Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » SERIE TV » 10 set di film e Serie Tv che sembrano avvolti da una qualche sorta di maledizione

10 set di film e Serie Tv che sembrano avvolti da una qualche sorta di maledizione

Davanti alla successione di tragedie che colpiscono alcuni set, viene davvero da chiedersi se non ci sia qualche maledizione dietro. Se lo saranno domandati gli attori di Glee, accomunati perfino da un numero (il 13) che sembra tornare in più occasioni. Ma c’è anche qualcosa di peggio del set di Glee: esplosioni inspiegabili, attacchi di tigri e corrispondenze tra film e realtà che fanno rabbrividire. Pronti a rimanere senza fiato?

1) Il Corvo

Brandon Lee

Tra le storie più inquietanti c’è sicuramente quella che ha vede protagonista il set del film Il Corvo, pellicola basata sull’omonimo fumetto che racconta la storia di un musicista rock resuscitato per vendicare la sorte subita. Tutto iniziò già il primo giorno di riprese quando i filmmaker si presentarono sul set e scoprirono un misterioso messaggio vocale: una voce li ammoniva a non iniziare a girare perché sarebbero accadute cose tremende.

Si decise naturalmente di ignorare quello scherzo di cattivo gusto ma ben presto le cose volsero al peggio. Quello stesso giorno un elettricista facendo retromarcia con un camioncino urtò un cavo dell’alta tensione e rimase fulminato prendendo fuoco. Trasportato d’urgenza in ospedale sopravvisse riportando ustioni di secondo e terzo grado ma perse entrambe le orecchie rimanendo sfigurato a vita.

È solo l’inizio: dopo non molto un uragano devastò il set. Il panico si diffuse e lo spettro di una maledizione iniziò a farsi largo. Principale imputato della superstiziosa convinzione venne individuato dai maligni in Brandon Lee, attore protagonista della pellicola. Il suo sarebbe un castigo ereditario che grava sulla famiglia da quando il padre, Bruce Lee, aveva trovato la morte in circostanze mai chiarite.

Le riprese continuarono tra storie sempre più assurde e terrorizzanti. Ma ecco il dramma finale: Brandon Lee doveva girare la scena in cui il suo personaggio trova la morte, colpito dallo sparo di una pistola. Naturalmente l’arma venne scaricata ma accadde l’impensabile: un proiettile si incastrò nella canna e quando il colpo partì fu abbastanza forte da colpire Lee. Dopo inutili tentativi di rianimazione l’attore morì in un letto di ospedale.

Il film venne poi completato con una complessa riscrittura e vari tagli e divenne un successo mondiale anche grazie a questo tragico evento.

Un set maledetto come quello del Corvo è difficile da trovare ma c’è stato perfino di peggio (e non è Glee).

2) Rosemary’s Baby

Glee

Più maledetto di Glee: siamo di fronte a uno dei film più angoscianti di sempre per atmosfere, capace di inquietare anche lo spettatore più indifferente. Un vero cult del cinema, tratto dall’analogo romanzo, e incentrato sulla storia di una coppia trasferitasi a New York e del loro progressivo sprofondare in un’apparente psicosi senza ritorno.

I mostruosi presagi in tutto il film non si limitarono alla pellicola, però, ma avevano invaso anche il set. Il libro di Ira Levin era diventato un caso letterario e più volte si era proposta la sua trasposizione sul grande schermo. Molti registi però, sinistramente preoccupati (compreso Hitchcock!) dai contenuti, preferirono passare la mano. Quando invece Roman Polanski, dopo diverse perplessità, lesse il romanzo ne rimase completamente conquistato.

Si iniziò a girare in brevissimo tempo e sinistri accadimenti non tardarono a presentarsi. Il compositore della colonna sonora durante una festa venne spinto da un suo amico in una scarpata. Il risultato fu un’ematoma cerebrale che lo portò a quattro mesi di coma e quindi alla morte: la stessa sorte toccata a un amico della protagonista, Rosemary, nel romanzo. Nello stesso anno l’amico colpevole della tragica goliardata si suiciderà.

Ma non finisce qui. Il produttore del film andò incontro a calcoli renali potenzialmente mortali. Mentre era ricoverato giurò di aver visto Rosemary inseguirlo con un coltellaccio finendo in una crisi isterica da cui venne sedato a stento. Ma il dramma più grande fu quello che coinvolse lo stesso regista: un anno dopo l’uscita del film, Sharon Tate, moglie di Polanski, era incinta e si trovava con alcuni amici nella sua villa a Los Angeles. Là si consumerà una delle stragi più macabre e insensate.

La setta di Charles Manson truciderà tutti i presenti facendo scempio anche del corpo della Tate che aveva invocato inutilmente pietà per suo figlio. Doveva essere l’Helter Skelter, l’inizio della guerra razziale che Manson si augurava e che vedeva i Beatles come messaggeri. Proprio a uno di loro, John Lennon, si lega l’ennesimo capitolo della maledizione di Rosemary’s Baby: il cantante venne assassinato da uno squilibrato invasato proprio davanti al palazzo Dakota di New York. Quello in cui era stata girata la pellicola.

3) Glee

Naya Rivera

Glee rimane comunque uno dei set più maledetti delle serie tv insieme a quello di Game of Thrones. La sequela di accadimenti che hanno coinvolto gli attori è davvero impressionante. Iniziamo da una data: 13 luglio. Il 13 luglio del 2020, come ricordiamo tristemente tutti, è stato ritrovato il corpo senza vita di Naya Rivera, Santana Lopez in Glee. Una morte tragica dopo un tuffo in un lago.

13 luglio, la stessa data di un morte illustre di Glee: quella nel 2013 di Cory Monteith (Finn Hudson), deceduto per abuso di farmaci e alcol nella stanza di un hotel. Anche per lui alle spalle diversi problemi di dipendenza che iniziano in tenera età (a tredici anni) e affondano in problemi familiari dovuti all’allontanamento del padre.

Non è tutto, però: Mark Salling, dopo la confessione sul possesso di materiale pedopornografico, si è suicidato nel 2018. Un’incredibile successione di morti che si accompagna però anche a tantissime altre disavventure del cast: Melissa Benoist ha confessato di aver subito violenze psicologiche e fisiche dal compagno (probabilmente Blake Janner, co-star proprio in Glee e suo fidanzato per anni) che le avrebbe addirittura spaccato un telefono in faccia procurandole gravi lesioni.

E da ultima non si sottrae all’oscura ombra che aleggiava attorno a Glee neanche Lea Michele, protagonista di frequenti scontro con altri membri del cast e perfino episodi di supposto razzismo.

“Un clima infernale”, lo ha definito un membro della troupe di Glee. Meglio non approfondire ulteriormente.

4) L’esorcista

L'esorcista

Oltre a Glee, e a proposito di inferno, non può mancare in questa rassegna un cult dell’horror come L’esorcista, capace di nascondere nell’ombra del set alcuni inquietanti dettagli.

Ad alimentare le leggende anche gli strani episodi che colpirono diversi spettatori durante la visione, improvvisamente sopraffatti da malattie misteriose e svenimenti, tanto che la proiezione venne annullata in alcune città e impedita in parte del Regno Unito. Ma è sul set che si verificano le cose più strane, compresi un incendio e un omicidio.

Oltre a diversi infortuni che interessarono anche la protagonista della pellicola, nella parte di una bambina posseduta, e l’attrice che ne interpretava la madre (che ancora oggi ne soffre le conseguenze), il set dell’Esorcista fu teatro di un evento inspiegabile.

Un incendio di cui non si comprese mai l’origine distrusse quasi interamente le scene. Quasi, perché una stanza rimase incredibilmente intatta: la camera di Regan, quella dove si svolgono alcune delle scene più inquietanti dell’horror. Già il primo giorno di riprese, poi, si verificò la morte di parenti degli attori e Jason Miller, nel ruolo dell’esorcista, fu quasi investito da una moto.

La doppiatrice che prestava la voce a Pazuzu, il demone che si impossessa della protagonista, subì una terribile tragedia con il figlio che uccise la moglie e il loro bambino prima di darsi la morte. Ma l’apice fu raggiunto con la presenza di un serial killer sul set. Nel film Paul Bateson faceva la parte di un tecnico delle radiografie, come nella vita. La sua è una delle scene più inquietanti (senza reali motivi per esserlo).

Quel suo atteggiamento così terribilmente pacato e la distinta percezione di qualcosa di demoniaco non erano dovute, forse, alla sua arte recitativa. Come seconda vita Paul Bateson faceva il killer seriale: colpevole della morte di un numero imprecisato di omosessuali, venne condannato a vent’anni per poi far perdere le sue tracce dopo il rilascio. Un personaggio di enorme fascino che Mindhunter non ha mancato di mettere in scena (in questo articolo trovate la sua storia dettagliata).

5) Omen – Il presagio

Omen il presagio

Un altro classico dell’horror che ha terrorizzato spettatori di tutto il mondo. Ma a quanto pare non solo loro. Che il set di Omen fosse maledetto lo aveva preannunciato lo stesso ideatore della trama, tale Robert Munger che aveva avuto presentimenti funesti sulla pellicola ma aveva comunque deciso di continuare, pur avvertendo il cast.

Il primo a rischiare di finire vittima della malasorte fu proprio il protagonista, Gregory Peck. Un aereo era stato noleggiato per lui e per il resto del cast. All’ultimo, però, per ragioni sconosciute, Peck decise di non partire. Quel volo si schiantò al solo causando la morte di tutti i passeggeri. Ma la cosa più inquietante fu un’altra: a morire non furono solo le persone sull’aereo ma anche quelle in una automobile colpita dal veivolo. Quell’automobile, colmo delle coincidenze, trasportava la famiglia del pilota.

Anche uno degli sceneggiatori andò vicino alla morte proprio su un volo aereo che lo avrebbe condotto sul set: un fulmine colpì l’aereo causando momenti di puro terrore. Ben presto il cast iniziò a sospettare che quelle non fossero mere coincidenze. Il presagio più inquietante fu quello che coinvolse gran parte di loro.

Un giorno, dopo le riprese, era in programma una cena tra colleghi. Ma poco prima di giungere al ristorante il locale saltò in aria forse per un attacco dinamitardo. Ma non finisce qui: un’altra esplosione coinvolse l’hotel dove aveva appena fatto il check out il produttore del film, Mace Neufeld. Uno degli eventi più tragici e inquietanti, però, doveva ancora verificarsi.

Coinvolse poco tempo dopo la fine delle riprese lo specialista di effetti speciali che aveva curato una scena di decapitazione in Omen. Un drammatico incidente d’auto in cui la testa della moglie venne recisa completamente dal corpo. Aspettate a farvi venire i brividi: nel punto dell’incidente si trovava un cartello stradale che indicava a una distanza di 66,6 km (666) la presenza di una città. Il nome della città? Ma Ommen, naturalmente.

Non finisce qui, perché proprio durante le riprese un addestratore venne sbranato da una tigre mentre un altro esperto finì attaccato dai suoi rottweiler che sarebbero serviti per l’iconica scena del cimitero.

6) Vita da strega

Glee

La messa in onda del pilot coincise con il giorno dell’assassinio di Kennedy: le premesse, insomma, non erano delle migliori. E la sorte toccata ai tanti attori coinvolti nello show sembra confermare questa lugubre tendenza.

L’attrice protagonista, Elizabeth Montgomery, ha interpretato con grande gusto, bellezza fuori dal comune e tanta estroversa simpatia la parte di una strega che decide di condurre una vita normale. Tante le risate per il pubblico, molte meno quelle per lei.

L’evento più traumatico fu sicuramente la scoperta di un cancro al seno che la condusse alla morte. Ma la Montgomery non è l’unica vittima della “maledizione”: pensate che, del cast principale, solo due attrici sono ancora in vita. Qualcosa di incredibile e solo parzialmente giustificato dall’età degli attori. Molti di loro, infatti, sono passati a miglior vita molto prima del tempo.

È il caso di Agnes Moorehead che nella serie faceva la parte della madre della protagonista: anche per lei un cancro che la stroncò quando Vita da strega si era conclusa da pochi anni. La maggior parte delle morti si concentra poi negli anni ’90, momento in cui la “maledizione” inizia a interessare i media entrando nella cultura popolare.

Dick Sargent morì in quel periodo, ancora di cancro, alla prostata. L’attore aveva sostituito l’interprete originario del marito della strega, Dick York, costretto ad allontanarsi dal set per l’aggravarsi di un cronico problema alla schiena che l’avrebbe debilitato per sempre. E la lista sarebbe ancora lunga: David White, Robert F. Simon, Irene Vernon, Sandra Gould. Tutti nel giro di pochissimi anni.

7) Fitzcarraldo

Werner Herzog

Il capolavoro firmato Werner Herzog è un inno alla follia, all’ostinazione e alla visionaria megalomania dell’uomo. Nella parte del protagonista un monumentale Klaus Kinski, vero feticcio del regista. Un attore sui generis capace di esportare la follia dei suoi personaggi anche nella vita vera, diventando protagonista di episodi assurdi di violenza e psicosi sul set.

Ma in Fitzcarraldo non servì l’eccentricità di Kinski per mandare ai matti tutta la troupe, compreso il suo regista che affermò: “Quando avrò finito il film andrò direttamente in manicomio“.

La prima sede per le riprese, ai confini del Perù, risultò totalmente inutilizzabile a causa dell’opposizione di una tribù indigena. Non andò meglio nel nuovo luogo prescelto: una dissenteria costrinse l’attore protagonista inizialmente scelto, Jason Robards, ad abbandonare la parte che passò a Kinski.

Ma era solo l’inizio: un giovane ragazzo della troupe annegò su una canoa sulla quale non sarebbe dovuto salire. Un macchinista si ferì in profondità la mano, mentre tantissimi membri della crew andarono incontro a malattie tropicali. Kinski, per la sua stravaganza, era perfino creduto un diavolo dagli indios locali che si offrirono di ucciderlo per Herzog.

La famosa scena della nave trasportata al di là di un’alta collina fu poi compiuta realmente: un’impresa grandiosa che Herzog documentò in uno speciale sul film. Proprio nelle difficilissime operazioni di trasporto sopravvennero una serie incredibile di incidenti che portarono a gravi infortuni. Seguirono ben due incidenti aerei e la mutilazione di un piede di un indios a causa di un morso di serpente. A completare il tutto anche delle tremende piogge torrenziali che bloccarono per mesi la produzione.

8) The Ring

The Ring

Ancora un cult dell’horror, ancora un set maledetto. A contribuire alla fama, forse, anche l’incredibile serie di coincidenze funeste che hanno colpito il set. La trama ruota attorno a un misterioso video che sette giorni dopo la visione porta alla morte chiunque lo abbia guardato. Bene, esattamente dopo sette giorni dall’inizio delle riprese un boato improvvisò fece tremare di terrore tutto il cast.

Una conduttura era misteriosamente esplosa causando l’allagamento degli uffici. A nulla valse l’intervento di un maestro shintoista per purificare il set: le tremende stranezze non si arrestarono. Prima fu la volta di un nuovo scoppio, stavolta di una tanica d’acqua che causò un nuovo allagamento. E non si può non pensare al ruolo del pozzo e dell’acqua nella trama di The Ring. Quindi uno sciame d’api invase il set per poi sparire nel nulla. Un episodio che ricorda la mosca sullo schermo in un alcune scene del film.

Infine, un cervo inferocito mancò poco che uccidesse un membro della troupe, rievocando l’episodio del cavallo nella pellicola. Insomma, se L’esorcista, Omen e The Ring ci hanno insegnato qualcosa è sicuramente di stare alla larga dai set degli horror!

9) La famiglia Bradford

Bradford

Altra sitcom che spopolava negli anni a cavallo degli anni ’70-’80, La famiglia Bradford oggi la si ricorda anche e soprattutto per la spirale di morte che sembrava funestare il cast. Dopo appena quattro episodi Diana Hyland è stata costretta ad abbandonare la serie per un tumore al seno che ne provocò una prematura dipartita.

Non solo: il tema della droga, molto presente nei primissimi episodi della serie torna prepotentemente nella vita degli attori. Adam Rich, Lany O’Grady e Susan Richardson, tutti protagonisti nello show, hanno affrontato serissimi problemi di alcol e droghe pesanti. O’Grady ne è morta a seguito di un’overdose, mentre la Richardson, uscita a stento dalla dipendenza, ha dovuto affrontare una rarissima malattia che ha provocato la caduta dei denti ed è finita ai margini della società andando a vivere in una roulotte malconcia.

10) Game of Thrones

Glee

Tutto comincia con Game of Thrones per gli attori protagonisti: tanto la fama quanto la sfortuna. Un crescendo di sventure che farebbero davvero pensare a una maledizione, un pegno da pagare in cambio del successo. Iniziamo da Sophie Turner entrata in profonda depressione a seguito di critiche dei fan nella prima stagione. Non da meno Lena Headey, anche lei caduta in depressione durante le riprese della prima stagione (dopo un passato ai margini della società, di cui vi abbiamo parlato qui) e ancora in lotta con stati ansiogeni.

La popolarità ha distrutto la vita anche alla giovanissima Maisie Williams che ha iniziato a bere a soli quattordici anni. Ma il dramma più grande è stato quello di Emilia Clarke che ha rischiato la vita due volte per due aneurismi. Per Nikolaj Coster-Waldau, invece, problemi legali lo hanno costretto a pagare un conto salatissimo alla sua ex manager prosciugandone le finanze.

Del 2019, infine, è la notizia che riguarda Kit Harington, il Jon Snow di Game of Thrones: per lui un ricovero per stress e abuso di alcol. Insomma, la maledizione sembra non aver risparmiato nessuno. Ma sempre meglio di quanto successo sul set di Glee, non c’è dubbio.

LEGGI ANCHE – Glee: Chris Colfer ricorda Naya Rivera svelando un suo esilarante talento