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Si allarga lo sciopero degli sceneggiatori: scendono in campo anche gli attori. E i tempi si allungano

Lo sciopero degli sceneggiatori, proclamato dalla WGA lo scorso 2 maggio, non accenna ad arrestarsi. L’associazione, che rappresenta gli sceneggiatori di Hollywood, ha bloccato le produzioni di diversi prodotti. Nei mesi precedenti si era già tentato di trovare un accordo con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers per ottenere migliori condizioni per i membri del reparto di sceneggiatura, ma le due parti non sono state capaci di trovare un terreno comune e gli sceneggiatori hanno iniziato la protesta. Proprio come era accaduto anche nel 2007, questo sciopero ha finito per bloccare le produzioni di molte delle più importanti serie tv: tra i tanti titoli che sono stati penalizzati dallo sciopero vanno citati Stranger Things 5, The Last of Us 2 e Yellowjackets 3. Al contrario le riprese della seconda stagione di House of the Dragon, lo spin-off di Game of Thrones, stanno procedendo spedite nonostante lo stop degli sceneggiatori. Sono trascorsi ormai più di due mesi dall’inizio dello sciopero e non è stato ancora trovato un accordo tra gli Studios e gli sceneggiatori. Le ultime ore però sono state cruciali e abbiamo assistito a una svolta molto importante.

Mentre gli Studios di Hollywood non intendono cedere, anche gli attori si sono uniti allo sciopero degli sceneggiatori.

È stato un produttore vicino all’AMPTP ad aver suggerito a Deadline il piano che starebbero portando avanti le grandi case di produzione hollywoodiane. Secondo questa fonte, gli Studios non intenderebbero cedere alle richieste della WGA per offrire maggiori tutele e sicurezze agli sceneggiatori. Per questo motivo il loro piano sarebbe quello di aspettare fino alla fine di ottobre prima di ricominciare i negoziati. Sperano, infatti, che i protestanti finiscano per interrompere in anticipo lo sciopero perché fiaccati dalle necessità economiche. Nel momento in cui questa voce ha cominciato a diffondersi, ha iniziato a preoccupare non poco i manifestanti.

Intanto nei giorni scorsi erano iniziati i colloqui dell’AMPTP con la SAG-AFTRA, il sindacato americano che rappresenta circa 160.000 tra attori cinematografici, televisivi e altri professionisti del settore. Nemmeno la Screen Actors Guild – American Federation of Television and Radio Artists ha raggiunto un accordo con gli Studios e quindi gli attori hanno votato all’unanimità per unirsi allo sciopero degli sceneggiatori. Questo è un evento dalla portata epocale, che rischia davvero di bloccare tutto il settore cinematografico e televisivo statunitense. Gli attori, infatti, non solo non potranno girare alcunché, ma per di più non potranno promuovere i loro progetti agli eventi o agli incontri con la stampa. Questo rischia di creare un bel po’ di problemi ai festival del cinema previsti per i prossimi mesi, che potrebbero essere disertati da molte delle stelle di Hollywood. Intanto già il cast di Oppenheimer ha abbandonato in anticipo la première londinese del film, quando è stato proclamato lo sciopero nelle scorse ore. La presidente SAG-AFTRA, Fran Drescher, ha spiegato le motivazioni dietro la loro scelta in una dichiarazione:

SAG-AFTRA ha negoziato in buona fede ed era desideroso di raggiungere un accordo che rispondesse in modo adeguato alle esigenze degli artisti, ma le risposte dell’AMPTP alle proposte più importanti del sindacato sono state offensive e irrispettose nei confronti dei nostri massicci contributi a questo settore. Le aziende si sono rifiutate di impegnarsi in modo significativo su alcuni argomenti e su altri ci hanno completamente ostruito. Fino a quando non negoziano in buona fede, non possiamo iniziare a raggiungere un accordo.”

Allo stato attuale delle cose lo sciopero potrebbe proseguire ancora molto a lungo e bloccare i film e le serie tv statunitensi nei prossimi mesi.