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10 Serie Tv degli anni ’90 che sembrano attuali nel 2025

E.R.

Mentre correvo spensierata con il secchiello in mano su qualche spiaggia del Mediterraneo, Nelson Mandela veniva eletto presidente del Sudafrica, qualcuno in America stava introducendo il World Wide Web e gli Oasis debuttavano con il loro primo album. Nel mondo occidentale, sempre in quegli anni, sul piccolo schermo veniva trasmesso quotidianamente un palinsesto ricco e diversificato di serie tv da vedere che avrebbero influenzato, da lì in avanti, la cultura pop di adolescenti e adulti. Willy il Principe di Bel-Air, La Tata, Otto sotto un tetto

Nel frattempo un’adolescente rientrava da scuola canticchiando il brano della boyband del momento, walkman in tasca e cuffie sulle orecchie come un cerchietto. Una coppia di giovani fidanzati andava al cinema per ammirare le monumentali sequenze di Titanic mentre alcuni genitori accompagnavano i propri figli a vedere Il re leone e Aladdin.

In questo incredibile fermento targato anni ’90 sono nati poi alcuni prodotti televisivi che hanno fatto della longevità il loro tratto più caratteristico. Oltre ad avere avuto una vista lunghissima su molte tematiche che hanno animato il dibattito pubblico dei nostri giorni. Se siete pronti quindi a immergervi nella nostalgia insieme a noi, ecco 10 serie tv anni ’90 che sembrano attuali nel 2025.

1) E.R. Medici in prima linea

E.R.
Credits: Warner Bros.

La prima dell’elenco è lei: la madre dei medical drama. Cosa possiamo scrivere di questa serie tv che non abbiamo già detto in passato? Abbiamo elogiato E.R. in più di un’occasione, sia per l’intensità delle storie dei pazienti sia per la caratterizzazione perfetta dei suoi protagonisti. Parlare di aborto, AIDS, eutanasia, patologie veneree, disparità sociale, alcolismo, discriminazione razziale, malattie psichiatriche, disabilità e molto altro ancora non era qualcosa di così scontato 30 anni or sono. Anzi. E di certo non era facile farlo con la giusta dose di serietà e leggerezza, senza cadere nello stereotipo o nel paternalismo. E.R. è riuscita ad arrivare dritta al nostro cuore aprendo le porte di quell’ospedale e mostrandoci semplicemente la sua quotidianità e la sua routine.

Tra il personale medico (e i malati) che si sono susseguiti nel corso delle 15 stagioni abbiamo persino visto tutti i tipi di famiglie possibili, al di là di quella tradizionale. Padri separati (Dr. Greene e Dr. Benton) o che hanno perso i loro figli (Dr. Carter e Dr. Kovac). Una zia diventata madre adottiva (Dr.ssa Lewis), una madre omosessuale (Dr.ssa Weaver), un padre adottivo single (Dr. Gates) e una madre single (infermiera Taggart). E anche dottori in relazioni aperte e senza prole (Dr. Pratt, Dr. Morris, Dr. Barnett). Cosa manca quindi a questa serie drammatica a distanza di tempo? Noi ci sentiamo di rispondere: nulla. Possiamo far passare altri 30 anni e rivederla ancora, ma risulterà sempre anticipatrice delle discussioni etiche e sociali che hanno scosso le nostre esistenze durante il corso del XXI secolo.

2) I segreti di Twin Peaks

Twin Peaks
Credits: ABC

Mescolando generi diversi (horror, sovrannaturale, giallo) David Lynch e Mark Frost attraverso questa serie tv anni ’90 hanno realizzato un’opera d’arte che i posteri non potranno mai dimenticare, facendo appassionare come pochi altri intere generazioni di ragazzi e ragazze. Molti di noi che scrivono di cinema e serie tv si sono avvicinati alla settima arte proprio per merito di questi due grandi creativi a cui siamo profondamente affezionati. Nella storia della televisione infatti esiste un “prima di Twin Peaks” e un “dopo Twin Peaks”, perché questa fiction è stata come un Anno 0. Nessuno prima di quell’8 aprile del 1990 aveva portato sul piccolo schermo una vicenda così grottesca, metafisica, onirica, ma anche concreta e reale, usando come mezzo il linguaggio del cinema sperimentale.

Alcuni episodi, alcune immagini e persino alcuni suoni e temi della colonna sonora sono tatuati indelebilmente nelle nostre menti. La sigla, la sequenza surrealista della rana-falena, il volto di Laura Palmer avvolto dal cellophane, Bob che scavalca il divano. Cari lettori e lettrici, non so voi, ma quando vidi quest’ultima sequenza per la prima volta ne fui talmente traumatizzata che faticavo persino a sedermi sul divano di casa. Quando poi ho fatto il rewatch della serie alcuni anni dopo, mi sono accorta di aver provato lo stesso terrore e le stesse sensazioni del passato. Niente era cambiato da allora. Né la paura, né il fascino magnetico dato dai protagonisti, dalle ambientazioni, da quel sipario rosso e da quel semaforo dondolante su di una strada buia.

Solo una cosa è cambiata: David Lynch non c’è più. Tuttavia le sue idee, la sua mente poliedrica e la sua arte sono ancora qui, vive e attuali. E Twin Peaks ne è la sua meravigliosa espressione.

3) The West Wing

The West Wing
Credits: Warner Bros.

Esistono tante serie tv da vedere che hanno raccontato l’universo contradditorio e intricato della politica e dei suoi funzionari, da House of Cards a Homeland. E poi esiste The West Wing, una lunga dichiarazione d’amore del suo ideatore, Aaron Sorkin, non solo a come si dovrebbe governare una nazione, ma soprattutto al perché. Quali sono le motivazioni e le conseguenti azioni che stanno alla base di un buon governo? Quali sono gli ideali di una politica universale che ha come dovere primario quello di creare e sostenere il bene comune?

Ed ecco che se E.R. ci ha aperto le porte di un ospedale di una grande metropoli dell’Illinois, questa serie tv anni ’90 ci ha accompagnato lungo i corridoi dell’ala ovest della Casa Bianca. E ancora più in profondità nella Sala Ovale del Presidente degli Stati Uniti, negli uffici del suo staff, tra le pareti di questo edificio dove vengono prese le decisioni più influenti sulla vita dei cittadini americani ma anche su quella del resto del Mondo. Oggi come allora, il lungo braccio del paese Oltreoceano si distende fino all’Europa, al Medio Oriente, all’Asia e al Pacifico.

Inoltre, The West Wing è riuscita nel delicato compito di approcciare il tema del terrorismo, accesissimo in quegli anni come nella nostra contemporaneità. E ancora gli scandali sessuali legati ad alcuni presidenti, le ambizioni nucleari, i genocidi di Sudan e Israele. In questo caso le parola attuale è, purtroppo, la cruda realtà.

4) Daria

Daria
Credits: MTV Animation

Nella nostra lista non poteva mancare questa serie animata trasmessa dalla mitica MTV, un altro simbolo di quegli anni ’90 che sono volati in un soffio. Daria è una liceale cinica e anticonformista, impossibile da dimenticare con i suoi grandi occhiali e l’espressione perennemente inespressiva. La ragazza però è anche piuttosto intelligente e incredibilmente sveglia nel riuscire ad analizzare la società in cui vive attraverso il suo piccolo microcosmo, la scuola Lawndale High. Tramite dialoghi pungenti e sarcastici, gli spettatori di allora si sono così ritrovati di fronte a una fetta di realtà sovrapponibile a quella odierna, dove si muovono personaggi superficiali e stereotipati e in cui Daria rappresenta l’unica vera outsider. Colei che non si è voluta adattare e che è rimasta coerente con sé stessa fino alla fine. Può non piacere, può avere dei difetti, ma sono queste imperfezioni a renderla speciale e autentica.

In tempi non sospetti la figura femminile (come vedremo in altre serie tv da vedere presenti nella lista) veniva messa sotto i riflettori, ma senza sforzi o strumentalizzazioni. Daria infatti è una pensatrice critica, non omologata, votata all’uguaglianza e alla protezione della propria individualità. Siamo tutti essere umani privi di superpoteri, non c’è nulla di male ad ammetterlo, e questo è senza dubbio il grande insegnamento che questo cartone ha lasciato ai giovani di quei tempi così come a quelli di oggi.

5) Buffy l’Ammazzavampiri

Buffy
Credits: The WB\UPN

Continuando a parlare di protagoniste femminili, ecco che nel 1997 nasceva un’altra serie tv da vedere diventata transgenerazionale. Il grande pregio di Buffy è stato quello di aver anticipato alcune questioni senza essere assoggettata alle regole del politically correct odierno. La protagonista difatti è una ragazza comune, una di noi, che si ritrova però a dover fronteggiare le forze del male come demoni e vampiri. Incarna l’eroina per eccellenza che oggi siamo abituati a vedere in tantissime produzioni televisive e cinematografiche, fino a risultare a volte persino una scelta forzata e artificiosa.

Nei lontani anni ’90 invece il mettere al centro una figura femminile emancipata e indipendente è stata una decisione rivoluzionaria ma naturale, priva di alcuna retorica. Inoltre, questa serie ha avuto il pregio di aver mischiato il genere horror-action a quello del teen drama, che in quel periodo stava prendendo piede ma che non si era ancora del tutto consolidato. Infatti accanto agli accadimenti legati al mondo sovrannaturale, Buffy ha mostrato i problemi e le difficoltà caratteristici dell’adolescenza come la quotidianità all’interno della scuola, gli innamoramenti e le amicizie. Infine, ha introdotto la figura del nerd intenso come una persona appassionata di libri e diligente, in netto contrasto con il classico studente popolare e di bell’aspetto tipico dei licei americani.

6) Seinfeld

Seinfeld
Credits: NBC

Se E.R. è la madre dei medical drama, Seinfeld è indubbiamente quella delle sitcom. Ve la ricordate? Al centro della scena di questa serie tv da vedere c’era il protagonista, Jerry Seinfeld, affiancato da Elaine, George e Kramer. Quattro amici sulla trentina che vivono la loro quotidianità senza impartire insegnamenti morali a nessuno, e senza quell’evoluzione che ricerchiamo nei nostri personaggi preferiti quando ci appassioniamo a un telefilm. L’idea che sta dietro alla mente dei creatori di Seinfeld è stata all’avanguardia proprio per questo motivo. Non vengono raccontate le emozioni, le cadute e le risalite, i miglioramenti e l’affiatamento dei membri del gruppo. Durante gli episodi si è parlato sicuramente di temi importanti quali l’aborto, l’omosessualità, il razzismo e il femminismo, ma rinunciando a obiettivi perbenisti o a promozioni etiche. Qualcosa da cui trarre insegnamento in questo presente patinato e precisino.

Seinfeld ha saputo trasformare l’ordinario, la vuota routine, in straordinario. E lo ha fatto senza aver bisogno di strizzare l’occhio alle aspettative del pubblico o della critica. È una sitcom che ha preferito togliere invece che aggiungere e tramite questa sottrazione ha conquistato tutti, vincendo 10 Emmy Award e 3 Golden Globe. Inoltre, il suo peculiare sviluppo narrativo, ha contribuito a dare una direzione ad alcune delle serie più amate di sempre come How I Met Your Mother e The Office. Che cosa possiamo chiedere più di così?

7) I Soprano

I Soprano
Credits: HBO

Il New York Times scrive di questa serie tv da vedere assolutamente: “«La più grande opera della cultura pop americana dell’ultimo quarto di secolo». E noi aggiungiamo che senza Tony Soprano non avremmo avuto né Thomas Shelby né Walter White, e nemmeno il genere gangster traghettato dal grande al piccolo schermo. Se infatti grazie a Martin Scorsese e Francis Ford Coppola abbiamo potuto ammirare film come Quei bravi ragazzi e Il Padrino, grazie a David Chase ci siamo addentrati nella storia famigliare e criminale del clan dei Soprano.

Assistere alle sedute di psicoterapia di un boss mafioso non è qualcosa di così comune nel mondo del cinema e della televisione. Perciò l’idea di utilizzare questo pretesto narrativo allo scopo di analizzare argomenti più scottanti come la salute mentale, gli attacchi di panico, la famiglia disfunzionale, la depressione è qualcosa di assolutamente lungimirante. Capiamo infatti che il protagonista è una figura ambigua e senza scrupoli ma, sotto lo strato delle apparenze, è e rimane una persona vulnerabile e sofferente. Accanto a lui poi, non possiamo non citare anche la moglie, Carmela Soprano, simbolo della condizione della donna nella società moderna. La sua storia, come quella del marito, ci dice molto su come questa serie tv da vedere abbia piantato tanti piccoli semi durante il suo percorso che si sono poi trasformati nelle superlative opere successive, quali Breaking Bad o Peaky Blinders.

8) X-Files

X-Files
Credits: 20th Century Fox Television

Proseguendo sulla scia della nostalgia, approdiamo a una serie tv che ha fatto dell’alchimia tra i due personaggi protagonisti il proprio nucleo indistruttibile. Mulder e Scully sono la coppia uomo\donna per eccellenza della serialità anni ’90. Un agente dell’FBI e una scienziata specializzata in medicina che emergono dalla dicotomia tra fede e scetticismo, tra credere in qualcosa e non credere in niente. Ricordate l’iconico poster appeso nell’ufficio di Mulder, proprio dietro la sua scrivania? Su di esso c’era stampata la scritta “I want to believe”. Esiste qualcosa d’invisibile ai nostri occhi ma in cui lui crede. Il pensiero a John Locke di Lost per quanto mi riguarda è immediato.

Impossibile poi non vedere in X-Files un retaggio delle esperienze sovrannaturali di Twin Peaks, dobbiamo sottolinearlo, ma la serie fantascientifica è stata a sua volta pionieristica riguardo ad altre questioni. La paranoia, le teorie del complotto e cospirazioniste, la disinformazione sono tutti argomenti che vengono sviluppati nel corso delle stagioni della serie. C’è poi un altro elemento da considerare. Le migliori opere a cui siamo affezionati e che sono seguite a X-Files, dalla già citata Lost a Fringe, presentano lo stesso svolgimento di questo cult anni ‘90.

Ad esempio, l’idea di porre tantissimi interrogativi sui casi investigati senza dare risposte sicure. O la continua ricerca della verità dei fatti, avvolti dal mistero, e del continuo ribaltamento delle certezze dei protagonisti. Tutto questo ha tenuto accesa l’immaginazione di noi spettatori, che mai ci saremmo aspettati di vedere realizzate alcune teorie che in quel decennio erano solo finzione.

9) Will & Grace

Will e Grace
Credits: NBC

Per questa sitcom vale lo stesso ragionamento che abbiamo fatto per Seinfeld e per Buffy. Non c’è niente di più intelligente ed efficace del raccontare con estrema naturalezza le storie e le caratteristiche dei protagonisti di una serie tv. Nel caso specifico di Will e Grace l’omosessualità di Will e dell’amico Jack non è qualcosa su cui è stato posto un accento o un punto esclamativo. L’orientamento sessuale dei due uomini non è il fulcro della narrazione ma è una delle tante componenti della serie. L’episodio della terza stagione dedicato al coming out di Will ne è stato l’esempio tanto indimenticabile quanto perfetto. Gli autori della serie hanno infatti deciso di raccontare un evento così importante della vita di una persona tramite il giusto equilibro di sensibilità e divertimento.   

A questo proposito mi viene in mente un altro coming out più recente ma altrettanto riuscito, ossia quello di Mickey di Shameless (qui potete leggere 6 buoni motivi per vedere o rivedere Shameless). Will e Grace su questo argomento specifico ha quindi fatto scuola ma senza ergersi al ruolo di maestrina della situazione. Se ci pensiamo questa caratteristica è un po’ il comun denominatore di tutte le serie tv anni ’90 descritte in questo articolo. Ognuno ha lavorato e ha espresso la propria arte senza secondi fini, senza retorica, senza iperboli, in modo spensierato e leggero. La bellezza di quegli anni risuona così ancora una volta nei nostri ricordi.

10) Sex and the City

Sex and the city
Credits: HBO

L’amicizia, la carriera, la sessualità, le sfide, l’indipendenza, la moda e…quattro donne single. Questi sono gli ingredienti principali di questo fenomeno televisivo che ha stravolto i canoni del mainstream dell’epoca. Il principale pregio di Sex and the City infatti è stato quello di aver rotto i tabù collegati alla sfera sessuale femminile attraverso la franchezza dei dialoghi delle protagoniste. Tra flirt di breve durata o relazioni opportunistiche, si è parlato di tutto ciò che concerne il sesso (come orgasmo, sterilità, ciclo mestruale, depilazione) normalizzando l’argomento.

Carrie, Samantha, Miranda e Charlotte si muovono tra le strade di New York in completa autonomia e senza vergognarsi delle loro esperienze sentimentali. Il principe azzurro non si palesa? Pazienza, poco importa. Le quattro amiche non si fermano di certo davanti a un ostacolo così piccolo perché sposarsi e avere dei figli non è una tappa obbligatoria nella vita di una donna. La società fatica ad accettare queste scelte personali persino ora. Ci pensate a cosa voleva significare parlarne trent’anni fa?

Con quel “Cupido ha preso il volo dal condominio”, diretta citazione della serie, possiamo riassumere la brillantezza di questo show, la sua divertente irriverenza e anche il suo essere stata apertamente rivoluzionaria. Desperate Housewives è solo uno degli esempi che potremmo fare di come questa serie tv da vedere abbia condizionato le opere successive di genere sentimentale.

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