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7 film che cambiano genere in corsa

Negli ultimi tempi i generi cinematografici si sono sempre più fusi e contaminati tra loro, tanto che oggi è quasi impossibile trovare un film che si identifichi in un genere soltanto. Anzi, togliamo pure il quasi. Però, quello che andremo a indagare oggi non è una semplice ibridazione di generi. Ci sono pellicole, infatti, che a un certo punto della loro corsa decidono di cambiare genere, costringendoci a riorganizzare le nostre percezioni non solo sulla storia, ma sulla natura stessa del film. È difficile da fare, per questo accade poche volte ma, se realizzato a dovere, rende l’esperienza cinematografica unica e indimenticabile. Se qualcuno ha visto Match Point di Woody Allen, il più recente Triangle of Sadness di Ruben Ostrud o più semplicemente La vita è bella sa di cosa stiamo parlando. Allora, in questo pezzo abbiamo raccolto 7 esempi di film che cambiano genere in corsa, cercando di spaziare il più possibile e di non focalizzarci soltanto sui thriller (e già c’è ne sono un bel po’).

Non ci resta, dunque, che iniziare e, se siamo sicuri che il primo lo indovinerete subito, andando avanti troveremo anche il già nominato La vita è bella.

1) Parasite

La vita è bella

Apriamo le danze con il film che ha ispirato chi scrive a ideare questo pezzo. Perché non si può parlare di pellicole che cambiano il loro genere in corsa senza nominare quel gioiellino di Parasite.

Inizialmente sembra che Bong Joon-Ho diriga una satira sociale cupamente divertente in cui la povera famiglia Kim riesce a raggirare i ricchi e distaccati Park, fingendo di non conoscersi e di essere qualificati per lavori che, in realtà, non potrebbero nemmeno fare. Il regista vuole dipingere un complesso arazzo sul classismo e sulla ricchezza in Corea del Sud; tuttavia, la vera allegoria arriva verso metà film, quando i Kim scoprono il bunker sotterraneo nella residenza dei Park e, soprattutto, chi vive al suo interno. La commedia lascia il posto al thriller, il commento sociale umoristico svanisce di fronte a un’oscura guerra di classe, sugellando il finale senza speranza di Parasite e il suo terribile avvertimento di come il crescente divario tra ricchi e poveri non farà che peggiorare la vita di tutti. E sono proprio gli eventi tragici che danno una svolta inaspettata a Parasite che lo elevano a capolavoro del cinema contemporaneo.

2) Dal tramonto all’alba

Facciamo un passo indietro nel tempo, a un anno prima de La vita è bella, con il film del cambio genere per eccellenza.

Dal tramonto all’alba è la perfetta sintesi delle differenze dei suoi creatori, con Quentin Tarantino che scrive – e recita – e Robert Rodriguez che dirige, mettendo in risalto le loro personalità cinematografiche. La prima metà è un teso thriller poliziesco, pieno di dialoghi intelligenti e acute osservazioni, su questi due fratelli criminali in fuga, Seth e Richie Gecko, che rapiscono una famiglia e la costringono a portarli in Messico. Senza alcun preavviso, non appena i Gecko arrivano al Titty Twister, si trasforma in un film d’azione slapstick, uno di quelli di serie B più squilibrati e gloriosamente divertenti degli anni 90. Inoltre, diviene anche una pellicola di vampiri horror-trash e con tanto sangue, in cui i personaggi lottano per salvarsi la vita. Tutto, dall’azione, al cinema e al tono, cambia per adattarsi a questa svolta vampiresca a sorpresa e Dal tramonto all’alba torna poi al suo originale genere solo dopo che tutte queste creature della notte sono state uccise.

Sebbene il cambio di genere sia noto, all’epoca fu un colpo di scena totale e ancora oggi Dal tramonto all’alba continua a deliziarci con la sua trama sconvolgente.

3) The Prestige

La vita è bella

Quando vediamo per la prima volta The Prestige, uno dei film più sottovalutati eppure più identificativi di Christopher Nolan, veniamo immediatamente attratti dalla meticolosa attenzione ai dettagli e da un’intrigante narrativa che pare pronta a rispondere alle nostre tante domande man mano che la storia procede. Solo per scoprire che c’è molto di più. Che dobbiamo osservare attentamente.

Inizia come un thriller d’epoca avvincente e concentrato sulla rivalità tra i due illusionisti Robert Angier e Alfred Borden, un tempo soci finché durante uno dei loro spettacoli la moglie del primo morì annegata per un nodo sbagliato fattole dal secondo. L’ossessione di trovare il numero giusto per poter superare l’avversario li porta a prendere sempre più rischi e a correre pericoli sempre più grandi, portando Angier dritto dritto verso la casa di Nikola Tesla. È in quel momento che The Prestige svolta, suggerendo che qualcosa di fantastico è in corso e arrivando a incorporare elementi sci-fi. Ciò lo trasformano in un film di genere strabiliante, mentre ci trasporta in profondità nella tana del bianconiglio fantascientifico e ci sconvolge con quel finale da cui è difficile riprendersi. Soprattutto quando ci rendiamo conto che, attraverso la magia, Nolan omaggia il cinema, ergendo The Prestige a manifesto della sua arte.

4) Gone Girl – L’amore bugiardo

Gone Girl – L’amore bugiardo comincia come i consueti thriller del suo regista, David Fincher. Abbiamo di fronte un mistero da risolvere che coinvolge un protagonista imperfetto, in questo caso Nick Dunne, intento a far fronte a una tragedia che l’ha colpito. In realtà, due tragedie: la scomparsa della moglie Amy e l’accusa di essere il suo omicida, con tutti gli occhi dell’America puntati su di lui dato che Amy era la protagonista di una celebre saga di libri per bambini. Tuttavia, si scopre nel proseguo del film quanto i suoi sforzi siano vani sia nel trovare Amy che nel difendersi. Quest’ultima, infatti, è viva e ha finto la sua morte per incastrare il marito, fuggire da un matrimonio fallimentare e vendicarsi dell’infedeltà del coniuge.

Ecco che il crime mistery iniziale con sfumature noir si trasforma in un thriller psicologico in piena regola, dopo che abbiamo appreso la portata delle azioni della donna. Ma non finisce qui. Gone Girl diviene anche un revenge movie, ovvero un film di vendetta con protagonista una femme fatale. Capovolgendo così tutto quello che era stato stabilito in partenza e rendendoci difficile determinare chi stia davvero dicendo la verità, il film si conclude in maniera ambigua e con un focus sulla complessità del loro rapporto vittima-carnefice.

5) Psycho

La vita è bella

Senza Psycho questo pezzo non esisterebbe, perché Hitchcock ci ha regalato il capositite dei cambiamenti di genere a metà di una pellicola. Il Maestro è noto per i suoi thriller, come La finestra sul cortile, Intrigo internazionale e Vertigo; quindi, è comprensibile che chi era in sala all’epoca si aspettasse un film dello stesso genere. Ed effettivamente, è così che inizia Psycho: come un thriller poliziesco in cui Marion Crane fugge dalla città dopo aver rubato i soldi al suo capo. Paranoica, esausta e chiedendosi se la polizia o il suo datore di lavoro la stessero inseguendo, decide di fare una sosta al Bates Motel. Dopotutto, a fermarla c’è anche un brutto temporale.

Ecco il momento della svolta. A circa 45 minuti dall’inizio di Psycho, viene uccisa quella che credevamo la protagonista e comprendiamo che la storia davanti ai nostri occhi è diversa rispetto alle nostre previsioni. L’opera diviene un horror psicologico incentrato sui disturbi della personalità, sul matricidio e sui serial killer, ergendosi con tutta probabilità a primo slasher in assoluto della storia. E meno male che gli spettatori erano sicuri di indovinare dove stesse andando a parare Hitchcock… che, manco a dirlo, si spingerà ancora oltre con Gli Uccelli, una commedia romantica che muta in puro horror.

6) Titanic

Sì, questa volta eravamo consapevoli della svolta che avrebbe preso Titanic. Però, ciò non toglie niente al massiccio cambiamento di genere dell’opera, ancora oggi dolorosamente tragica. La prima parte è una deliziosa storia d’amore d’altri tempi e impreziosita dalla chimica incredibile tra Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, in cui il povero Jack e la benestante Rose si innamorano perdutamente e combattono la disapprovazione della famiglia agiata di lei. E poi la nave colpisce l’iceberg. Ecco che il dramma romantico sugli amanti sfortunati alla Romeo e Giulietta diviene un film catastrofico e di sopravvivenza; un blockbuster pieno di immagini sbalorditive e dalla CGI rivoluzionaria in cui le persone annegano, muoiono congelate, si schiantano contro le eliche, si aggrappano a ciò che trovano o si tolgono la vita perché non vogliono aspettare la fine.

James Cameron decide così di rinunciare al suo dramma relazionale per concentrarsi sul disastro in corso, in un modo tale che solo qualcuno con la sua mano avrebbe potuto farlo. Così accontenta più pubblici e ci stupisce con un’esperienza cinematografica spettacolare, che continuiamo a sperimentare a più di 25 anni dalla sua messa in onda.

7) La vita è bella

La vita è bella

Mancava al nostro elenco un qualcosa di puramente comico (perché Parasite sfocia più nel satirico) che diventasse qualcos’altro. E allora perché non cercarlo in casa nostra? Ed eccola l’illuminazione, perché la prima parte de La vita è bella, sebbene ci siano già i semi della discriminazione razziale, è piena di gag, divertimento ed è incentrata sull’innamoramento tra il giocoso Guido Orefice e la sua Principessa, la maestra Dora. Si sogna con questa storia d’amore romantica e si ride con quell’ironia che da sempre caratterizza Roberto Benigni.

E poi arriva la seconda guerra mondiale, che spazza via la gioia de La vita è bella e porta il dramma.

Guido e il figlio Giosuè vengono deportati, Dora sale su quel treno solo per stare vicino alla sua famiglia, anche se non è ebrea. Le risate che prima erano copiose, adesso sono a denti stretti, perché comprendiamo che Guido provi a proteggere suo figlio dall’orrore dei campi di concentramento con quella bugia bianca, ma vederlo fa terribilmente male. E ci fa sperare due volte: prima con la comparsa del dottor Lessing, poi con la liberazione degli Alleati. Ma La vita è bella non è una storia a lieto fine. Certo, madre e figlio sopravvivono e si ricongiungono, ma non hanno davvero vinto. Perché hanno perso la loro famiglia; perché, tragicamente, Guido non c’è più.

Siamo giunti al termine di questo particolare viaggio, dove abbiamo esplorato alcuni esempi di film che cambiano genere in corsa, come La vita è bella. Per quanto non sia un fenomeno diffusissimo, sappiamo che 7 pellicole sono troppo poche; dunque, chiediamo a voi di allungare il nostro elenco: quali altri film inserireste se doveste continuare questo pezzo?