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Perché The Last of Us 2 è terminata con il settimo episodio? Lo spiega Neil Druckmann

The Last of Us

Si è conclusa questa settimana tra critiche e polemiche la messa in onda della nuova stagione della serie tv evento della HBO, The Last of Us.

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Dopo il grande successo della prima stagione, il nuovo ciclo di episodi era atteso dai videogiocatori di tutto il mondo (e non solo). Questa volta però The Last of Us non è riuscita ad accontentare tutti. A differenza della prima stagione, che aveva raccolto grandi lodi, il secondo ciclo di episodi ha scontentato i fan del videogioco. A far arrabbiare il pubblico è stata una scrittura debole (non all’altezza di quella del videogame), che si è allontanata troppo dalla storia originale. I fan potrebbero sempre cambiare idea nel prosieguo della serie che è già stato confermato. Con larghissimo anticipo, infatti, è arrivato il rinnovo ufficiale da parte di HBO per una terza stagione.

Ma perché la seconda stagione di The Last of Us si è fermata a sette episodi? Lo ha spiegato Neil Druckmann nel corso di una recente intervista.

Il settimo episodio, che è stato trasmesso questa settimana, ha chiuso la seconda stagione della serie tv della HBO. Ma come ci siamo chiesti nella nostra recensione: è il finale di stagione che meritiamo? The Last of Us 2 ha avuto un episodio in meno rispetto alla prima stagione (che invece era stata composta da otto puntate). Si tratta di una scelta che ha lasciato tutti stupiti e che forse non ha giovato a una stagione a cui non sono mancati i difetti. Probabilmente avere un altro episodio per poter approfondire maggiormente alcuni aspetti della narrazione non sarebbe stato nocivo. Ma chi ha preso questa decisione? Lo ha spiegato Neil Druckmann nel corso di un’intervista rilasciata a Collider in questi giorni:

All’inizio, forse fin dal primo giorno, ci siamo detti: ‘Oh, il secondo gioco è troppo grande per riuscire a stare in una sola stagione’. Ma siccome ci piace lavorare con un finale in mente, dobbiamo conoscere la destinazione. Quella destinazione ci ha permesso di fare determinate scelte creative mentre creavamo le premesse e le conclusioni di questa stagione. Questo significava che dovevamo suddividere l’intera storia generale, fino alla fine, e poi abbiamo lavorato a ritroso. Ci siamo detti: ‘Ok, quanto materiale è sufficiente per una stagione? E qual è il punto di svolta giusto per interrompere la storia?’ Questo processo ci ha portato al conteggio di sette episodi”.

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