L’umorismo è qualcosa che cambia con il tempo: ciò che faceva divertire i nostri genitori, non per forza di cose riuscirà a strapparci una risata. D’altra parte, noi stessi, nel corso delle diverse fasi della nostra vita possiamo finire per detestare qualcosa che un tempo trovavamo spassoso. Per le serie tv comedy questo è più vero che mai. Il perché è presto detto: con il tempo non cambiano solo gli stili comici, ma anche la sensibilità e il gusto della gente, che potrebbe non apprezzare qualcosa che un tempo era considerato un vero e proprio classico. Con il seguente articolo vogliamo ora provare a parlarvi di alcune serie che, pur riscuotendo un buon successo e gradimento all’epoca della loro uscita, ora non sembrano riuscire a intrattenere e a divertire le nuove generazioni. Anche se siamo ben consapevoli che esistano sempre delle eccezioni, sembra infatti che serie come Due uomini e mezzo e Camera Café fatichino particolarmente a fare presa su tanti giovani.
Senza ulteriori indugi, ecco quindi a voi 5 grandi serie tv del passato, tra sitcom e comedy, che fanno fatica a divertire i più giovani, da Due uomini e mezzo a Tutto in famiglia. Buona lettura!
Camera Café

Iniziamo la nostra lista con una serie che non ha bisogno di presentazioni, Camera Café, andata in onda su Italia 1, con alcune pause durate anni dal 2003 al 2017 per un totale di 1715 episodi.
Per chi ci è cresciuto insieme, vedere Camera Café su questa lista potrà far venire un colpo al cuore ma, per quanto iconica e unica nel suo genere, la serie non è riuscita a far presa sul pubblico più giovane, rimasto per lo più sconcertato da quel suo modo unico di porre in scena i suoi brevi sketch e personaggi volutamente stereotipati in una location davvero ristrettissima. Camera Café, con la sua irriverenza e battute spesso molto ciniche e ricolme di battute che ironizzano sulla qualunque, trova infatti la sua perfetta collocazione in un’epoca ben precisa e con una diversa sensibilità, aspetti che non permettono a tutti i giovani di apprezzare questa grande serie, un unicum nella storia della televisione italiana.
Everybody Loves Raymond

Tutti amano Raymond è una serie che risulta più ancorata all’immaginario del pubblico americano che a quello del nostro paese. Incentrata su una famiglia di Long Island tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del Duemila, la serie vede al centro l’omonimo Raymond del titolo, un giornalista sportivo che si destreggia nella vita di tutti i giorni tra moglie, figli, e dei genitori e un fratello alquanto invadenti. Vista con gli occhi di un giovane dei giorni nostri, Everybody Loves Raymond potrebbe tuttavia risultare difficile da vedere e anche poco divertente. Con una visione e numerose battute che appaiono a dir poco problematiche al pubblico di oggi. A dirla tutta, è una serie che dimostra persino più degli anni che ha.
Due uomini e mezzo

Pu risultando controversa sotto vari punti di vista, Due uomini e mezzo, sitcom di Chuck Lorre e con protagonista il problematico Charlie Sheen, durante la sua prima messa in onda ottenne un successo parecchio elevato. La storia del donnaiolo Charlie che si ritrova a dover ospitare a casa sua lo smidollato fratello Alan e il figlio di quest’ultimo, Jake, pur riuscendo a risultare simpatica, è frutto dell’epoca in cui è stata pensata, ancora ben poco attenta a promuovere una società paritaria. Il personaggio di Charlie, un alcolizzato sessuomane che tratta tutte le donne come se fossero dei suppellettili da cambiare una volta stufo, semplicemente oggi non funziona più e chi si approccia ora per la prima volta alla serie potrebbe rimanere davvero deluso da Due Uomini e mezzo e il suo umorismo, nonché dalle fastidiose risate preregistrate tipiche delle sitcom del periodo.
Tutto in Famiglia

Dopo Due uomini e mezzo arriviamo a Tutto in Famiglia
Nei primi anni Duemila, Tutto in famiglia, in originale My Wife and Kids, era semplicemente un classico, una di quelle serie onnipresenti su Italia 1 che ci teneva compagnia e che costituiva un piacevole passatempo. Chi si approccia ora alla serie, tuttavia, soprattutto i più giovani, generalmente si ritrova concorde nel fatto di non trovare Tutto in famiglia poi molto divertente. La serie, nonostante alcune battute simpatiche, a differenza di altre sitcom del periodo, non riesce infatti a godere dello stesso carisma e finisce per risultare a tratti parecchio ripetitiva. Alcune gag non invecchiate bene e il fatto che la serie si concluda senza dare risposta al cliffhanger che chiude la sua ultima stagione non contribuiscono a rendere Tutto in famiglia appetibile al pubblico dei più giovani.
La vita secondo Jim

Siamo consapevoli che siano ancora in tantissimi a ricordare con nostalgia La vita secondo Jim, sitcom a tema famigliare che segue la vita dell’incorreggibile Jim (interpretato da Jim Belushi), di sua moglie Cheryl, dei suoi tre bambini e dei cognati Andy e Dana. Tuttavia, la maggior parte dei giovani che si sono approcciati alla serie non sono rimasti stregati dal carisma del suo protagonista, che nel corso delle otto stagioni dello show rimane sempre lo stesso. Tra i difetti messi maggiormente in luce spicca infatti la mascolinità tossica di Jim e il suo modo egoista di approcciarsi ai propri cari, nonché il modo spesso superficiale di trattare alcune tematiche, per forza di cose derivanti da un diverso modo di scrivere e di trattare argomenti delicati e che oggi non avrebbero avuto il via libera per essere diffusi. Una serie che va quindi contestualizzata alla diversa sensibilità del tempo ma che, proprio per questo, potrebbe non sembrare poi molto divertente a chi si dovesse approcciare a essa per la prima volta.