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Ciao zio,

sono io, Eddie. Immagino quanto possa essere strano per te ricevere questa lettera dato che non ci sono mai state troppe parole tra noi, ma credo che la situazione richieda un’eccezione a questa nostra regola non scritta. Dopotutto, è stato aperto un varco tra la nostra città e il suo corrispettivo inquietante, annebbiato e pieno di mostri, e come se non bastasse io sono morto. Insomma, ora o mai più.

Probabilmente ti starai chiedendo da dove arrivi questa lettera dato che, per l’appunto, io non ci sono più. Il fatto è che, per quanto provassi a non pensarci, sapevo che le cose non stavano andando per il meglio. Anzi, rettifico: sapevo che stavano andando letteralmente nella merda. Lo sapevo dalla sera in cui Chrissy è morta in quel modo orribile davanti ai miei occhi in casa nostra e io me la sono data a gambe. Ammetto che all’inizio non avevo idea di come e quanto la situazione si sarebbe messa male, ma non ci voleva un genio per capire che da quel momento in poi non me la sarei cavata benissimo, e infatti è andata proprio così. Prima di tornare nel Sottosopra per la nostra missione semi-suicida ho pensato quindi che fosse il caso di scriverti due righe, e nel momento opportuno – se mai dovesse esserci – le darò a Henderson. Quel ragazzo è davvero un grande. Ed ecco spiegata la storia della mia lettera dall’oltretomba.

Stranger Things

Sai zio, per scappare dalla mia realtà mi sono sempre rifugiato in mondi pieni di mostri. Paradossale, no? Riuscivo a sentirmi più al sicuro circondato da bestie pronte a tutto per sterminare il mondo che nella mia vita di tutti i giorni. Giocare a Dungeons & Dragons per me non è mai stato un semplice passatempo: ti costruisci un personaggio, combatti coraggiosamente, salvi delle vite. Nel mondo di D&D non sono mai stato Eddie lo Strambo, il capellone che non riesce a diplomarsi. E quindi per me l’Hellfire Club non è mai stato solo un gruppo di svitati che fanno un gioco di ruolo, per me è stato la possibilità di avere una vita alternativa in cui ci sono mostri che per lo meno riesco a combattere. Devo dire però che non avrei mai immaginato che quei mostri esistessero davvero.

Ma sai cosa penso? Vecna e quei pipistrelli assassini non sono gli unici mostri da queste parti. La gente non ci ha messo niente a convincersi del fatto che io fossi un assassino. Da una parte li capisco, sono il capro espiatorio perfetto: sono strano, diverso e vendo droga alle cheerleader innocenti. Ma è così facile pensarla in questo modo, così semplice dare la colpa di tutto a chi è così palesemente fuori dalla massa. Ma anche nel momento in cui ero visivamente innocente, quando io e Jason abbiamo visto quel giocatore della squadra di basket fluttuare in aria e poi morire davanti a noi, Jason ha pensato comunque che fossi stato io. Io non l’ho nemmeno toccato, ero terrorizzato, stava succedendo di nuovo. Eppure era ancora colpa mia, a quanto pare secondo lui ho fatto una maledizione, un rito o qualcosa di simile. E mi ha aizzato un’intera città contro.

Molti hanno creduto alla mia colpevolezza senza pensarci due volte, forse nemmeno una. Ma tu no, questo lo so. So che mi hai cercato e difeso; difeso esattamente come hai sempre fatto. Non serve essere di molte parole per comunicare, e io so di essere stato importante per te anche se non me l’hai mai detto esplicitamente. Per quello che vale, voglio dirti che per me è stato lo stesso, eravamo l’unica famiglia di cui avevamo bisogno. Tu mi hai preso con te, mi hai accolto, cresciuto, mi hai insegnato che potevo prendere una strada diversa da quella di mio padre. Grazie a te ho deciso che non avrei mai messo in pratica quei pochi insegnamenti che lui mi aveva dato, primo fra tutti quello su come scassinare un’auto. Ho sempre tenuto fede a questa promessa fino a pochissimo tempo fa: chi lo avrebbe mai detto che la conoscenza di mio padre mi sarebbe servita nella lotta contro il male. Ma ne è valsa la pena.

Volevo dirti anche che per fortuna non sei stato l’unico a credermi innocente. Dustin Henderson e il suo gruppo di amici strambi almeno tanto quanto me non hanno esitato un attimo a darmi una mano, e io ringrazio il me stesso del passato per averlo accolto nell’Hellfire, ci avevo visto giusto. A quanto pare si erano già trovati ad avere a che fare con i mostri del Sottosopra, anche se a vederli non immagineresti mai che è grazie a loro che Hawkins non è ancora implosa, sprofondata o chissà cosa. Gli eroi a quanto pare non portano sempre il mantello. Mi hanno trovato prima che lo facesse la polizia – o peggio, quei pazzi della squadra di basket -, mi hanno portato provviste. Senza di loro sarei già morto da un pezzo, e sarei morto come Eddie l’Assassino. Mi hanno aiutato a scappare nel momento opportuno, ma mi hanno anche insegnato a non scappare più. Dustin, Steve, persino quella nanetta di Erica Sinclair non scappano davanti al pericolo, anche quando se la fanno sotto dalla paura. Mi hanno aiutato a credere di potercela fare, e adesso sto per andare con loro a dare il mio contributo per salvare il mondo.

Salvare il mondo, Eddie Munson che prova a salvare il mondo fa ridere anche me. Eppure è proprio ciò che stiamo provando a fare mentre scrivo questa lettera. Non ho mai scritto niente di così lungo durante tutti i miei troppi anni al liceo. Quest’anno sarebbe stato quello giusto, me lo sentivo, ce l’avrei finalmente fatta a prendere il diploma, stavo addirittura cercando un nuovo capo per l’Hellfire. Ero pronto a lasciar andare questa fase della mia vita per entrare nella prossima, magari darmi alla musica – il college non ha mai fatto per me, ma la chitarra elettrica sì -, insomma fare qualcosa di buono.

Forse non mi diplomerò ma qualcosa di buono sto per farlo ugualmente, qualcosa di molto più grande di un pezzo di carta, di una cerimonia pomposa e del lancio di un cappello in aria. Sto per tornare nella versione inquietante, annebbiata e piena di mostri di Hawkins per far saltare la testa a Vecna, vendicare Chrissy e gli altri e, perché no, salvare il mondo. Io, un eroe: ma ci pensi? No, non si può fare, per essere un vero eroe dovrei avere i capelli di Steve Harrington. Io sono solo Eddie Munson, quello strano, quello codardo. Ma stavolta ne sono sicuro, Eddie Munson non scapperà.