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7 memorabili colpi di scena delle Serie Tv che andrebbero studiati in tutte le scuole di sceneggiatura del mondo 

colpi di scena delle serie tv

Il seguente articolo contiene grossi SPOILER sulle serie tv trattate in argomento.

I colpi di scena delle serie tv sono il cuore pulsante delle storie, quei momenti che ribaltano la narrazione e lasciano il pubblico senza fiato. Ma non tutti i plot twist sono uguali. Alcuni sono semplici espedienti per sorprendere, altri invece sono costruiti con una tale maestria da cambiare radicalmente la percezione dell’intera storia. Sono questi i colpi di scena che andrebbero studiati in tutte le scuole di sceneggiatura del mondo. Dalle rivelazioni più sconvolgenti alle svolte narrative che ridefiniscono il senso stesso di una serie. Ci sono scene che dimostrano come la scrittura televisiva possa raggiungere livelli straordinari. In questo articolo analizzeremo sette momenti iconici della tv – alcuni dei quali potete recuperarli qui – quelli che hanno ridefinito il concetto di colpo di scena. Quelli che hanno dimostrato come un twist ben congegnato possa non solo sorprendere, ma anche dare una nuova profondità alla storia e ai suoi personaggi.

1) Uno dei colpi di scena delle serie tv più drammatici in assoluto: Le Nozze Rosse di Game of Thrones

Catelyn Stark brutalmente assassinata durante le Nozze Rosse
credits: HBO
Le Nozze Rosse sono uno dei momenti più sconvolgenti e memorabili di Game of Thrones. Uno di quei colpi di scena delle serie tv capaci di lasciare il pubblico attonito e che rappresenta una lezione magistrale di scrittura drammatica. L’episodio, intitolato The Rains of Castamere, va in onda nella serie nel nono episodio della terza stagione, sconvolgendo gli spettatori con un tradimento brutale e inaspettato. Il successo delle Nozze Rosse come colpo di scena non si basa su una rivelazione improvvisa, ma su un’abile costruzione narrativa. Gli Stark, guidati da Robb, sembrano destinati alla vittoria nella guerra contro i Lannister, nonostante alcuni errori strategici. La tregua con la Casa Frey sembra un’opportunità di stabilità, e il matrimonio tra Edmure Tully e una Frey suggerisce un’alleanza consolidata. La tensione si accumula sottilmente, con dettagli che sembrano innocui ma che, col senno di poi, rivelano indizi inquietanti.  La chiusura delle porte, lo sguardo di Catelyn Stark, il cambio improvviso nella musica. Quando la melodia di The Rains of Castamere risuona, il pubblico intuisce l’inganno pochi attimi prima che il massacro inizi. La brutalità della sequenza, con la morte di Robb, Talisa e Catelyn in un bagno di sangue, segna un punto di svolta nella serie. È un momento scioccante non solo per la violenza, ma per il suo significato: gli Stark, i protagonisti morali della storia, subiscono una disfatta devastante. Ciò che rende le Nozze Rosse un capolavoro narrativo è il perfetto bilanciamento tra costruzione della tensione, payoff emotivo e impatto sulla trama. Non è solo una scena scioccante, ma un evento con conseguenze decisive: il Nord è senza guida, i Frey e i Bolton guadagnano potere, e i Lannister consolidano il loro dominio.

2) Hank scopre l’identità di WW sulla tazza del cesso in Breaking Bad

Hank nel momento più scioccante di Breaking Bad
credits: AMC

La scena in cui Hank Schrader scopre che Walter White è Heisenberg è uno dei momenti più iconici di Breaking Bad. Il risultato è uno dei colpi di scena delle serie tv più amati in assoluto, nonostante la rivelazione sia costruita con una semplicità disarmante. Si tratta di un esempio perfetto di come un plot twist possa essere potente non per la sua spettacolarità, ma per il modo in cui cambia istantaneamente le dinamiche della storia e dei personaggi. La sequenza avviene nel primo episodio della quinta stagione. Durante una tranquilla giornata in famiglia a casa dei White, Hank va in bagno e, mentre è seduto sulla tazza, prende in mano un libro di poesie lasciato lì: Foglie d’erba di Walt Whitman. Sfogliandolo, trova una dedica scritta da Gale Boetticher a “W.W.”. Il dettaglio richiama immediatamente una vecchia conversazione con Walt, in cui quest’ultimo aveva scherzato sul fatto che le iniziali “W.W.” potessero essere le sue.  

In un attimo, il volto di Hank si irrigidisce. Il montaggio si chiude su un rapido flashback di quella conversazione e su una dissolvenza lenta e inquietante sul suo sguardo sbalordito. Senza bisogno di parole, il pubblico comprende che Hank ha finalmente collegato i pezzi: l’uomo che ha cercato per tutta la serie è sempre stato davanti ai suoi occhi. Questa rivelazione è così potente perché avviene in modo incredibilmente naturale. Non c’è una confessione, né un’indagine serrata: Hank scopre la verità in un momento di quotidianità assoluta, mentre è seduto sulla toilette. Questo contrasta brutalmente con il peso dell’informazione appena acquisita, aumentando il senso di shock. Inoltre, il pubblico sa già che Walter è Heisenberg, il che rende la scena ancora più tesa. Il momento che tutti aspettavano è finalmente arrivato, e lo spettatore è totalmente immerso nel punto di vista di Hank.

3) The Good Place: Paradiso? No, era l’Inferno

I protagonisti di The Good Place
credits: NBC

La rivelazione del finale della prima stagione di The Good Place è uno dei colpi di scena più brillanti e sorprendenti della televisione recente. La serie, che fino a quel momento sembrava una classica comedy con elementi fantasy, si trasforma improvvisamente in un racconto molto più complesso. Per tutta la prima stagione, lo spettatore segue Eleanor Shellstrop, una donna che, dopo la sua morte, si ritrova in quello che sembra essere “The Good Place”. Una sorta di paradiso esclusivo dove finiscono solo le persone più virtuose. Il problema? Eleanor sa di non meritarselo: in vita era egoista, superficiale e decisamente non una santa. Determinata a non essere scoperta, cerca di migliorarsi con l’aiuto di Chidi, un professore di etica. Tuttavia, man mano che la serie avanza, qualcosa non torna. Il “Buon Posto” è stranamente imperfetto: errori cosmici, eventi bizzarri, situazioni surreali che sembrano quasi progettate per tormentare Eleanor e i suoi amici.

Alla fine, è proprio lei a mettere insieme i pezzi: non sono mai stati in paradiso. Michael, l’architetto apparentemente benevolo del luogo, ha in realtà progettato tutto come una nuova forma di tortura psicologica. Eleanor, Chidi, Tahani e Jason non sono in un paradiso, ma in una versione sofisticata dell’Inferno. Ciò che rende questa rivelazione così efficace è che, una volta svelata, ogni dettaglio della stagione acquista un nuovo significato. Tutti gli elementi strani e frustranti che sembravano solo gag comiche diventano segnali evidenti che qualcosa non andava. Inoltre, il fatto che sia Eleanor a scoprire la verità e a smascherare Michael rende il tutto ancora più soddisfacente. Il pubblico resta di stucco e si rende conto che gli indizi erano sempre stati lì. Questa rivelazione trasforma radicalmente la serie. The Good Place smette di essere solo una sitcom divertente sull’aldilà e diventa una riflessione profonda sulla moralità e sul significato di giustizia.

4) Uno dei colpi di scena delle serie tv che più ci hanno mandato in pappa il cervello: il flashforward di Lost 

Jack Shephard in Lost
credits: ABC

La rivelazione finale dell’episodio Through the Looking Glass (3×23) di Lost è uno dei colpi di scena delle serie tv più geniali della storia della televisione. Un vero e proprio cambio di prospettiva che ribalta tutto ciò che il pubblico credeva di sapere fino a quel momento. Per tutta la serie, Lost aveva utilizzato una struttura narrativa ben consolidata: ogni episodio alternava eventi sull’isola con flashback che rivelavano dettagli del passato dei protagonisti. L’episodio finale della terza stagione sembrava seguire lo stesso schema, mostrandoci un Jack Shepard depresso, con la barba incolta, dipendente dagli antidolorifici e sull’orlo del suicidio. Lo vediamo ubriaco, ossessionato da qualcosa di inspiegabile, e persino mentre cerca di gettarsi da un ponte. È il ritratto di un uomo distrutto, molto diverso dal Jack che conosciamo. Durante tutto l’episodio, lo spettatore è convinto di stare assistendo a un flashback del passato di Jack. 

Dopo tutto, Lost ci aveva abituati a questa struttura. Tuttavia, nell’ultima scena, arriva la rivelazione sconvolgente: quandoJack incontra Kate e le dice con disperazione “Dobbiamo tornare indietro!”, tutto cambia. Non si tratta di un flashback, ma di un flashforward. Jack e Kate sono riusciti a lasciare l’isola, ma la loro vita fuori è un disastro e lui vuole disperatamente tornare indietro. Questa rivelazione ha un impatto devastante sulla narrazione. Fino a quel momento, l’obiettivo principale dei sopravvissuti era stato fuggire dall’isola. Ma ora scopriamo che non solo alcuni di loro ce l’hanno fatta, ma che almeno per Jack, la vita dopo il salvataggio è persino peggiore. L’isola, che sembrava una prigione, potrebbe in realtà essere l’unico posto in cui erano davvero “destinati” a stare. Il twist del flashforward funziona perché è perfettamente integrato nella storia e gioca con le aspettative del pubblico.

5) Il suicidio di Moriarty in Sherlock 

Moriarty e Sherlock al confronto finale
credits: BBC One

La scena del suicidio di Moriarty nel finale della seconda stagione di Sherlock è uno dei momenti più sconvolgenti della serie. Si tratta di un colpo di scena costruito con precisione millimetrica, che gioca sulla tensione psicologica tra Sherlock e il suo più grande nemico. Questo porta lo spettatore a un punto di totale incertezza su ciò che accadrà. Il climax dell’episodio si svolge sul tetto dell’ospedale St. Bartholomew’s, dove Sherlock Holmes e Jim Moriarty si trovano faccia a faccia. Moriarty ha orchestrato un piano perfetto per distruggere Sherlock: ha manipolato le prove per farlo sembrare un impostore. Ha messo in pericolo i suoi amici e ha creato una situazione in cui l’unica via d’uscita sembra essere la morte stessa di Sherlock. Per risolvere il problema, Sherlock ha bisogno di un codice che possa fermare gli assassini pronti a uccidere John, Lestrade e Mrs. Hudson. 

Ma Moriarty gli svela che non esiste nessun codice magico: l’unico modo per vincere è che Sherlock si tolga la vita. E proprio quando sembra aver vinto, compie un gesto inaspettato e scioccante: si spara alla testa, suicidandosi davanti a Sherlock. La forza di questo colpo di scena sta nella sua imprevedibilità. Fino a quel momento, Moriarty è stato un manipolatore supremo, sempre un passo avanti a tutti. La sua morte improvvisa ribalta completamente la situazione: Sherlock perde l’unica persona che aveva tutte le risposte, e con lui svanisce ogni possibilità di risolvere la situazione senza sacrificarsi. La genialità della scena sta anche nel modo in cui sfida le aspettative del pubblico. Moriarty è il villain per eccellenza, e il suo suicidio sembra quasi assurdo: perché dovrebbe togliersi la vita? Non gli importa della vittoria in senso tradizionale: il suo scopo finale è rendere inevitabile la caduta di Sherlock.

6) Mr. Robot, in realtà, non esiste davvero

Elliot Alderson, interpretato da Rami Malek
credits: USA Network

Tra i colpi di scena delle serie tv più scioccanti in assoluto non può mancare la rivelazione che Mr. Robot non esiste davvero. O meglio, che questi è una proiezione della mente di Elliot Alderson. Si tratta del colpo di scena centrale di Mr. Robot, una svolta narrativa che cambia completamente la percezione dello spettatore sulla serie e sul protagonista. Un plot twist che non è solo uno shock, ma che ridefinisce ogni evento visto fino a quel momento: un perfetto esempio di storytelling psicologico. Per tutta la prima stagione, Mr. Robot appare come il leader enigmatico e carismatico della fsociety, un’organizzazione di hacker anarchici determinata a distruggere il potere delle multinazionali. È lui che recluta Elliot, lo motiva e lo guida nella sua crociata contro la E Corp. Il pubblico, come Elliot, lo percepisce come un’entità reale, anche se con un comportamento spesso sfuggente e aggressivo.  

Eppure, ci sono segnali che qualcosa non quadra. Elliot ha momenti di blackout, interagisce con Mr. Robot in modi che sembrano strani agli altri. Il loro rapporto ricorda più un conflitto interiore che un confronto tra due persone. Il colpo di scena arriva quando Elliot si rende conto della verità: Mr. Robot non è un uomo reale, ma un frammento della sua stessa mente, una manifestazione del ricordo di suo padre. Questa rivelazione è potente perché costringe lo spettatore a riconsiderare tutto ciò che ha visto fino a quel momento. Non è solo un twist narrativo, ma una rivelazione sulla psicologia del protagonista. Mr. Robot è una parte della mente di Elliot che ha preso il sopravvento, un meccanismo di difesa per aiutarlo a sopportare il trauma della sua infanzia. Da quel momento in poi, Mr. Robot non è più solo un thriller hacker, ma una profonda esplorazione della mente del protagonista.

7) Chiudiamo con uno dei colpi di scena delle serie tv più complessi e per questo impensabili dell’era recente: la rivelazione del loop temporale in Dark

Jonas Kahnwald in Dark
credits: Netflix

La rivelazione del loop temporale in Dark è uno dei colpi di scena più intricati e affascinanti della televisione moderna. Non si tratta solo di un colpo di scena sorprendente, ma di un concetto che cambia completamente la percezione dello spettatore sulla natura stessa della narrazione. Fino a un certo punto, Dark si presenta come un mystery thriller con elementi di fantascienza. Dalla scomparsa di alcuni ragazzi nella cittadina di Winden, all’esistenza di una grotta misteriosa e un intricato albero genealogico che lega le famiglie del luogo. Ma man mano che la storia avanza, diventa chiaro che il tempo non è lineare. Gli eventi del passato, presente e futuro sono connessi in modi che vanno ben oltre il concetto tradizionale di causa ed effetto. Il colpo di scena arriva quando Jonas scopre che ciò che accade è il frutto di un loop in cui ogni evento si ripete all’infinito.

Le persone che tentano di cambiare il destino finiscono, paradossalmente, per causarlo. Ogni azione compiuta dai personaggi per spezzare il ciclo finisce per alimentarlo. La grandezza di questo plot twist sta nel modo in cui viene costruito con attenzione chirurgica. La serie dissemina indizi fin dall’inizio: gli stessi eventi che sembrano accadere per la prima volta sono in realtà la ripetizione di un ciclo già avvenuto infinite volte. La rivelazione più sconvolgente arriva quando si scopre che Adam, il leader enigmatico della Sic Mundus, è in realtà una versione futura e corrotta di Jonas stesso. Un altro momento chiave è la rivelazione che Charlotte e sua madre Elisabeth sono in realtà madre e figlia l’una dell’altra. Questa rivelazione trasforma la serie da un racconto di viaggi nel tempo a una riflessione filosofica sul destino, il libero arbitrio e la ciclicità dell’esistenza. A differenza di altri colpi di scena che servono a sorprendere il pubblico, il loop di Dark non è un evento isolato, ma il cuore stesso della narrazione.