Sapete come funzionano le classifiche di IMDb, vero? Le fanno in base alla media dei voti che film e serie tv ricevono. E chi è che vota? L’utenza, quelli cioè che si iscrivono e cliccano sulle stelline dando così la loro preferenza.
Questa piccola premessa per dirvi che se la vostra preferita non rientra nella classifica delle migliori sitcom la colpa non è nostra. Stiamo mettendo le mani avanti? Oh sì, perché vi conosciamo bene, mascherine!
In ogni caso questa classifica è abbastanza sorprendente. Alcuni titoli sono arcinoti, altri invece del tutto sconosciuti. Alcuni sono recenti, altri ancora risalgono addirittura al secolo scorso. Alcuni sono ancora in produzione dopo oltre vent’anni, altri invece hanno concluso il loro percorso dopo poche stagioni. Insomma: ce n’è per tutti i gusti!
Prima di passare alla classifica però una piccola accortezza. La decima posizione è un ex aequo avendo ottenuto entrambe lo stesso punteggio.
10 b) Basil e Sybil
Oltre 95mila voti, per una media di 8,8, fanno sì che il decimo posto delle migliori sitcom sia occupato da Basil e Sybil, sitcom britannica il cui titolo originale è Fawlty Towers.
Ideata e scritta da John Cleese, membro del celebre gruppo dei Monty Python, e sua moglie Connie Booth Basil e Sybil è considerata un capolavoro tanto da venir considerata da una giuria di esperti come la più grande sitcom britannica di tutti i tempi.
Sono bastate due sole stagioni, ognuna delle quali composta da sei episodi della durata di poco più di mezz’ora, per decretare il successo di un’opera che ha vinto tre BAFTA di cui due come miglior commedia.
Prodotta dalla BBC e andata in onda su BBC TWO la serie ha avuto grandissimi estimatori tra i quali John Lennon, che tanto avrebbe voluto prendere parte a qualche episodio, e Martin Scorsese che la considera una delle più divertenti esperienze televisive mai vista in vita sua.
La serie racconta con il tipico umorismo british le (dis)avventure di Basil e Sybil, proprietari di un albergo immaginario ambientato nella località balneare di Torquay. In realtà le disavventure sono quelle del personale e dei clienti dell’hotel che hanno a che fare con una coppia di proprietari ironicamente disfunzionali. Lui è un cinico e misantropo snob che spera, attraverso l’esser proprietario di un albergo, di fare un salto nella classe sociale superiore. Lei è invece l’elemento forte del matrimonio che, nonostante un marito che l’assilla continuamente, riesce a far quadrare in conti e a non far fallire l’hotel, considerate le stravaganze di lui che tratta malissimo personale e, soprattutto, ospiti.
Basata su personaggi realmente esistiti che John Cleese conobbe durante le riprese di un film dei Monty Python inizialmente la serie venne stroncata dalla critica che dovette ricredersi in fretta fino, appunto, a definirla un capolavoro, “il gioiello più pregiato nella corona delle sitcom inglesi.
10 a) BoJack Horseman
A pari merito con Basil e Sybil (8,8 di media con oltre 165mila voti) BoJack Horseman è una serie animata andata in onda tra il 2014 e il 2020 su Netflix. I 77 episodi raccontano la vita di BoJack, ex star della televisione incapace di restare in sella allo showbiz e deciso a non cadere nell’oblio progettando la pubblicazione della sua autobiografia.
La serie mischia esseri umani e animali antropomorfi ed è ideata da Raphael Bob-Waksberg e disegnata dalla sua amica di lunga data Lisa Hanawalt.
La sitcom animata è stata candidata a tre Emmy e due Saturn come miglior serie animata ricevendo anche l’unanime consenso di critica e pubblico tanto da venir riconosciuta come la miglior serie originale Netflix di tutti i tempi e la miglior serie animata di tutti i tempi dai magazine specializzati.
Ciò che colpisce di BoJack Horseman è la maniera con la quale affronta questioni sociali e politiche piuttosto spinose prendo posizione attraverso l’uso dell’ironia e del sarcasmo. L’autore dice di essersi ispirato ai Simpson ma di aver dato ai suoi personaggi quel lato triste e cinico, tipico della vita, che manca alla creazione di Matt Groening.
Bersaglio della satira e del black humor di BoJacK Horseman è l’ambiente di Hollywood definito stupido e ipocrita.
9) Curb Your Enthusiasm
Al nono posto della classifica delle migliori sitcom troviamo Curb Your Enthusiasm che da oltre vent’anni ci delizia con il suo umorismo sopra le righe. La serie, ideata da Larry David, è prodotta e trasmessa dalla HBO ed è basata praticamente tutta sull’improvvisazione dei suoi attori. Larry David, che nella serie è protagonista con una versione semi-romanzata di se stesso, crea una canovaccio della puntata lasciando ai suoi colleghi, Cheryl Hines, Jeff Garlin, Susie Essman e JB Smoove, praticamente la più completa libertà d’espressione.
Proprio questa totale libertà permette reazioni spontanee e genuine alle situazioni più divertenti garantendo una qualità della sitcom decisamente sopra la media e attirando, come special guest star, una notevole quantità di attori desiderosi di mettersi alla prova come, per esempio, Ben Stiller, Martin Scorsese, Seth Rogen, Mel Brooks, Bryan Cranston, Bob Odenkirk e tanti, tantissimi altri.
Inizialmente considerata come un’opera di nicchia per via del suo umorismo fine e molto yiddish Curb Your Enthusiasm ha spopolato in brevissimo tempo diventando una serie cult, imprescindibile per gli amanti del genere.
La serie ha ottenuto una quantità incredibile di nomination vincendo, tra gli altri, due Emmy, un Golden Globe e un Writers Guild of America.
8) C’è sempre il sole a Philadelphia
It’s Always Sunny in Philadelphia, il titolo originale, è una sitcom creata da Rob McElhenney e sviluppata insieme a Glenn Howerton (entrambi protagonisti, tra l’altro) andata in onda negli Stati Uniti nell’agosto del 2005 (dal 2008 in Italia). Il cast principale della serie, oltre ai due già citati attori/autori, è composto anche da Kaitlin Olson, Charlie Day e Danny DeVito.
La serie racconta le disavventure di un gruppo di amici che bazzicano attorno a un pub irlandese nella zona sud di Filadelfia. The Gang, così si chiamano e si fanno chiamare gli amici, è composta da un bidello (Charlie Day), da un buttafuori (Rob McElhenney) e dal barista (Glenn Howerton) i quali sono anche i proprietari del locale. A loro si aggiunge la sorella gemella del barista, attrice sfortunata e cameriera di ripiego. Dalla seconda stagione compare anche il personaggio di Danny DeVito, padre della cameriera e del barista, un eccentrico milionario ma padre assolutamente negligente che diventa quasi subito una sorta di bancomat continuo finanziando continuamente i bisogni del gruppo.
C’è sempre il sole a Philadelphia (8,8 la votazione su IMDb) è intrisa di black humor. I suoi personaggi sono al limite della socialità e molto spesso si comportano in maniera del tutto priva di etica e di morale dimostrando di essere egoisti, narcisisti, senza nessun rispetto per se stessi e verso gli altri.
Considerata una sitcom scomoda l’opera di Rob McElhenney ha raggiunto le quindici stagioni con un totale all’attivo di 162 episodi.
Critica e pubblico hanno da subito apprezzato l’ironia pungente arrivando a definire lo show come uno tra i migliori mai andati in onda in televisione. La qualità della scrittura e l’interpretazione degli attori hanno fatto sì che la serie ottenesse tre candidature agli Emmy.
7) Still Game
Al settimo posto della classifica delle migliori sitcom troviamo Still Game, una serie ambientata a Glasgow, ideata, scritta e interpretata da Ford Kiernan e Greg Hemphill.
Dal suo debutto, settembre 2002, sono andati in onda 62 episodi spalmati su 6 stagioni, l’ultima uscita nel 2019, e oltre cinquanta rappresentazioni teatrali. Sì, perché Still Game nasce inizialmente come una commedia teatrale alla quale i due autori hanno dato, in seguito, una piega televisiva.
Finora mai trasmessa in Italia Still Game ha un indice di gradimento di 8,9 su IMDB d è una sitcom che in Scozia ha spopolato. Secondo i dati auditel più della metà del pubblico televisivo si sintonizzava su BBC One Scotland per guardare le puntate della serie.
6) Gravity Falls
Gravity Falls è una serie animata creata da quel geniaccio di Alex Hirsch, creatore anche di Inside Job, altra serie molto interessante. Uscita tra il 2012 e il 2016, Gravity Falls è la storia di due dodicenni, fratello e sorella, che vengono trasferiti dalla loro casa in California a quella del prozio in Oregon, per le vacanze estive. Nella cittadina fittizia di Gravity Falls accadono fatti misteriosi e divertenti e i due ragazzini dovranno vedersela con una serie di avventure quasi ai confini della realtà.
Hirsch ha detto di essersi ispirato ai Simpson ricercando l’umorismo delle prime serie, pungente e sofisticato. La serie animata è stata un vero successo sotto ogni punto di vista. La critica e il pubblico l’hanno elogiata per la scrittura considerata profonda ed emozionante pur apparendo l’esatto contrario, per l’intensa interpretazione dei doppiatori, per l’animazione fluida e ricca i dettagli e per la capacità di riuscire a unire diverse generazioni contemporaneamente essendo adatta sia per i più piccoli che per i loro genitori.
Gravity Falls, con una media voto di 8,9 su 10 oltre a occupare il sesto posto nella classifica delle migliori sitcom di IMDB ha ottenuto tre Annie, due Emmy e un BAFTA Children’s Award attirando fin dal suo primo episodio un’incredibile quantità di fan.
5) Seinfeld
Al quinto posto della classifica delle migliori sitcom su IMDB, con 8,9 su 10, troviamo Seinfeld, considerata un caposaldo della comicità televisiva americana. Uscita tra 1989 e il 1998 la sitcom è stata creata da Larry David e Jerry Seinfeld e racconta una versione fittizia della vita di Jerry e dei suoi tre amici: George (Jason Alexander), l’ex fidanzata Elaine (Julia Louis-Dreyfus) e il suo vicino di casa Cosmo (Michael Richards). La serie, praticamente tutta ambientata nel condominio, a Manhattan, dove Jerry vive, è stata spesso etichettata come sitcom basata sul nulla poiché la maggior parte degli episodi tratta di normali situazioni domestiche e personali, assolutamente quotidiane, comuni alla maggior parte delle persone.
Seinfeld è stata la prima serie a infrangere una serie di convenzioni fino a quel momento imprescindibili per uno show televisivo. Per esempio lo spettacolo non offre una crescita dei suoi personaggi ed evita qualsiasi sentimentalismo. Non c’è quasi mai riconciliazione e viene rifiutata qualsiasi emozione considerata eccessiva. Così la morte, la malattia o la disabilità vengono affrontate con apparente superficialità, come se la cosa non toccasse nessuno.
Seinfeld in realtà è molto di più. Rappresenta una sorta di anomalia nel panorama delle sitcom di quell’epoca tanto da esser diventata materia di studio nelle scuole di sceneggiature. In Italia è poco conosciuta poiché il suo umorismo risulta banale per via della traduzione per il doppiaggio. Ma la serie, considerata oggi un vero e proprio cult, ha vinto, tra gli altri premi, la bellezza di 10 Emmy.
4) Friends
Anche la serie creata da Marta Kauffman e David Crane ha una media voto di 8,9 su 10 come le tre precedenti. Con la differenza che a votarla è stato oltre un milione di utenti. Del resto Friends è forse una delle sitcom più conosciute al mondo. Certamente più di Still Game che comunque vi consigliamo di recuperare, se potete, perché ne vale la pena.
Dunque, dicevamo di Friends? Cosa si potrebbe ancora scrivere su una serie che è stata oggetto di venerazione per una generazione di spettatori e che ancora oggi è vista da milioni di persone sulle piattaforme streaming?
Tutti conoscono le storie di Joey e Chandler. L’amore tossico tra Ross e Rachel. Le ossessioni di Monica e Gatto Rognoso di Phoebe. Ciascuno dei sei personaggi ha lasciato tracce indelebili nel cuore e nell’animo degli spettatori. La serie, pensata come uno show come tanti ha, invece, avuto una fortissima influenza. Battute e modi di dire sono diventate di uso comune. Persino l’acconciatura di Rachel è stata presa come modello dai parrucchieri di tutto il mondo.
Pur non esente da polemiche è stata inoltre capace di modificare le abitudini e i comportamenti dei giovani americani che l’hanno presa a modello soprattutto per quello che riguarda l’amicizia, la condivisione e la capacità di sviluppare un nuovo modello di relazione fuori dai canoni sino a quel momento presenti.
3) Sarabhai VS Sarabhai
Siamo sorpresi quanto voi. E, senza difficoltà, ammettiamo la nostra ignoranza. Il terzo posto della classifica delle migliori sitcom ci vede del tutto impreparati. Sarabhai VS Sarabhai è una sitcom indiana composta da due stagioni. La prima, settanta episodi, è andata in onda tra il 2004 e il 2006. La seconda, invece, soltanto dieci episodi, nel 2017.
La serie è considerata un capolavoro, in India, perché in anticipo sui tempi in termini di concept, scrittura e interpretazione da parte degli attori. Il pubblico indiano l’ha apprezzata enormemente tanto che ormai è considerata un vero e proprio cult.
Ma di che cosa parla? Di una famiglia dell’alta borghesia che vive in un lussuosissimo condominio. Questa famiglia ha tre figli adulti e il maggiore, che vive nell’appartamento di fronte a quello dei genitori, ha sposato una borghese. Questo matrimonio ovviamente non va bene alla madre che inscena con la nuora tutta una serie di liti e discussioni. A farne le spese, ovviamente, sono tutti gli altri membri della famiglia.
2) Only Fools and Horse…
Quasi 55mila persone hanno votato questa serie britannica (9,0 su 10), mai andata in onda in Italia, facendole ottenere il secondo posto nella classifica delle migliori sitcom. Niente a che vedere con Friends, è chiaro. Ma Only Fools and Horse deve avere il suo perché dal momento che è riuscita a vincere in sette stagioni, più speciali, la bellezza di 6 BAFTA di cui quattro come miglior comedy. È stata, inoltre, considerata una tra le dieci più spassose sitcom britanniche di tutti i tempi e per dieci anni, tra il 1986 e il 2003 è stata quella più seguita.
Creata da John Sullivan, la serie racconta la storia di due fratelli, Derek e Rodney (David Jason e Nicholas Lyndhurst) che vivono insieme al nonno (Lennard Pearce) in un appartamento popolare in un grattacielo di un quartiere povero di Londra. I tre cercano di diventare milionari con espedienti quasi mai legali o, per esempio, vendendo cibo in scatola scaduto al mercato nero.
La serie ottenne un grande successo di critica e pubblico e ha avuto un forte impatto culturale tanto che certe espressioni gergali usate dai protagonisti sono diventata di uso comune e inserite nel prestigioso Oxford English Dictionary.
1) The Office
Anche la versione americana di The Office ha un punteggio di 9 su 10. Ma al contrario del secondo e terzo posto è stata votata da oltre 630mila utenti di IMDB aggiudicandosi così il primo posto tra le migliori sitcom di tutti i tempi.
Di The Office come di Friends se ne sono dette di tutte e durante la pandemia è stata la sitcom più vista su Netflix. Difficile aggiungere qualcosa per una serie che ha fatto storia e lasciato certamente una impronta indelebile nel pubblico che l’ha seguita.
Tendenzialmente, The Office la si ama o la si odia. Molto spesso sui social si leggono pareri opposti, anche piuttosto forti. E chi la odia, di solito, è perché non è riuscito a superare le prime puntate della prima stagione.
The Office è il remake della versione inglese ideata e scritta da Ricky Gervais. La versione americana è andata in onda dal 2005 al 2013: nove stagioni per un totale di duecentoquattro episodi. E la critica, al suo esordio, fu piuttosto impietosa definendola niente di più che una minestra riscaldata, una versione annacquata di quella inglese. Anche il pubblico rispose con poca convinzione e piovvero critiche proprio perché non si trattava altro che di un rifacimento malfatto.
Fortunatamente per tutti già dalla seconda stagione lo show si discosta, e di molto, dalla versione inglese imboccando la strada che l’ha portata a essere una tra le migliori sitcom mai trasmesse in televisione totalizzando la bellezza di quarantadue nomination agli Emmy (sei vinti) e facendo vincere a Steve Carell, nei panni di Michael Scott, un Golden Globe.