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5 Serie Tv storiche di cui avremmo fatto volentieri a meno

Ci sono serie tv storiche che ci sono rimaste nel cuore e altre che, invece, non hanno esattamente colto nel segno. I period drama sono delicati, specie ora che il pubblico sta diventando sempre più esigente. Non basta una trama convincente: ambientazione, fotografia, costumi devono essere accurati e precisi. Per non parlare dell’esattezza dei dati storici. Basta una data sbagliata, un evento raccontato in maniera arronzata e la critica parte con le bastonate.

Le serie tv storiche fatte bene sono una vera goduria per gli appassionati del genere.

Ma proprio perché stiamo diventando sempre più esigenti e pretenziosi, una selezione anche tra i period drama va fatta. Per capire ciò che può convincerci e ciò che invece potrebbe lasciarci totalmente indifferenti. Vi vengono in mente almeno 5 serie tv storiche di cui avremmo fatto volentieri a meno? A noi sì e qui proviamo a spiegarvene i motivi.

1) Troy – Fall of a City

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L’avevamo già inserita tra le serie tv peggio riuscite di Netflix e non possiamo non considerarla anche in questa lista. Troy – Fall of a City va a pescare dall’immenso materiale fornito da Omero, ma ne fa davvero cattivo uso. La trama è quella che tutti conosciamo: il rapimento di Elena, la guerra tra Achei e Troiani, le imprese di Achille, lo scontro con Ettore. Il problema è che tutto messo lì a caso, con estrema superficialità.

Attori monoespressivi, dialoghi da soap opera, scene erotiche inserite solo per il gusto di tappare buchi e scene drammatiche invece prive di pathos e tensione. Neppure la scenografia merita: le ambientazioni sembrano il più delle volte artefatte e innaturali e i costumi hanno un sapore pacchiano e poco epico. Insomma, un period drama di cui avremmo fatto volentieri a meno. noi e probabilmente anche Omero.

2) Empire

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Oggi risulta quasi impossibile reperire questa miniserie del 2005 sulla Roma antica. Che non è poi così male, anzi. Empire si lascia guardare, soprattutto perché il trapasso dalla Repubblica romana al Principato di Augusto è un argomento storico che appassiona sempre.

Ma le aspettative per alcune serie tv storiche sono più alte che per altre.

Proprio per questo, un period drama del genere finisce per deludere. L’impostazione è eccessivamente teatrale, il cast non spicca per bravura e i diversi filoni narrativi sembrano stare un po’ stretti a una miniserie che punta tutto sull’intreccio drammatico.
Accanto alla storia già nota della guerra civile tra cesaricidi e Ottaviano, si inserisce la sottotrama dell’ex gladiatore Tirone, che è costantemente diviso tra doveri familiari e fedeltà alla causa, in una continua battaglia per la difesa degli uni e dell’altra. Tutto molto bello, ma sarebbe bastato farci un bel film e via la paura.

3) The Letter for the King

Un pizzico di componente fantasy c’è, ma l’ambientazione di questa serie è tutta storica. Abbiamo i tornei, i cavalieri, le battaglie, le lotte tra lord, la superstizione. Sembra di essere su una grossa giostra medievale, ma dopo il primo episodio abbiamo già fretta di scendere. La serie è fatta bene, ma per apprezzarla davvero dovremmo far finta di essere in un libro per ragazzi.

Il fatto che dei quindicenni siano i protagonisti di questo dramma d’avventura toglie molto alla potenza narrativa dello show. Netflix l’ha anche pubblicizzata molto nei mesi dell’uscita, ma il risultato è stato un teen drama che aspira a essere una serie tv medievale. Potevamo decisamente farne a meno.

4) The Great Fire

L’incendio di Londra sarebbe stato un’occasione ghiotta per realizzare un period drama di peso. Specie in Inghilterra, il Paese che ha sfornato alcune tra le migliori serie tv storiche di sempre. The Great Fire è stato distribuito nel 2014 da ITV Studios e segue le vicende di diversi personaggi nella Londra del XVII secolo. Ci sono attori di spessore, come Charles Dance, Rose Leslie e Andrew Buchan. Ci sono i presupposti per far bene, ma il risultato è un malloppo difficile da digerire.

I rapporti tra i personaggi sono un po’ troppo da soap opera di quart’ordine. Il dramma c’è – forse pure troppo – ma scorre lento e senza energia. La fotografia non è delle migliori e alcune scelte narrative appaiono scontate e prevedibili. Si poteva fare meglio, davvero.

5) Frontier

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Jason Momoa è un fuorilegge mezzo irlandese e mezzo nativo americano che si muove tra le distese innevate del Canada. Frontier è la prima serie prodotta da Discovery Channel e fotografia e ambientazione meritano davvero. La storia si focalizza sulla guerra tra i commercianti di pelli della zona e la temibile Compagnia della Baia di Hudson, un manipolo di sadici borghesi che per un po’ di pellame metterebbero a ferro e fuoco intere città.

Sarebbe ingeneroso dire che questa serie è completamente fatta male. Al contrario, alcuni elementi funzionano anche abbastanza bene. Ma è il quadro generale che non convince. I primi episodi sembrano davvero buoni, poi la trama si infittisce troppo con una serie di filoni secondari che però viaggiano ad andatura lenta. Terribilmente lenta.
Netflix ha rilasciato tre stagioni da sei episodi, ma dopo il debutto della terza ha deciso di cancellarla.

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