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La classifica delle 10 Serie Tv più ansiogene di sempre

C’è l’ansia da prestazione, quella di sbagliare e quella che nasce dalle situazioni in cui non siamo a nostro agio. E poi c’è l’ansia generata dalla prime note della sigla di X-Files e dalle inquadrature claustrofobiche di Prison Break.

La cosa più sorprendente è che nonostante con questo stato psichico ci conviviamo (chi più chi meno) quasi ogni giorno – e il 2020 non ci ha lasciati un attimo – da inguaribili masochisti non vediamo l’ora che esca una serie ancora più ansiogena capace di far impazzire la pressione sanguigna.

E misuriamo la qualità della serie proprio in base ai litri di sudore freddo che versiamo.

Invece di svagarci con una serie tranquilla, preferiamo farci venire un attacco di panico dietro l’altro. De gustibus non disputandum est. Rispetto alle classifiche precedenti (come qui e qui) questa volta abbiamo inserito delle new entry e abbiamo lasciato fuori qualche titolo storico. È il caso di The Walking Dead che ci ha fatto “infartare” per diverse stagioni, ma che ora ci sta facendo morire di sonno.

10) I segreti di Twin Peaks

I segreti di Twin Peaks

Le due stagioni degli anni ’90 più il sequel del 2017 sono capaci di far esplodere il cuore in ogni senso possibile e immaginabile solo dal suo ideatore. In ordine di ansia: stanza rossa, Killer BOB, donne che urlano dal profondo delle viscere, chi ha ucciso Laura Palmer, i trip mentali e il simbolismo di David Lynch.

Ah David, non ci lasci mai in pace turbando il nostro subconscio come solo tu sai fare nei modi più assurdi. È facile ipotizzare che stia ridendo ancora di noi per avercela fatta. Sebbene le prime due stagioni risalgano all’era pre-streaming, sanno ancora dare filo da torcere alle serie più attuali.

Twin Peaks resta una delle cose più innovative mai prodotte grazie al mix di generi e tecniche più disparate che hanno creato qualcosa di unico. Qualcosa che proprio nella sua eccentricità ci fa venire la pelle d’oca come in un incubo dal quale però non vogliamo svegliarci.

9) Mindhunter

Mindhunetr

Non diremo cosa accade in una delle scene più angoscianti della storia delle serie tv, diremo solo che il protagonista ha un vero e proprio attacco di panico. Se avete visto la 1×10 di Mindhunter confessate: non vi siete allentati anche voi il colletto, sentito i rivoli di sudore cadere dalla fronte mentre una morsa vi attanagliava la bocca dello stomaco e volevate solo scappare via come Holden?

Bene! Questa serie tv di ansia ce ne getta addosso a secchiate. Potremmo banalmente chiamarla faccia a faccia con l’assassino perché è proprio come guardare nel pozzo buio e senza fondo dell’animo umano, quello più oscuro e disturbato. Già trovarsi al cospetto di mutilatori, necrofili e cannibali mette ansia, figuriamoci se si aggiunge un tema musicale stridente e agghiacciante. Ne usciremo sani di mente oppure scivoleremo giù come Ford?

8) The Handmaid’s Tale

The Handmaid's Tale

L’ambientazione piuttosto contemporanea, i presupposti e quello che vivono le protagoniste di questa serie ci mostra un futuro non tanto fantascientifico. Uno scenario assurdo ma probabile che è la triste ed estrema conclusione del fanatismo di una società al collasso.

Le parole lievemente sussurrate da Offred in contrasto con i suoi pensieri, la voglia di urlare e non poterlo fare, la violenza fisica e mentale, le costrizioni, la violazione di qualunque libertà ci fanno oscillare tra ansia profonda, angoscia e rassegnazione. La calma apparente, i silenzi e la tranquillità ovattata in contrasto con quanto sta accadendo ci fanno sentire come sulla superficie di un lago, dal quale da un momento all’altro potrebbe riemergere il mostro.

7) BoJack Horseman

BoJack Horseman prison break

Con questa serie tv entriamo in un terreno scivoloso perché affronta senza disincanto delle tematiche delicatissime come la depressione, lo stress e appunto l’ansia. Visto il successo e le critiche positive che ha ottenuto, gli autori devono proprio aver fatto un ottimo lavoro nel parlarci di emozioni tanto sfuggenti quanto controverse.

La serie ci scava dentro e fa emergere in noi stati d’animo che tendiamo a reprimere. È difficile parlare di ansia senza incappare in luoghi comuni. BoJack Horseman invece lo fa con eleganza, poesia e talvolta anche leggerezza. Ma non è una leggerezza superficiale anzi è proprio il modo che ci permette di continuare a guardare e fare i conti con una condizione di cui oggi giorno soffrono sempre più persone.

6) X-Files

Mulder e Scully prison break

Se questa fosse la classifica delle sigle più inquietanti, quella di X-Files sarebbe al primo posto. Quando la serie è uscita nel 1993 ci siamo trovati di fronte a una novità assoluta e ci siamo lasciati terrorizzare come mai prima. E dopo 30 anni ancora glielo permettiamo.

Se alla luce del sole siamo fermi sulle nostre certezze e pieni di sicurezze scientifiche che Kant spostati, dopo aver guardato una puntata di X-Files torniamo bambini incapaci di addormentarci se l’anta dell’armadio è aperta.

Siamo paralizzati dai rapimenti alieni, al tempo un tema ricorrente, dal paranormale e dalla paura di svegliarci come Cartman con una sonda in qualche oscuro pertugio. Fin dalla primissima puntata X-Files piomba nel nostro salotto come una bomba di adrenalina pronta a farci venire un infarto.

5) Dark

Dark

Diciamo che l’ansia più grande deriva dal non capire il più delle volte cosa sta succedendo. Ricordarsi tutti i nomi, i volti e le parentele, poi, è stressante. Già questo basterebbe. Ma gli ideatori di Dark, Baran bo Odar e Jantje Friese, hanno voluto spingersi oltre creando intrecci claustrofobici, inserendo elementi disturbanti capaci di gettarci nell’angoscia più oscura.

Come le atmosfere gotiche, la grotta, i cunicoli, gente che non è chi pensiamo che sia e via dicendo. Un dramma che coinvolge dei bambini non è mai stato un tema allegro, certo, ma se aggiungiamo salti temporali, un loop dal quale non possiamo uscire e figure inquietanti come il prete, beh la quinta posizione è sicuramente meritata.

4) Mr. Robot

Elliot Alderson

Una serie tv costruita interamente sull’ansia del suo protagonista che diventa la nostra ansia. Condividiamo con Elliot Alderson i suoi pensieri, le sue paranoie e l’incapacità di capire cosa sta succedendo, chi siamo e cosa abbiamo fatto. Perdiamo il contatto con una realtà che non riusciamo più a capire o a controllare.

Una narrazione serrata piena di colpi di scena che genera dubbi, stupore e incertezze. Elliot stesso soffre di attacchi di panico da capogiro resi epicamente a livello registico. Sapere di essere al sicuro sul nostro divano è l’unica fonte di consolazione. Poi Alderson guarda in macchina, ci rivolge di nuovo la parola e risprofondiamo ancora una volta in uno stato ansiogeno.

3) Lost

Lost

Lost ha corso il rischio di essere buttata fuori da questa classifica a causa del finale, orami fin troppo discusso e tristemente noto. No, il titolo della serie non allude alla sensazione di smarrimento che abbiamo provato per il finale inconcludente.

Piuttosto allude alla sensazione di essere persi, braccati dall’ignoto di un luogo ostile nel quale siamo capitati per chissà quale motivo: insomma la metafora stessa della vita. Lost ha saputo regalarci momenti di ansia eccelsa, per questo merita di stare addirittura nella Top 3.

Ci ha fatto sobbalzare, ci ha tenuti svegli per divorare una puntata dietro l’altra. Il mistero, la curiosità morbosa di sapere cosa c’è dietro quella caspita di botola, cos’è quel fumo nero, come ci sono finiti là, come sopravvivranno e come ne usciranno non ci danno proprio tregua.

2) When They See Us

When They See Us prison break

Altra storia intensa, altra serie magistrale ma con un tipo di ansia decisamente diversa dalle precedenti. When They See Us racconta i fatti dei Cinque di Central Park; è quindi una storia vera che brucia lo stomaco e gli occhi.

Ci fa salire quel rigurgito di ingiustizia e voglia di rivalsa che rende la visione intollerabile. L’inquietudine sale perché sappiamo che è tutto vero e noi non possiamo fare nulla. Vogliamo solo urlare: “Non sono stati loro!”.

Questa non è l’ansia spettacolare di Prison Break. Qui siamo davanti a una sconfitta amara, una vicenda iniqua che ci fa singhiozzare e soffrire veramente.

Durante gli interrogatori ci sentiamo spezzati, inermi e restiamo immobili senza poter fare nulla se non ripetere a noi stessi che tutto quello che vediamo non può essere accaduto.

1) Prison Break

Prison Break

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: non c’è niente di più ansiogeno di Prison Break.

Il motivo per cui è al primo posto è semplice: Prison Break, o almeno la prima stagione, ha fatto di questo stato d’animo un vero e proprio protagonista che ci segue ovunque.

Tutto è costruito per farci sussultare, sudare freddo e correre insieme a Michael Scofield & Co. Musica, trama, fotografia e inquadrature ci mettono letteralmente con le spalle al muro. L’ansia di essere scoperti, quella per il cronometro che scorre veloce in una lotta contro il tempo e la sensazione di essere continuamente in trappola sono continui.

L’ansia non tanto di essere uccisi ma di sentirci braccati e, peggio ancora, di essere presi di mira dal governo finendo al centro di un complotto internazionale.

Non capiremo mai perché godiamo così tanto nel guardare qualcosa che ci fa stare male fisicamente.

In attesa della prossima serie ansiogena, quella che ci fa rannicchiare le gambe al petto e sussultare ogni volta che qualcuno apre una porta, non ci resta che preparare i popcorn, qualche Xanax e l’elettrocardiogramma.

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