di supereroi; la narrazione è molto simile, ma con Logan James Malgold fa un lavoro di decostruzione del supereroe, rendendolo non solo umano ma anche parecchio fragile. Wolverine è ormai alla fine dei suoi giorni migliori, è avanti con l’età, le forze cominciano a mancargli e anche ciò che lo ha sempre reso invincibile, l’adamantio, sembra cominciare a dargli dei problemi, come se lo rigettasse. Nell’ultima fase della sua vita si dedica solo alle cure dal Professor X, anch’egli in fin di vita. Ma a scombussolare il suo equilibrio arriva Laura, una ragazzina proveniente da un centro di ricerca per i nuovi mutanti. Laura sembra avere molto in comune con Logan e i due istaurano un rapporto che va oltre un semplice rapporto genitoriale: inizialmente sembrano odiarsi, ma si somigliano e lo sanno, soprattutto sanno di avere bisogno l’uno dell’altra. Logan affronta il tema del rapporto padre figlia in modo molto crudo e diretto, senza mezzi termini, delineando una relazione vera e coerente tra due persone che pensano di essere degli estranei e invece si conoscono meglio di chiunque altro.

10. Aftersun

Charlotte Wells scrive una sceneggiatura e dirige un film talmente dolce e straniante da rimanerne quasi assuefatti. Calum e Sophie sono padre e figlia, è estate e i due la passano insieme, vivendo in un albergo in Turchia dove sono costretti, per un malinteso, a condividere il letto e molti dei loro spazi vitali. Calum è un padre separato dalla mamma di Sophie, ha quasi trentun anni, e vive la sua genitorialità in modo malinconico, ossessionato dai sensi di colpa e dall’ansia di prestazione; ha dei problemi di depressione, non meglio identificati nel film, che non sempre riesce a gestire e che cerca di nascondere alla figlia, spesso con scarsi risultati. Sophie ha undici anni e l’energia tipica della sua età, adora il padre e fa di tutto per coinvolgerlo, ribaltando quel senso di protezione cui di solito siamo abituati. Sophie sembra vivere bene la separazione dei genitori, è molto più matura di quello che ci si aspetterebbe alla sua età; ha una telecamera con cui inquadra il padre e le loro avventure, come a voler incorniciare quei momenti, come se fosse certa che difficilmente torneranno. Aftersun è un film malinconico e doloroso ma anche tanto dolce e onirico, un piccolo gioiello da recuperare immediatamente.