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Dovete assolutamente guardare Una Famiglia Quasi Normale, la nuova serie che sta dominando le classifiche Netflix

Arrivata su Netflix durante l’ultima parte del 2023, Una Famiglia Quasi Normale è una delle ultime Serie Tv rivelazione della piattaforma. Arrivata in silenzio, questa produzione svedese ha colonizzato totalmente la Top 10 Netflix diventando una delle Serie Tv più apprezzate dell’ultimo periodo. In modo piuttosto simile a Quicksand, un’altra produzione svedese della stessa piatattaforma, questo nuovo titolo si serve del genere thriller e dell’incontro tra il passato e il presente. In entrambe le produzioni vi è infatti un processo e una narrazione dei fatti che spiega la ragione di quest’ultimo. Chiunque abbia amato la Serie Tv del 2019 può dunque mettersi comodo e dare ufficialmente inizio a Una Famiglia Quasi Normale, un’ottima Serie Tv che unisce al genere thriller importanti tematiche attuali, e tutto questo senza mai alzare il tono della voce o servirsi di sorprendenti colpi di scena. Una Famiglia Quasi Normale non ha infatti avuto necessità di urlare per farsi capire. Il significato della sua storia è riuscito a venire fuori anche senza scomodare la Tv del dolore, anche senza teatralizzare il dramma che i protagonisti di questa Serie Tv si ritrovano a dover vivere dall’oggi al domani senza alcun prevviso. Non fatevi intimidire: l’assenza di succulenti colpi di scena non è il tallone d’Achille di Una Famiglia Quasi Normale, ma il suo aspetto più forte.

Senza urlare, romanticizzare o teatralizzare, Una Famiglia Quasi Normale ci racconta il dramma nella sua versione più intima e realistica restituendoci una storia che non perde mai il ritmo e che ci conduce verso amare riflessioni

Una Famiglia Quasi Normale (640×360)

All’inizio della narrazione Stella ha solo 15 anni e alle spalle una famiglia (quasi) normale. Fino a quel momento la sua vita non è mai stata tormentata. E’ sempre andato tutto secondo i piani, tutto secondo la normalità che la sua esistenza le ha sempre permesso di avere. Nessun dramma, nessun tassello fuori posto: solo l’adolescenza e i suoi tipici problemi. Le cose però cambiano drasticamente quando Stella subisce una violenza sessuale di cui i genitori vengono presto a conoscenza. La loro risposta non è però quella che Stella si aspettava. I due vogliono infatti far morire la cosa tra le mura di casa chiedendo alla ragazza di non denunciare, di non dire nulla a nessuno. La sua versione, secondo la sua famiglia, non sarebbe credibile. Ma forse la verità, l’unica che Una Famiglia Quasi Normale cerca di far intuire al telespettatore, è che nessuno dei due si fida davvero della figlia. In mezzo a questo terribile dolore, Stella cresce. La narrazione ci porta infatti a quattro anni di distanza da questo terribile evento. Stella adesso ha 19 anni e pochissime aspirazioni. L’unica cosa che vuole davvero fare è viaggiare per il mondo, e per questo comincia a lavorare in una pasticceria. Le cose, però, sono destinate a complicarsi drasticamente.

Stella conosce infatti Chris, un ragazzo con cui instaura una relazione dai tratti morbosi e tossici. Fin dalla prima puntata sappiamo che il suo corpo è stato ritrovato senza vita in un parco e che Stella risulta come l’unica possibile colpevole dell’omicidio. Immediatamente la ragazza viene arrestata. In quella cella, Stella avrà la possibilità di ricordare trasportandoci con lei nel passato mentre la sua famiglia cercherà in tutti i modi di trovare delle prove che possano aiutare la posizione al momento del processo. Non vi diremo, ovviamente, che cosa sia successo in futuro, se Stella sia o meno la colpevole. Certo, non lo facciamo perché cadremmo negli spoiler, ma anche perché non è questo il vero obiettivo di questa acclamata Serie Tv. Il messaggio di fondo non è questo, non è risolvere il caso, bensì farsi strada all’interno di una tematica estremamente delicata e attuale, un argomento che ogni giorno abbiamo sotto i nostri occhi e che Una Famiglia Quasi Normale analizza sotto più punti di vista dando voce non solo alla vittima di una violenza, ma anche alle persone che le stanno intorno: famiglia, amici, le persone che ne parlano facendo del chiacchiericcio che pretende di sapere la verità ancor più di chi, in quel momento, era presente.

Senza mai alzare la voce, Una Famiglia Quasi Normale porta avanti la propria narrazione attraverso espedienti narrativi normalissimi. Dite addio ai colpi di scena e alle scene sbalorditive. In questa Serie Tv ciò che conta davvero è il dilaniante susseguirsi degli eventi, l’amara consapevolezza di una realtà che è sempre stata sotto gli occhi di tutti ma che troppe volte è stata rigettata. In particolare, Una Famiglia Quasi Normale denuncia (tra le tante cose) il modo con cui una vittima di violenza viene trattata da chi, senza alcuna cautela, la fa sentire come la colpevole, come qualcuno che deve cercare dentro di sé la propria responsabilità di un evento così tragico e orribile. La rabbia di fronte a questo tipo di visione sarà estrema e forte. Non aspettatevi alcuna carezza da Una Famiglia Quasi Normale. non è nata per questo. E’ nata per farci aprire gli occhi su una realtà che ci insegue da sempre e a cui troppo spesso non viene dato il giusto peso.

Una Famiglia Quasi Normale (640×360)

Composta da 6 puntate che volano via veloci, Una Famiglia Quasi Normale riesce a mantenere alto il ritmo nonostante l’assenza di colpi di scena. Questo espediente narrativo ci insegna che per portare avanti una buona narrazione non sempre servono sensazionalismi o grandi rivelazioni. L’alta tensione può essere trainata e portata avanti anche attraverso uno sviluppo narrativo apparentemente meno dinamico e sbalorditivo. Una delle cose più interessanti di questo nuovo thriller è che ogni personaggio conserva un proprio ruolo, un proprio compito. Che siano i genitori – che al momento del processo avranno un ruolo decisivo – la migliore amica o, ancor di più, l’accusa, qualsiasi protagonista ha ragione d’esistere e muove le fila di questa drammatica storia.

Come molti ricorderanno, anche Quicksand aveva portato avanti la narrazione attraverso lo stesso tipo di procedura, elemento che ci fa strizzare un occhio alle produzioni svedesi che sembrano privilegiare questo tipo di narrazione riuscendo a raggiungere il proprio obiettivo. Come anticipato, se avete amato la Serie Tv del 2019, Una Famiglia Quasi Normale sarà per voi la Serie Tv perfetta, anche se ancor più dolorosa della sua connazionale. Nonostante le tematiche attuali condivise da entrambe, quest’ultima risulterà ancor più forte e pregna di sofferenza perché totalmente devota alla realtà, raccontando un cancro che ogni giorno cresce nella nostra società uccidendola ogni ora un po’ di più.

Guardate questa recente Serie Tv. Se non lo avete già fatto, datele una possibiltà. Abbiamo bisogno di questo tipo di storie per sensibilizzarci, per capirne di più, per capire come riuscire a fare la nostra parte. Anche se è doloroso, anche se fa male, Una Famiglia Quasi Normale è una Serie Tv che va vista. Certo, non aspettatevi il capolavoro del secolo, non è di questo che stiamo parlando e non è, come già detto, questo il suo obiettivo. Aspettate di vedere però un’ottima produzione che riuscirà a insegnarvi qualcosa e a lasciarvi un segno. Una volta giunti al termine, rimarrete infatti fermi per qualche minuto. In quell’istante numerose riflessioni annebbieranno la vostra mente facendovi prendere coscienza di un dato di fatto: il confine che separa la realtà dalla finzione in questo caso, purtroppo, è molto labile. Troppo labile.

Una famiglia quasi normale – Recensione della nuova miniserie su Netflix