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Dougie Jones, Cooper, Bad Coop: l’uno, nessuno e centomila di Twin Peaks

C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando sei da solo, resti nessuno”. Celebre la frase utilizzata da Luigi Pirandello in Uno Nessuno Centomila, che calza a pennello con Twin Peaks e le molteplici personalità di Dale Cooper. O meglio Dougie Jones. Anzi no, forse Bad Coop? La complessità del personaggio ha sicuramente ispirato tantissime altre pellicole, a partire dal recente Split con protagonista James McAvoy che soffriva di disturbo di personalità multipla.

Con Twin Peaks però non parliamo di schizofrenia paranoide o di malattia mentale, dal genio di David Lynch non potevamo che aspettarci qualcosa di diverso, a tratti assurdo e allucinatorio ma con al centro una solida morale. Quello a cui Lynch aspira è proiettare noi poveri mortali in un mondo extra temporale ed extra dimensionale (rappresentato in Twin Peaks dalla Loggia Nera), un mondo in cui per sopravvivere devi far parte di un flusso, che viene definito impersonale, ma che lo stesso Lynch percepisce come un qualcosa di astratto e al di là del tempo; non viviamo per stare inermi ma per pensare attivamente lasciando fluire i pensieri, aggiungiamoci anche un pizzico di follia e il coktail è pronto. La doppiezza di cui Lynch parla è magmatica, complessa e talvolta perversa e concettuale ma al contempo ipnotizzante.

Vediamo insieme tale doppiezza attraverso il controverso quanto amato personaggio di Dougie Jones – Cooper – Bad Coop, l’Uno Nessuno Centomila di Twin Peaks.

La vita di Dougie/Tulpa Jones

<<E ora una conclusione. Dove una volta ce n’era una, ora ce ne sono due. O ce ne sono sempre state due? Cos’è un riflesso? La possibilità di vederne due? Quando si può avere un riflesso, ce ne potranno sempre essere due o più. Solo quando siamo ovunque ce ne sarà uno soltanto. È stato un piacere parlare con voi>> (da The Shorts Film of David Lynch).

Arriviamo allora a quello che certamente vi starete chiedendo: che cos’è un Tulpa? Nella lingua tibetana il termine viene usato in ambito religioso, soprattutto buddhista, per indicare un’entità incorporea creata attraverso particolari metodi meditativi utilizzati dai monaci; secondo questa pratica la forma incorporea, che permane nel piano astrale e che ne scaturisce, può essere percepita da altri sotto molteplici aspetti (animali o in altre sembianze). Ecco spiegato perchè anche all’interno di alcune puntate di Twin Peaks (sia della versione originale che nel revival del 2017) viene usato il termine Tulpa più volte. Dougie Jones è di fatto un Tulpa, un’entità che tutti hanno creduto essere la copia originale, ovvero l’agente dell’ FBI Dale Cooper.

L’esistenza di Dougie Jones procede in maniera idilliaca, ricalca il classico stereotipo del sogno americano: una bella moglie, un figlioletto e una bella casa. Quello che in realtà noi sappiamo è che la vita del fantoccio Dougie Jones è tutt’altro che idilliaca, al contrario è monotona e priva di brio. In questo caso la critica alla società americana è abbastanza pregnante. Lynch spinge il pubblico e i suoi stessi personaggi a vivere una vita fuori dagli schemi, non mediocremente, come accade invece per Cooper – Dougie Jones. Questo messaggio è evidente nella serie originale ma lo è ancora di più nel revival, con un’attenzione particolare alla critica dell’impiegato modello, che come si sa in America deve soddisfare una serie di criteri e regole base per essere, per così dire, apprezzati dal capo e dai colleghi.

Ciò da cui David Lynch vuole metterci in guardia tramite le mille maschere che indossa Dougie- Cooper Jones è la distruzione di un sistema, quello del già citato American Dream, dove per forza per essere felice devi essere e comportarti in un certo modo: vai a lavoro annoiato e frustrato, arrivi a casa apparentemente felice e vai a letto allo stesso modo; insomma, è un mondo alienante e ghettizzante al cui centro ci sono i mille volti e le mille maschere di un uomo, ma potrebbero essere le maschere che noi tutti indossiamo quotidianamente.

E se Vitangelo Moscarda fosse stato un personaggio di Twin Peaks?

L’immagine che ho riportato allude volutamente al focus di questo articolo. Che cos’è una maschera? Il significato che attribuiamo al termine assume mille sfumature diverse in base al luogo o all’area geografica. Se pensiamo infatti alle popolazioni africane – e non solo – la maschera non ha declinazione negativa ma è un simbolo unitario della tribù d’appartenenza. In Europa tutti sappiamo che non è così, se hai una maschera ti nascondi da quello che realmente sei, hai forse paura del giudizio degli altri? Hai paura di quello che la società potrebbe pensare? La paura ci protegge dall’esterno, ci mette in guardia.

Ed è proprio questo che il protagonista di Uno Nessuno Centomila Vitantelo Mascardo ha in comune con il nostro Dougie-Cooper Jones: la paura. Paura di come la società ti vede, del giudizio degli altri, dall’ufficio alle mura domestiche. Per questo sono Uno per l’immagine che hanno di se stessi, Nessuno è quello che Vitangelo e Dougie-Cooper Jones scelgono di essere e Centomila, ovvero le immagini e i giudizi che gli altri hanno di loro. Nessuna nostra immagine coinciderà mai con l’idea che gli altri hanno di noi ed è quello che due grandi artisti del calibro di Pirandello da un lato e di Lynch dall’altro vogliono raccontare.

Perciò, tornando al punto di partenza, se Vitangelo Mascardi fosse stato un personaggio di Twin Peaks me lo sarei immaginato come il fantoccio inerme Dougie Jones, che subisce passivamente la vita senza reagire o pensare alle conseguenze cadendo inevitabilmente in una spirale di paranoie che lo portano a sostenere che l’uomo viva di fissazioni: le parole non sono altro che suoni vuoti a cui ognuno di noi decide di dare significato.

In una delle parti più belle del romanzo, Pirandello fa un paragone tra la forma, rappresentata dal grigiore e dal pallore della città e la vita rappresentata dalla campagna. In queste parole ci vedo un richiamo in entrambe le direzioni, poichè sia per il romanzo di Pirandello che in Twin Peaks l’uomo si è spinto troppo oltre, scavalcando la natura creando molteplici realtà: che Vitangelo non accetta e che Dougie-Cooper Jones accetta passivamente.

A proposito di Bad Coop

Arriviamo infine al perfido Bad Coop, principale antagonista dell’originale Twin Peaks (in forma originale con Bob) e del remake della serie omonima prodotta nel 2017. Bad Coop è il doppleganger di Dale Cooper, noto anche come Mr. C, creato da Killer Bob nella Loggia Nera. Nonostante Bad Coop sia il villain indiscusso della serie, viene da chiedersi se non sia stato creato per una ragione ben precisa. D’altronde egli rappresenta il black side presente in ognuno di noi, cosa a cui sicuramente anche Lynch ha pensato nell’inserire un personaggio così cattivo e sadico come Bad Coop, inserendo con lui quella dicotomia bene/male tanto amata all’interno della serialità televisiva.

Anche lo stesso Pirandello afferma che ”Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete saper nulla voi, ma nulla neppure io stesso”, alludendo chiaramente al fatto che in ognuno di noi si celi un lato più oscuro, più ingannevole e che rientra nelle molteplici maschere che decidiamo di indossare. Che Bad Coop sia quindi una parte inconscia di Dale Cooper? Potremmo non considerare quindi Coop come forza antagonista e contraria ma come parte integrante di Dale. Credo che dovremmo considerare Dale Cooper, Bad Coop e Dougie Jones proprio come il Vincenzo Mascardi pirandelliano, come un’unica persona. Essendo Lynch maestro della frantumazione della psiche e dell’indagine psicologica, potrebbe essere una possibilità considerare tale frantumazione puramente metafisica, ritenendo i tre come frutto di un unico corpo e un’unica mente pensante.

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