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5 famiglie della Mulino Bianco delle Serie Tv in cui non avremmo mai voluto crescere

Sono davvero moltissime le serie tv che negli ultimi quarant’anni ci hanno proposto modelli di famiglia idilliaci da poter ammirare attraverso il nostro piccolo schermo, e quando la produzione è di stampo americano ecco che la perfezione che trasmette il nucleo in questione, vedi alla voce Settimo Cielo, sembra dover essere insopportabilmente impeccabile.

Non importa quale vicissitudine abbia rischiato nel corso degli episodi di alterare l’equilibrio della famiglia protagonista dello show, alla fine della puntata tutta l’armonia sotto cui il complesso familiare sembra vivere costantemente verrà recuperata e celebrata intorno a qualche tavolo da pranzo.

A volte ci siamo ritrovati a guardare questi esempi familiari stucchevoli con il piacere paliativo di chi osserva un mondo perfetto trovando grande sollievo. In altre invece lo stereotipo della perfetta famiglia stile Mulino Bianco, come quella di Settimo Cielo, ci è andata così di traverso da farci ricercare e apprezzare tutte quelle serie tipo Shameless che ci propongono un concetto di famiglia disfunzionale e anarchico.

1) Otto sotto un tetto

otto sotto un tetto

Bella è la famiglia Winslow, serena e compatta, impegnata a vivere la propria modesta e soddisfacente quotidianità nella periferia borghese di Chicago senza che nessun dramma possa toglierle il sorriso.

Tranne forse il fastidiosissimo vicino che, oltre a non sembrare capace di rispettare le più basilari regole di buon vicinato, si ostina a rubare la scena ai figli stessi del capofamiglia, diventando praticamente un ingombrante e invadente surrogato di figlio.

I due veri protagonisti dello show in fondo sono sempre stati il pasticcione Steve Urkel e lo scorbutico e sfinito Carl Winslow, che nonostante i tentativi di sfuggire ai guai esilaranti del dirimpettaio non sembrava capace di toglierselo di torno.

Una famiglia da Mulino Bianco in piena regola ma con un accollo di un certo livello che: o viene adottato di buon grado da ogni membro della casa o potrebbe scatenare gelosie parecchio frustranti.

2) Dawson’s Creek

dawson's creek

Che belli Mitch e Gale Leery, genitori fantastici e coppia innamorata che riesce persino a superare le corna “così, de botto, senza senso” di lei durante la prima stagione. Perché uno non dovrebbe desiderare di vivere nel loro squisito nido sulle rive del fiumiciattolo sempre soleggiato? Una casa stupenda, un paesino tranquillo e due genitori giovanili, presenti e sensibili, pronti ad accompagnarti in ogni fase della vita.

Semplice, perché hanno un figlio che è un rogito umano che ti spetterebbe per fratello.

Vuoi mettere dividere la vita con Dawson Leery e i suoi snervanti crolli emotivi alla Woody Allen, interrotti solo da quelli della dispotica vicina di casa immusonita che glieli stimolava puntualmente? Gli autori l’hanno fatta facile nello show, hanno fatto arrivare la piccola Lily Leery solo dopo che Dawson aveva lasciato il nido familiare, e per poco più di otto secondi, evitandoci così di conoscere il possibile disagio che la ragazzina avrebbe potuto avere a causa di un fratello prolisso ed autocentrato come Dawson.

3) La famiglia Bradford

settimo cielo

Quando si parla di famiglie modello americane è quasi sistematico che venga nominata la famiglia di Sacramento che dà il titolo allo show degli anni ’70. La serie, una delle più amate di quegli anni, può essere un guility pleasure per chiunque senta il bisogno di un ovattato salto nel passato. Gustandosi tutti quel valori e quelle atmosfere stile Pleasentville tipiche della tv di quegli anni. Naturalmente ci veniva trasmesso solo il lato più edulcorato del colore familiare che otto figli possono produrre in una casa.

Difficile prendere sul serio i litigi (se così possiamo chiamarli) degli otto ragazzi che quasi risultano inverosimili. Siamo tutti abbastanza grandi da sapere che una casa in cui dimorano otto figli nella realtà assisterebbe alla nascita di un fight club casalingo già dalla prima stagione. Trasformando il concetto di condivisione in un vero esasperante sarificio, dall’assenza di fila per il bagno di casa (un terno al lotto se ci si pensa bene, specie al mattino) così come la scelta del programma da vedere in televisione, ai giorni nostri bisognosa di un referendum anche solo per decidere quale serie iniziare e perché.

4) I Cesaroni

Famiglia del Mulino Bianco versione allargata e al passo con i tempi moderni… quelli di allora.

Una bellissima famiglia italiana allargata dicevamo, con due genitori innamorati e al passo con i tempi, circondati da personaggi eccentrici e dal cuore buono che colorano la vita dei loro gestibilissimi figli adolescenti.

Perché quindi non dovremmo voler vivere in questa ruspante e divertente famiglia della Garbatella? Semplice, perché ai ragazzi Cesaroni pare difficile resistere dal volersi fare la sorella/il fratello acquisit*.

Forse gli autori si sono trovati in braghe di tela a una certa e hanno deciso di ripropinare nel corso delle stagioni le dinamiche già usate per Marco ed Eva, rimettendo in scena i siparietti da batticuore casalingo anche tra Alice e Rudi. Fatto sta che visto l’andazzo al piccolo Mimmo è andata bene che non ci fosse una terza sorellastra in circolazione.

5) Settimo Cielo

settimo cielo

Come non chiudere questo articolo con Settimo Cielo e la famiglia più stucchevole di tutto il panorama seriale?

La famiglia Camden è riuscita per buona parte degli anni 2000 a turbare i suoi telespettatori, semplicemente promuovendo uno stile di vita che era capace di farci sentire dei falliti che procedevano a rotta di collo sulla strada della perdizione già a quindici anni. A causa dei nostri pensieri impuri, come quelli di volerci un tatuaggio o, che il cielo ci aiuti, bere una birra.

La bigottissima famigliola californiana viveva ogni minimo accenno di emancipazione dei figli come una minaccia all’integrità e alla rettitudine della discendenza Camden, finendo per trattare certe tematiche in modo talmente esasperato da scadere nel ridicolo.

Pensate che esageriamo? E se vostra madre alla prima birra che vi siete bevuti vi avesse portato in rehab, come l’avreste vissuta? E se le vostre prime mestruazioni fossero state oggetto di dibattito e di attesa, neanche stessimo parlando dei Mondiali di calcio?

Sopravvviere in una famiglia così non è cosa per tutti, a meno che tu non sia quella grulla di Mary Camden che non teme neanche il diavolo in persona.

Che per alcuni, altri non era che sua madre.

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