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La classifica delle 10 migliori prime puntate nella storia delle Serie Tv

3) The Following

Breaking Bad - The Following

Siamo sul podio. Forse un po’ a sorpresa una serie non così conosciuta e osannata come molte di quelle appena citate. Se siete tra quelli che non l’hanno vista troverete le ragioni per cui merita il piazzamento. Se invece siete nella schiera di coloro che sanno di cosa stiamo parlando, allora forse vi starete chiedendo come mai solo al terzo posto.

Poetica di un killer, è un crogiolo di cliché. Un ex agente dell’FBI, ormai alcolizzato, ha scritto un libro sull’assassino che ha arrestato, un serial killer fuori di testa ma amante dalla poesia, che ha causato la morte violenta di povere innocenti ragazze. Ma è proprio questo il punto. Kevin Williamson, la mente dietro la serie, prende i cliché e li trasforma. Li piega alla sua volontà e necessità. Ci gioca, li sfrutta, fin nei suoi elementi più essenziali e alla fine li rende diversi. Questo meccanismo drammaturgico funziona talmente bene che permette lo sviluppo di una trama letteralmente pazzesca.

Kevin Bacon in grande spolvero interpreta Ryan, il protagonista, in modo magistrale. Con pochi tratti, sguardi e gesti ci conduce per mano nella propria mente. Condividiamo le sue emozioni e la sua foga nel voler catturare Joe. Un altro cliché è che i più famosi serial killer abbiano tutti un denominatore comune: il carisma. James Purefoy ne ha da vendere. Lo guardi, ti sorride, e mentre lui ti parla senza accorgerti inizi a caldeggiare per lui. Due attori eccezionali messi l’uno contro l’altro. Con un personaggio che cava gli occhi alle sue vittime perché sono lo specchio dell’anima. Eppure. Maggie Grace interpreta Sarah, l’unica vittima sopravvissuta a Joe. Ancora un cliché direte. Ma vi state dimenticando di Williamson. Se amate le scene dure con un forte impatto a livello visivo, non resterete delusi.

2) Chernobyl

Il prodotto più recente di questa classifica. Ma non poteva certo mancare. Chernobyl della HBO è stata un successo totale. Nel pilot, 1:23:45, quelli che saranno i protagonisti della storia non hanno ancora l’onore, o l’onere, del proscenio. Alcuni al massimo li vediamo muoversi ai margini del palco. Perché la protagonista assoluta è la Storia. Quella con la “s” maiuscola. La catastrofe del reattore n° 4 della centrale, la cittadina di Pripyat, i suoi abitanti. Questo meccanismo d’ambientazione ci permette di entrare in totale empatia con la tragedia che sta avvenendo.

Le nostra memoria degli eventi storici viene sfruttata dagli autori per generare uno sconvolgente effetto suspense. Noi sappiamo più di quanto i personaggi nel video conoscano. E non possiamo farci nulla. Siamo letteralmente catturati. A questi aspetti si unisce una fotografia superba come quella che ci mostra l’esplosione della centrale da lontano. Ma non in modo banale o scontato. Ce la mostra da dentro un appartamento a Pripyat tramite una finestra aperta.

Siamo letteralmente catapultati al 26 aprile 1986, a quelle 1:23:45 del mattino che danno il nome all’episodio e che hanno cambiato e segnato il volto dell’Europa per lungo tempo. Un pilot non solo da vedere, ma da rivedere e rivedere ancora.

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