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Grey’s Anatomy 19×05 – Ci prepariamo a un grande addio

Bentornati all’appuntamento con le recensioni di Grey’s Anatomy. Siamo al quinto episodio e comincia a mettersi in moto un meccanismo fin troppo riconoscibile ormai, quello che sa tanto di fine e che sta volta coinvolge Meredith Grey. La nostra amata, insostituibile, indistruttibile Meredith. La protagonista, l’eroina che per diciannove anni si è fatta carico di questo medical drama prima ai tempi della Fox e adesso su Disney+ e che ha portato avanti questa storia per quasi due decenni.

Per farvi intendere meglio da quanto tempo Meredith Grey l’highlander delle serie tv è durata in Grey’s Anatomy, vi dico solo che ha regnato sempre e sicura mentre ben dieci governi italiani si sono successi. Merdith che è entrata come ospite in casa mia nel lontano 2005 quando con mia zia Antonella guardavo gli episodi, piccola e senza capirci niente ed è rimasta fino ad oggi nel 2022 in cui a venticinque anni suonati, continuo a considerarla un po’ un membro della famiglia, quasi quasi l’avrei messa anche sullo stato di famiglia.

Ecco, Meredith Grey sta per lasciare Grey’s Anatomy, il medical drama di Disney+, e in questo episodio viene messa in moto la macchina per terminare il suo viaggio. Abbiamo scoperto che Zola è una bambina estremamente dotata, un genio in poche parole e Meredith, da buona madre sta cercando il posto migliore in cui possa formarsi, una scuola in cui intelligenze come la sua possano essere comprese, un luogo in cui possa godere di tutti i benefici possibili per stimolare al massimo le sue capacità e il suo apprendimento. Dopo aver cercato, è a Boston che sembrano trovare la scuola perfetta. E vediamo la nostra Meredith Grey avere un incontro con Jackson Avery.

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Ellen Pompeo e Jasse Williams (639×360)

Piccolo reminder per chi l’avesse dimenticato: Jackson ha lasciato Grey’s Anatomy nella diciottesima stagione e hanno concluso la sua storyline creandogli l’espediente della fondazione Catherine Fox. È lui a gestire adesso gli affari di famiglia e ha una proposta anche per la Grey lì a Boston, dove lui stesso si è trasferito con la sua April e la loro figlia Harriet per intraprendere una nuova carriera al timone della fondazione.

Ed ecco che il terreno è pronto, è tutto pronto per l’addio di Meredith. Ma noi pubblico di Grey’s Anatomy, dopo quasi vent’anni di questo medical drama adesso disponibile su Disney+, siamo pronti a dire addio alla sua protagonista? Probabilmente no, probabilmente e nonostante tutto la Grey è stata la nostra coperta di Linus, l’unica certezza tra le innumerevoli tragedie. Perciò, vederla andare via non sarà per niente facile, ma è la cosa giusta da fare. Certo, sono convinta che dopo Grey’s Anatomy Ellen Pompeo sceglierà la pensione e smetterà di recitare, ma spero vivamente e qualora la serie di Disney+ dovesse continuare, di rivederla di tanto in tanto in qualche episodio, un po’ come ha fatto e sta facendo Addison Montgomery.

Il che ci porta a un’altra parte importantissima dell’episodio cinque. Il ritorno di Addison, ma per una questione ben precisa, per una questione che fa riflettere. Quest’anno, ma come sempre in Grey’s Anatomy, c’è una particolare attenzione a dei temi scottanti, ma tremendamente reali. Il focus principale, visti anche gli sviluppi politici negli Stati Uniti, è sull’aborto. L’aborto che è un tema complesso eppure così semplice, dare la possibilità a una donna di terminare una gravidanza. Un diritto fondamentale che in molti stati viene negato per ignoranza, per convinzioni limitate e basate anche e soprattutto su fanatismi religiosi fin troppo obsoleti e ignoranti.

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Chandra Wilson e Kate Walsh (640×360)

Ancora una volta proverò a non esprimere con troppa veemenza la mia posizione al riguardo perché non siamo nella sede giusta, ma è impossibile non schierarsi. Io sono e sempre sarò dalla parte dei diritti umani e dei diritti delle donne perciò sono assolutamente favorevole alla pratica dell’aborto e ho supportato e tifato per ogni istante di questo episodio per la causa. Ci è stato mostrato cosa potrebbe succedere se la pratica dell’aborto fosse vietata. L’esperienza di Miranda e Addison è solo un racconto fittizio. La paziente è un’attrice che non è morta davvero nella realtà perché non hanno potuto terminare la sua gravidanza extrauterina, ma nella realtà ci sono milioni di donne che quella sorte potrebbero incontrarla davvero che potrebbero davvero dissanguarsi nel furgone di qualcuno nel tentativo di raggiungere un posto in cui praticare l’aborto è legale.

Ammiro tanto Grey’s Anatomy quando ci apre gli occhi e spinge su questi argomenti, quando ci porta a riflettere senza distrazioni sull’importanza delle scelte che un gruppo di persone (di solito uomini) si prendono la briga di prendere al posto nostro. Ed è tremendo, è terribile, è disumano. Il – chiamiamolo pure – monologo di Addison è stato così crudo, è stato una secchiata d’acqua ghiacciata dritta in faccia e ve lo giuro, per la sua tragica verità l’ho trovato stupendo, bellissimo.

C’era un mio professore all’università che diceva che molto spesso sottovalutiamo l’importanza dell’aggettivo bellissimo. Spesso la usiamo troppo, così tanto che la svuotiamo della sua suprema grandezza e del suo immenso e preciso significato. Io, oggi, però non voglio usarne una diversa perché – come faceva notare anche lui – non ce n’è un’altra che spieghi esattamente quello stesso significato. Nessun sinonimo sarà mai preciso come la parola originariamente scelta. Perciò ci tengo davvero a farvi capire quanto quel bellissimo per me non sia solo un superficiale aggettivo di circostanza, ma quanto davvero io creda che il monologo di Addison sia bellissimo.

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Greg Germann e Debbie Allen (640×360)

E dopo questa riflessione noiosa sulla parola “bellissimo” voglio passare all’altra storyline centrale di questa puntata di Grey’s Anatomy, mi riferisco alla parte di Boston che vede coinvolta Catherine Fox. Koracick, altro personaggio sporadico che amo follemente, ci sta dicendo chiaramente che la condizione di Catherine non è migliorata, anzi, sembra proprio che il suo tumore sia cresciuto. Io adesso capisco tutto, ma non posso accettare che la Fox smetta di lottare e di curarsi. Sì, sono un po’ egoista a dirlo, ma non voglio rinunciare a Catherine nemmeno un po’. Spero davvero che riesca a trovare la forza per continuare con le sperimentazioni e per riprendere la sua battaglia contro il cancro.

E per concludere vorrei parlare un secondo del fraintendimento più divertente delle ultime puntate: tutti gli specializzandi tranne Griffith pensano che Adams se la faccia con Amelia Shepherd e la cosa è tanto esilarante quanto inquietante. Immaginate se qualcuno pensasse che foste gli amanti di vostr* zi*. Che imbarazzo porca miseria. Io sarei uscita allo scoperto subito, avrei confessato la mia parentela e al diavolo le malelingue. Ma far credere di avere una relazione con mia zia no, no, no, non posso proprio nemmeno processarlo. Troppo inquietante, troppo ehw anche se la zia è quella strafiga di Amelia Shepherd.

Che dire, Grey’s Anatomy, il medical drama di Disney+ continua a regalarci materiale e puntate interessanti. Speriamo che dopo l’uscita di scena sempre più imminente di Meredith, continui per questa strada.