I tempi stanno cambiando, come sempre accade. La Disney sta rivedendo le politiche DEI (diversity, equity, and inclusion) e modificherà di conseguenza i disclaimer che compaiono all’inizio di alcuni tra i grandi classici della sua storia.
“Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono anche adesso. Invece di rimuovere questo contenuto, vogliamo riconoscerne l’impatto dannoso, imparare da esso e avviare un dialogo per creare insieme un futuro più inclusivo“.
Questo era parte dell’avviso che compare attualmente sugli schermi per presentare alcuni storici classici della Disney, tra i quali Peter Pan e Dumbo. È così dal 2020, e integra un primo disclaimer comparso dal 2019, destinato ad assecondare le politiche di inclusività portate avanti dalla Disney negli ultimi anni: “Questo programma include rappresentazioni negative e/o maltrattamenti di persone o culture“.
E ora? Ora si torna al messaggio originario con alcune modifiche sostanziali che segnano un cambio di linea, più morbida rispetto a quella degli ultimi tempi. “Questo programma è presentato come creato originariamente e potrebbe contenere stereotipi o rappresentazioni negative“.
Lo riporta Variety. Il magazine, inoltre, associa le modifiche della strategia DEI all’elezione di Donald Trump, ridiventato Presidente degli Stati Uniti lo scorso gennaio. C’è da aggiungere, tuttavia, che Bob Iger, CEO della Disney, avesse già evocato il passaggio nel febbraio 2024, ben prima dell’elezione di Trump. Ne parlammo in un articolo pubblicato in quei giorni: l’obiettivo primario è l’intrattenimento, poi vengono i messaggi.
Il passaggio della Disney è stato presentato dalla HR dell’azienda, Sonia Coleman, in una nota alla dirigenza: “Creare un ambiente accogliente e rispettoso per i nostri dipendenti e ospiti è fondamentale per la cultura aziendale e il nostro business”.
E ancora: “I nostri valori (integrità, creatività, collaborazione, comunità, inclusione) guidano le nostre azioni e il modo in cui ci trattiamo a vicenda. Oggi voglio fornire un aggiornamento su come i nostri valori sono incorporati nei nostri programmi di retribuzione dei leader, in particolare nei nostri Other Performance Factors (OPF), oltre a condividere parte del lavoro in corso per sviluppare la nostra strategia sui talenti con coerenza rispetto a questi valori”.
Dove si va da qui? La Disney sta davvero cambiando linea? Ci sono altre evoluzioni in vista? Staremo a vedere: qualche tempo fa c’eravamo domandati se fosse il caso di rendere “più inclusive” le fiabe del passato, Quanto ai grandi classici, non mancano le possibilità per struggersi nella nostalgia sul catalogo di Disney+.

