Quando guardiamo una Serie Tv ci concentriamo su tutte le storie che le gravitano attorno. Sei lì e hai una storia ben definita di fronte a te: il protagonista prende tutta la scena e tu vivi insieme a lui dentro quell’universo che ti fa entrare dentro un nuovo mondo, ma a volte non ti basta. Ti fossilizzi sui personaggi secondari, sulle varie altre storie che ruotano attorno al prodotto e le vedi – spesso – ancor più interessanti perché pensi che abbiano qualcosa da dire che, però, in questo momento non possono dire. La scena non è la loro e tutto non può fare altro che essere raccontato o accennato per sommi capi, e non ti basta. Vorresti un universo in cui anche loro conquistano la loro scena. Alcuni prodotti hanno deciso di ascoltare i nostri desideri, e i più bravi hanno preso in parola la nostra curiosità. Ed è così che, adesso, siamo riusciti ottenere ciò che volevamo: i migliori spin-off che avremmo mai potuto desiderare.
Sbagliare uno spin-off è un’azione semplice: deve confrontarsi con un’opera principale, con un universo che già conosciamo e che potrebbe non stupirci più. L’errore si cela sempre dietro l’angolo. Abbiamo assistito a diversi tentativi che non sono riusciti a soddisfarci, e lo spin-off di The Walking Dead in questo senso ne è l’esempio lampante. Eppure, nonostante alcune grandi delusioni, altri prodotti ci hanno soddisfatto, ci hanno emozionato e hanno saziato la nostra fame di curiosità donandoci i migliori spin-off di tutti i tempi.
Il momento di fare il punto della situazione è arrivato. La classifica sui 10 migliori Spin-off era doverosa, e finalmente eccola qui.
10) Station 19

Grey’s Anatomy è stata da poco rinnovata per una diciottesima stagione. Diciotto stagioni, qualcuno inizia sentirsi legittimamente stanco di questo racconto che non riesce a volgere al termine. Sembrerebbe davvero una pessima idea uno spin-off sulla serie, vero? Si. Per questo motivo l’hanno evitato? Assolutamente no. Ne è valsa la pena? Alla fine, si.
Prendete Grey’s Anatomy e cambiate la sua ambientazione. Fatto? Ora prendete un gruppo di pompieri e dateli in pasto a tutte le tematiche della serie originale, e il risultato sarà un Grey’s Anatomy che, invece di curare i pazienti, cerca di salvarli prima che vadano in ospedale per via di brutti incendi. Lo sappiamo, detta così suona male. Fa paura e sembra una copia trita e ritrita di qualcosa che abbiamo già visto (anche per troppo tempo, aggiungerei) ed è effettivamente così, ma di base Station 19 riesce davvero a essere uno dei migliori spin-off in circolazione, e questo la malefica Shonda lo sa bene. Per questo motivo la sceneggiatrice ha fatto di tutto per far sì che il pubblico guardasse la serie. Ha creato crossover interessanti, ha messo all’interno tutto quello che di Grey’s Anatomy piace alla gente e ha sperato che fosse un nuovo esperimento più che riuscito. Le due serie riescono a toccarsi, riescono a convivere senza forzature ed entrambe si fanno protagoniste di un racconto che mette al centro di tutto il lavoro con le sfumature della vita reale dei protagonisti.
Dramma e leggerezza, allegria e inondante tristezza, triangoli amorosi e vite in pericolo: abbiamo appena descritto le due Serie Tv utilizzando parole identiche, e questo dovrebbe far capire quanto questa serie – passateci il termine – sia greysonomizzata. Forse non riuscirà a imporsi sullo schermo come la propria madre, ma sicuramente in termini di qualità non può essere esclusa da una classifica del genere.
9) The Good Fight

Nono posto per The Good Fight, lo spin-off che mette d’accordo tutti.
The Good Wife si era imposta sullo schermo a mani basse. Con le sue sette stagioni ha raccontato una storia che si è concentrata in maniera particolare sulla corruzione e sul mondo legale: due trame che, unite, inevitabilmente danno vita a una storia tormentata e più che godibile. La serie si è conclusa nel 2016, e da quel momento il tempo che abbiamo passato senza The Good Wife è stato davvero molto breve. Nel 2017 lo spin-off arriva, e immediatamente fa rumore. Un rumore inaspettato che riesce a stupire non solo i telespettatori, ma anche la critica.
The Good Fight sbalordisce i telespettatori con una nuova trama intrigante, e al tempo stesso la critica riesce a rivedere in essa dei dettagli tecnici che non sempre uno spin-off riesce a portare con sé. La continuità stilistica tra le due serie esiste, ed è tangibile. Guardare The Good Fight significa riconoscere in essa The Good Wife, e questo è un fattore non poco determinante per uno spin-off: riuscire a cogliere l’essenza della propria madre e saperla trasferire nella nuova creazione non è così semplice come sembra. All’interno del cast ritroviamo il personaggio di Diane Lockhart che riesce a prendersi la scena in maniera magistrale dando vita nuovi spunti narrativi che rendono The Good Fight un’esperienza fresca, nuova e dinamica nonostante la sua prima ondata. Il personaggio di Alicia Florrick ci manca, ma la serie riesce a camuffare bene questo universo senza una delle sue protagoniste, e probabilmente questo è lo spirito di un buon spin-off: riuscire a camuffare ciò che non c’è più con nuovi punti che, se sviluppati bene, daranno vita a un nuovo grande racconto.
8) The Originals

La fortuna di The Originals, se confrontata ad altri spin-off, è arrivata immediatamente. La serie non ha mai dovuto forzare la mano per imporsi sullo schermo, non ha mai dovuto fare i salti mortali per farsi amare dai fan di The Vampire Diaries. Per lei – proprio come per l’originale – il successo è stato spontaneo, ovvio, immediato.
The Originals è a tutti gli effetti uno dei migliori spin-off di sempre ed è anche quello su cui gravita una domanda che, per un prodotto figlio di una storia, significa aver fatto davvero un buon lavoro: ma è meglio dell’originale?
La domanda per i fan di The Vampire Diaries suona quasi doverosa, ovvia. Anche qui – come in Station 19 – l’atmosfera della storia precedente è leggibile, ma ciò che porta The Originals a contraddistinguersi particolarmente è la sua maturità: è chiaro, vedendo la serie, che quello che abbiamo di fronte è un prodotto che sceglie di discostarsi dalla storia più adolescenziale della propria madre per fiondarsi all’interno di un mondo più cupo, più ostinato, più antico e controverso.
Per queste ragioni era impensabile dare allo spin-off l’aurea adolescenziale del primo, e questa mossa inevitabilmente riesce a essere il punto di forza dell’intera serie. Certo, anche qui assistiamo a intrighi romantici e altre leggerezze, ma in primo luogo veniamo catapultati all’interno della storia degli Originali vivendo così in maniera più dettagliata e storica tutto quello che The Vampire Diaries aveva trattato in maniera più distante.
7) Young Sheldon

Young Sheldon è spesso stato al centro di numerose critiche. Lo spin-off tratto da The Big Bang Theory ha decisamente fatto storcere il naso a più fan della serie per via di alcuni vertiginosi buchi di trama che ha generato con la sua messa in onda. Nonostante tutto questo, però, Young Sheldon è riuscito a conquistare un gran successo che per i fan della storia originale non era per niente scontato.
Tutti durante le stagioni di The Big Bang Theory abbiamo sentito i racconti del protagonista sulla sua infanzia facendoci un’idea chiara del protagonista del passato: uguale a Sheldon, ma basso. Eppure lo spin-off ha voluto sorprenderci con una rivisitazione di tutto quello che ha cercato di accennare durante la storia originale. Il creatore della serie ha voluto raccontare una storia più sottile dando vita a uno Sheldon meno ostile, meno fastidioso con l’obiettivo di raccontarci due versioni diverse del protagonista che, però, in un modo o nell’altro riescono a toccarsi. Young Sheldon, inoltre, riesce a conquistare il settimo posto della classifica sui migliori spin-off grazie anche alla sua funzione introspettiva: il piccolo protagonista, nella serie, riesce a scavare dentro se stesso in maniera rilevante ed è per questo motivo che durante le stagioni ci ritroveremo a toccare tasti molto dolenti come il suo rapporto con i genitori, l’emarginazione, il bullismo, i suoi problemi nel relazionarsi e le delusioni che negli anni collezionerà e che, presumibilmente, lo porteranno a indurirsi e poi, con lo sviluppo e la fine di The Big Bang Theory, a risciogliersi.
Young Sheldon, così, si impone sullo schermo come un vero e proprio inizio, come una vecchia fotografia che guardiamo quando siamo già grandi.
6) Mork E Mindy

Mork E Mindy nasce come uno spin-off, e questo – vista l’anzianità della serie e la data della sua messa in onda – era probabilmente doveroso specificarlo. Nel dettaglio, la serie che si è appena guadagnata il sesto posto nella classifica dei migliori spin-off è un gioiello della fine degli 70 tratto dalla Serie Tv Happy Days, arrivata in Italia solo dopo l’esordio di Mork E Mindy.
A capo della serie troviamo il grande Robin Williams agli inizi di quella che sarebbe stata un grande carriera. Fin da subito la narrazione di Mork E Mindy riuscì a contraddistinguersi per una comicità del tutto innovativa che diede vita a dei tormentoni che ancora oggi non riusciamo a dimenticare (sedersi con la faccia sui cuscini di un divano e le gambe sulla spalliera e bere drink aspirandoli con il dito della mano). Al centro dello spin-off troviamo un alieno che cerca di comprendere il genere umano: proprio per questo motivo la serie è lo specchio su cui si riflettono tutte le stranezze e le contraddizioni dell’umanità. Un prodotto, questo, che si impose in modo diverso da tutto il resto e riuscì a trattare in modo leggero tematiche pesanti che a quei tempi spesso venivano lasciate fuori dal contesto televisivo, come – per esempio – la diversità.
5) The Flash

The Flash, spin-off di Arrow, ha iniziato la sua strada senza guardarsi troppo indietro. La sua avventura procede con una cerchia di fan che, anche in questo caso, si chiedono quale sia la serie migliore. Forse i più accaniti si chiederanno quale sia in realtà il supereroe che più amano lasciando stare la qualità effettiva della serie concentrandosi solo sul protagonista. Noi di questo ce ne laviamo le mani, e siamo anche felici di non dover scegliere.
Le due serie si differenziano per molti aspetti. The Flash riesce a imporre sullo schermo una leggerezza che sicuramente Arrow non mette in prima linea: basti pensare anche ai colori forti e sgargianti che incorniciano la storia dello spin-off, segnale di un’atmosfera decisamente meno pesante. Anche il ritmo è decisamente diverso all’interno delle due serie: nello spin-off viviamo in modo più veloce (giuriamo, non è un gioco di parole) dinamico, fresco e meno adulto. Arrow, infatti, si impone in modo nettamente più maturo rispetto al suo spin-off con momenti che si lasciano andare anche a forti emozioni, delicati e taglienti che mettono ancora più a confronto la differenza sostanziale tra i due protagonisti: un protagonista nerd da una parte, e un uomo decisamente più crudo e anticonformista dall’altra.
Per fortuna le due serie riescono a viaggiare comunque di pari livello e proprio questa parità aiuta The Flash a imporsi senza limiti all’interno del mondo seriale con una storia che, dal 2014, non vuole giungere al termine.
4) Daria, il cartone animato che si posiziona prima a un passo dal podio dei 10 migliori spin-off

Quarto posto per Daria, a solo un passo dal podio.
Un quarto posto più che meritato per uno dei migliori spin-off di sempre. Daria è un personaggio che si è imposto in modo iconico e che continua ancora oggi ad affascinarci e che, in qualche modo, aveva annunciato ciò che sarebbe successo nel futuro. Perché Daria, nonostante sia una serie degli anni 90, è un prodotto moderno, fresco, spettinato. Parla di un’adolescente fuori dalle righe che, però, non fa nulla per esserlo. Semplicemente, è Daria. Chi la ama la segue, e se non la segue è anche meglio così lei può leggersi un libro in santa pace.
Pessimista, cinica, anticonformista e libera. Sveglia, dotata di occhio critico e un’intelligenza che non le permette di godersi le cose bella della vita con spontaneità o serenità: sa che a un certo punto tutto potrebbe rovinarsi, e la sua lucidità la mette in guardia da tutto quello che potrebbe, un giorno, rivelarsi deleterio. La crescita di Daria è avvenuta di fronte al pubblico e si è conclusa con due film per la televisione: È già autunno? ed È già ora di andare al college? Proprio in questo capitolo finale la protagonista riuscirà a prendere il diploma e concluderà la sua esperienza con il pessimismo che da sempre l’ha contraddistinta lasciandoci con queste ultime parole:
“rimanete fedeli a ciò in cui credete, finché logica ed esperienza non vi contraddicono; ricordate che quando il re sembra nudo vuol dire che lo è, e che verità e menzogna non sono quasi la stessa cosa.”
Lacrimuccia.
3) Xena

Arriviamo finalmente sul podio con uno dei migliori spin-off di sempre che, in maniera particolare, ha segnato la nostra infanzia: Xena.
Xena non è stato solo uno spin-off tratto da Hercules, ma una vera e propria esperienza, una vera e propria fonte d’ispirazione che puntata dopo puntata affrontava qualsiasi tipo di situazione, anche la più complicata. La serie si è imposta sullo schermo italiano con un prodotto che è riuscito a esser ricordato come una vera e propria innovazione nel palinsesto televisivo grazie anche al rapporto preponderante tra la protagonista e Olimpia.
I temi della serie, nonostante la sua ambientazione, sono decisamente moderni e mettono al centro di tutto dei comportamenti che fungono quasi da insegnamento: prendersi le proprie responsabilità, amare la vita umana senza mai darla per scontata, l’importanza della libertà, del sacrificio e dell’amicizia. Tutto questo viene gestito in modo leggero, senza pressioni e con uno stile che va dal musical fino alla commedia con l’obiettivo di toccare più punti senza mai cadere nel ripetitivo e nel banale. Lo spin-off si concentra su tematiche che fanno parte della mitologia greca e non lasciano spazio alla correttezza storica: per esigenza di trama, infatti, le date e i vari avvenimenti sono scoordinati. Xena è ancora oggi una delle Serie Tv vintage a cui i telespettatori si dicono più affezionati, un prodotto cult che non si lascia dimenticare e che merita tutto quello che ha ottenuto.
2) Frasier

Secondo posto per Frasier, lo spin-off di Cheers (in italiano, Cin Cin) che prende la scena all’interno del mondo delle comedy imponendosi a tutti gli effetti.
Perché Frasier non è solo considerabile come uno dei migliori spin-off di tutti i tempi, ma anche come una delle migliori Serie Tv comedy di sempre (qui trovate la classifica delle 30 migliori serie tv comedy di tutti i tempi). Al centro di tutto, all’interno di questo racconto, troviamo un umorismo spiccato che non lascia mai indietro la saggezza ma anzi la rende pronta, reattiva, estroversa.
Spesso la serie è stata paragonata a Friends e nell’effettivo le ragioni per farlo esistono eccome, ma Frasier si sviluppa in modo diverso e soprattutto mette al centro di tutto protagonisti in un’età avanzata. Proprio loro sono i fautori di un messaggio che diventa per la serie fondamentale: non esiste una “vita fatta e finita”, non si raggiunge la serenità solo una volta raggiunta la stabilità economica, professionale o relazionale. Per dimostrarlo, Frasier, utilizza tutti i personaggi realizzati professionalmente per raccontare quanto in realtà loro abbiano bisogno di conoscere meglio loro stessi.
La serie ha un dono che non tutte possono vantare: è completa. Studia i personaggi e permette al telespettatore di scoprirli, conoscerli con tutte loro peculiarità che si fanno spazio episodio dopo episodio grazie anche al rapporto che instaurano tra di loro. Proprio le relazioni personali verranno utilizzate per far scoprire quanto, in realtà, i protagonisti evolvano e crescano dimostrando che non esiste un’età in cui smettiamo di rinascere.
1) Better Call Saul, la serie che vince la sfida dei migliori spin off due volte

Primo inevitabile posto per Better Call Saul, lo spin-off che vince la scommessa.
Parliamoci chiaro, la serie di cui stiamo parlando prende il primo posto nella classifica dei migliori spin-off per due motivi ben precisi: la qualità altissima di cui si ricopre, e la sua vittoria assolutamente morale. Perché quando scegli di riprendere le redini di Breaking Bad, la serie che ha scritto la storia, decidi di renderti protagonista di una sfida che potresti perdere già con il primo episodio. Basta un errore, e ti rovini. Vince Gilligan tutto questo lo aveva messo in conto, e si è sentito coraggioso abbastanza per toccare l’intoccabile. Se avesse sbagliato adesso staremmo dicendo che è stato incosciente, ma ha vinto e allora non ci rimane altro che pensare che forse siamo noi che siamo sempre troppo prevenuti nei confronti del possibile disastro di uno spin-off. E questo, Better Call Saul, lo dimostra bene.
Lo spin-off riesce a distaccarsi meravigliosamente dalla serie originale: la porta con sé durante la trama, ma non è sua succube. Di fronte alla grandezza di Breaking Bad sbagliare ed essere sue vittime era un gioco abbastanza semplice in cui inciampare, ma non per BCS. Better Call Saul ha tenuto Breaking Bad con sé senza aver paura di essere offuscata, si è messa al suo stesso pari e ha vinto la sfida più grande per uno spin-off: non avere paura dell’originale sapendogli stare accanto. Una storia, questa, che scava all’interno dei personaggi e che sceglie di non dipendere da nessuno: Breaking Bad, in questo senso, è sempre stato dipendente dal suo protagonista. Better Call Saul – grazie al suo ritmo più calmo – evidenzia con un focus chiaro e netto le evoluzioni dei vari personaggi, e anche se Breaking Bad in questo è sempre stato magistrale, il suo spin-off insegna che non c’è mai limite al meglio, e che si può replicare il passato. Una grande opera, a volte, può tornare in vita e rinascere sotto nuova forma. Parola di Better Call Saul.