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I 10 episodi dei Simpson che ci hanno fatto piangere fiumi di lacrime

Mio marito mi prende sempre in giro perché dice che sono l’unica persona al mondo che riesce a piangere guardando i Simpson.

Ma è davvero così difficile commuoversi per le strampalate vicende della famiglia gialla a firma Matt Groening?

Assolutamente no, anzi: ci sono almeno dieci episodi che hanno toccato corde e sentimenti che solo un senza cuore come il signor Burns avrebbe lasciato indifferente.

1) Il matrimonio di Lisa

Simpson

Ne “Il matrimonio di Lisa”, stagione 6 episodio 19, a Lisa, appunto, viene letto il futuro da una cartomante alla fiera medievale di Springfield. All’università si innamorerà dello studente Hugh, la sua vera anima gemella e, nel giro di pochissimo, si troverà con l’anello di fidanzamento al dito.

La loro unione è il classico match made in Heaven: Hugh è infatti l’uomo perfetto per lei.

Il matrimonio viene celebrato in America, in un futuro avveniristico ma non troppo e Lisa si vergogna di presentare il raffinato fidanzato alla sua sgangherata famiglia.

Homer, Marge, Bart e Maggie ce la mettono tutta, ma non riescono a essere all’altezza degli elevatissimi standard della famiglia di Hugh. Sono trash, volgarotti, chiassosi: è la loro natura.

Quando Hugh, esterrefatto per il comportamento di Homer, dice a Lisa che, una volta sposati non avrebbe mai avuto più rapporti con la sua famiglia di origine, la ragazza prende una scelta drastica: rinuncia all’amore per amore dei propri cari.

Per lei questo sentimento è decisamente più forte di tutto.

2) L’orsacchiotto di Maggie (e del Signor Burns)

Simpson

Il signor Burns non ama nessuno, anzi: è un uomo freddo, cinico, malevolo, malvagio.

Eppure, nel quarto episodio della quinta stagione dei Simpson, dal titolo “L’orsetto del cuore”, il signor Burns mostra dei sentimenti umani. Tutto l’oro del mondo non riesce a dargli la felicità, perché da bambino ha rinunciato al suo peluche preferito per essere ricco.

Bobo finisce tra le mani di Maggie e Burns farà di tutto per impossessarsi di quel peluche malandato, maleodorante e malridotto.

Ma i suoi soldi non possono niente di fronte al pianto di Maggie, che vuole tenere l’orsacchiotto a ogni costo. Tra i due nasce una disputa che solo il buon cuore gentile di Maggie riuscirà a risolvere.

3) Lisa e il signor Bergstrom

Simpson

Il diciannovesimo episodio della seconda stagione dei Simpson, “Il supplente di Lisa”, sembra uscito direttamente dal libro Cuore.

Complice una malattia imbarazzante, la signorina Hoover è costretta a un periodo di riposo e viene sostituita da un supplente, il signor Bergstrom che riesce a toccare tutte le corde del cuore di Lisa.

È attento, strampalato, divertente, profondo e sensibile e riesce a stimolare la mente di una bambina costantemente soffocata da un ambiente vuoto e privo di stimoli reali. Lisa è una mente assetata che ha bisogno di rassicurazioni e Bergstrom è lì a ricordarle che, sì, lei è Lisa Simpson.

La sua supplenza però termina presto e Lisa torna a fare i conti con la realtà, anche se porterà sempre nel cuore il suo maestro preferito.

4) Homer e Abe che vendono la lozione

Simpson

Siamo alla sesta stagione, episodio dieci dei Simpson: “Il nonno contro l’incapacità sessuale”.

Nonno Abe e Homer si avventurano nella vendita di una pozione che sveglia i cittadini di Springfield dal torpore sessuale che li avvolge.

Fino a qui, tutto bene.

La pozione di nonno Simpson fa veri miracoli e va a ruba.

Poi si scende nel lato oscuro dei Simpson: perché la storia è un pretesto per permettere a Homer di vomitare addosso al padre tutte le sue mancanze e per Abe di dire che quel figlio, in fondo, non lo voleva davvero.

C’è qualcosa di peggio? Di più doloroso?

Io non credo.

5) Abele contro Caino

Simpson

Si può scegliere per quale figlio tifare?

Io ho due figli gemelli che giocano a calcio e la risposta mi viene più che naturale: no, non si può.

Lisa e Bart si affrontano nell’ottavo episodio della sesta stagione, “Lisa sul ghiaccio”, e vengono messi faccia a faccia, anzi, a muso duro.

Nel bel mezzo di un bailamme di grida belluine, quando il pubblico che assiste alla partita fa del proprio peggio per istigare i due al litigio all’ultimo sangue, Bart e Lisa si guardano in faccia e rivedono tutto ciò che li ha legati come fratello e sorella. Da quando Bart si prendeva cura di lei e Lisa curava le sue ferite: sono fratelli e niente potrà mai dividerli davvero.

L’abbraccio tra i due mentre il pubblico urla il dissenso è davvero commuovente.

6) La depressione di Lisa

Simpson

È solo il sesto episodio della prima stagione e già si era ben capito che i Simpson erano destinati a una lunga storia d’amore col pubblico.

In questa puntata, dal titolo autoesplicativo “Lisa scopre il blues”, Lisa combatte contro qualcosa di cui, nei primissimi anni ’90, non si parlava molto, la depressione.

Lisa è depressa, costantemente triste, insensibile, incapace di reagire ai piccoli, grandissimi, problemi della vita quotidiana: tutto la infastidisce, la tedia, la rende infelice. E, cosa ancora peggiore, nessuno la capisce, perché il male oscuro che la tormenta non ha ancora un nome ben preciso.

È solo l’incontro con Gengive Sanguinanti che la salva: una bambina così piccola alle prese con un problema così grande scopre la musica, il blues, uno stato d’animo, una catarsi di paure, infelicità e frustrazioni, il modo per sfogare tutte le sue debolezze.

7) Ned fa i conti con la morte di Maude

Non è tanto la morte di Maude (che, diciamolo, muore in modo ridicolo) a renderci tristi, quanto piuttosto la sofferenza di un personaggio fondamentalmente buono come Ned Flanders che fa i conti con la scomparsa dell’amata moglie.

Nel quattordicesimo episodio dell’undicesima stagione, “Di nuovo solo-solino-soletto”, Ned deve affrontare la morte della moglie, spiegare il lutto ai figli e ritornare a essere single.

Guardare in faccia la solitudine non è facile e Ned si ritrova anche in crisi mistica, perché, giustamente, si chiede perché Dio permetta che accadano cose tremende alle persone buone.

Fa male vederlo soffrire: Ned non se lo merita.

8) La prima “morte” di Mona

Simpson

Diciamolo, tutti gli episodi con Mona Simpson protagonista sono dolce-amari.

Mona è la mamma ribelle che a Homer è sempre mancata, cresciuto con un padre inadeguato, ottuso e misogino, sempre incompreso, sempre dimenticato, lasciato in disparte, non aiutato.

Mona, dopo un periodo di latitanza, ritorna da lui e gli insegna tutto ciò che una madre dovrebbe insegnare al proprio bambino, solo che Homer non è più un bambino.

Il sesto episodio della settima stagione, “Mamma Simpson”, tocca tutte le corde del nostro cuore: una mamma in fuga, un figlio abbandonato, un incontro tanto desiderato, un rapporto riallacciato.

Solo che Mona non può restare e l’ultima immagine di Homer che fissa il cielo stellato è qualcosa che davvero spezza il cuore.

9) La vera morte di Mona

Simpson

Questo episodio, il 19esimo della 19esima stagione, dal titolo “Mona se ne va” è dedicato alle mamme di Dan Castellaneta (la voce di Homer) e Harry Shearer (doppiatore di moltissimi personaggi dei Simpson, tra i quali il preside Skinner e Waylon Smithers e il signor Burns).

È sufficiente per farvi piangere?

Probabilmente no, ma vi basti sapere che in questo episodio la mamma di Homer muore davvero. In un estremo tentativo di rendere omaggio alla sua vita alternativa, il figlio sempre abbandonato riesce a fare spiritualmente pace con una madre adorata, che ha sempre cercato e che è sempre stata a un soffio dal suo affetto.

Mona muore, ma vive nel ricordo di Homer Simpson. Per sempre.

10) Do It for Her

Non c’è episodio dei Simpson che mi faccia piangere malissimo come “E con Maggie sono tre”, tredicesimo episodio della sesta stagione.

Homer racconta le vicissitudini dell’arrivo di Maggie: con due figli Homer si può permettere di lasciare l’ingrato lavoro alla centrale per seguire i suoi sogni.

Non con un terzo figlio.

Maggie cambia tutto: non la vuole nessuno, è il classico “incidente” (parola terribile), eppure Homer, che in fondo è un bravo papà, si adegua.

Il che vuol dire che accetta il proprio destino, mette la coda tra le gambe e implora per avere indietro il proprio lavoro orribile alla centrale.

Lo fa per lei, anche se è costantemente sottoposto a umiliazioni, angherie e soprusi.

Vado a singhiozzare nel cuscino.