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L’Eternauta – La Recensione dell’attesissima serie Netflix e un’occasione mancata

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Tutto comincia con una nevicata. Una nevicata che non è, però, quella che sembra. Dal cielo cade della “neve” che uccide tutto ciò che tocca: uomini, animali, qualsiasi forma di vita. Una tempesta che arriva dal cielo, implacabile e letale. Questo è l’inizio de L’Eternauta, la nuova serie disponibile su Netflix che adatta per il piccolo schermo uno dei graphic novel più significativi della storia della narrativa grafica sudamericana. Nato come fumetto negli anni ’50, il racconto di Héctor Germán Oesterheld e Francisco Solano López è stato un successo enorme, diventando il simbolo della resistenza e memoria storica in Argentina, ma anche una metafora universale delle lotte politiche e sociali.

Le trasposizioni televisive di opere iconiche, soprattutto quelle che hanno segnato la storia della narrativa o della cultura popolare, molto spesso suscitano una certa dose di scetticismo. L’idea di vedere un libro, un fumetto o una saga adattato per il piccolo o grande schermo, può risultare minacciosa. Specialmente se l’adattamento si discosta troppo dal materiale originale o ne perde l’essenza. Le aspettative sono alte, e la paura che qualcosa di amato venga ridotto o travisato è sempre in agguato. Ci sono casi in cui le aspettative vengono ampiamente ripagate, come nei casi di The Sandman e il più recente Cent’anni di solitudine (qui la nostra recensione). Due opere che sembrava quasi impossibile riuscire a trasporre visivamente, eppure sono state magnificamente realizzate.

C’è più amarezza che soddisfazione nella trasposizione televisiva de L’Eternauta.

La trama della serie ruota attorno alla nevicata mortale che investe Buenos Aires, distruggendo ogni forma di vita che ne entra in contatto. Un gruppo di amici, tra cui Juan Salvo, il protagonista (interpretato da Ricardo Darìn) si ritrova a trascorrere una serata tranquilla quando tutto cambia improvvisamente. Il black-out che annuncia la catastrofe si trasforma in una vera e propria apocalisse. Mentre il mondo intorno a loro crolla, Juan e i suoi compagni cercano di sopravvivere, affrontando minacce invisibili e la crescente consapevolezza che dietro la nevicata c’è un’invasione aliena. Il tema della sopravvivenza e della lotta per la vita diventa il cuore pulsante della narrazione. Juan diventa un eroe attraverso la sua resistenza, un uomo che si batterà contro le difficoltà di un mondo che si è improvvisamente rovesciato.

Tuttavia, la serie non riesce a costruire l’azione in modo efficace. Se nel fumetto l’adrenalina e il senso di urgenza emergono progressivamente, nella serie la sensazione di apatia prende il sopravvento. Non c’è un vero crescendo di tensione. Le scene d’azione, che dovrebbero essere il motore della trama, sono lente e poco coinvolgenti. Inoltre, spesso sono interrotte da momenti di riflessione che non riescono a creare il giusto bilanciamento. Lo stesso vale per i personaggi: è difficile entrare in sintonia con loro o provare quella naturale empatia che solitamente porta ad affezionarsi. Nonostante la narrazione si soffermi sui loro stati d’animo, esplorando paure e dinamiche interiori, il risultato è freddo e distante, incapace di suscitare un vero coinvolgimento emotivo nello spettatore.

Il ritmo della serie, inoltre, è disomogeneo. Alcuni episodi si concludono troppo presto, lasciando uno spazio narrativo che rimane inutilizzato, mentre altri si dilungano senza mai arrivare al punto cruciale. La serie alterna momenti di grande tensione e altri di totale stasi, e questo crea una sensazione di disorientamento nello spettatore. Il fatto che alcune puntate siano più lunghe di altre senza un giustificato motivo narrativo rende ancora più evidente la discontinuità nel ritmo, un elemento che frustra anziché affascinare, soprattutto per chi non conosce la storia e non ha mai letto il fumetto originale.

L'eternauta (640x360)

Nel fumetto originale, L’Eternauta era, prima di tutto, una denuncia sociale e politica.

Ambientato alla fine degli anni ’50, in un’Argentina instabile politicamente e socialmente, l’opera di Oesterheld parlava di resistenza, di lotta contro un nemico invisibile e di speranza nella solidarietà collettiva. La Resistenza nel fumetto non è solo una lotta per la sopravvivenza fisica, ma anche un atto politico, contro la dittatura e la repressione. Oesterheld ha utilizzato il contesto fantascientifico per parlare di un’Argentina che lottava contro l’oppressione e l’ingiustizia. La serie Netflix, purtroppo, non riesce a mantenere questo aspetto. La Resistenza, invece di essere un movimento collettivo di lotta contro l’oppressione, diventa una lotta individualista per la sopravvivenza.

La comunità che nel fumetto combatteva contro una minaccia comune è sostituita da un Juan solitario. Più che un simbolo di lotta collettiva diventa l’eroe di una narrativa personale e introspettiva. Questo cambio di focus è in parte dovuto alla necessità di rendere la serie più accessibile, ma finisce per svuotare l’opera del suo significato più profondo. In un periodo in cui la serie The Last of Us (qui la nostra recensione della terza puntata) ha riscoperto il tema della solidarietà in un contesto post-apocalittico, L’Eternauta sembra una versione più debole e meno coinvolgente di una storia che avrebbe potuto offrire molto di più.

In definitiva, L’Eternauta è un adattamento che ha il merito di portare alla ribalta internazionale un’opera fondamentale della narrativa grafica, ma che non riesce a rendere giustizia alla sua potenza originale. La scelta di spostare l’accento sull’individuo e di smussare la dimensione politica e collettiva rende il prodotto finale più debole di quanto avrebbe potuto essere. Nonostante alcuni momenti suggestivi, la serie finisce per snaturare il cuore pulsante del fumetto. Diventa così un’occasione mancata che, purtroppo, non lascia una traccia indelebile nel panorama delle serie distopiche. Eppure, L’Eternauta resta un’importante opera da scoprire. Questo adattamento, pur nelle sue imperfezioni, potrebbe almeno stimolare nuove generazioni a riscoprire il fumetto originale.

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