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Immaginiamo come potrebbe essere la trama della 50esima stagione di Don Matteo

Attenzione, l’articolo contiene SPOILER su Don Matteo. Quanto segue non accadrà mai, sebbene non sia nemmeno un’ipotesi tanto astrusa. Quanto segue è solo il frutto delirante dell’immaginazione di Hall of Series. Evitate la lettura se volete continuare ad avere un bel ricordo di Don Matteo.

Ora che un nuovo sceriffo è arrivato in città, Raoul Bova (che ha rischiato di essere sostituito da Giancarlo Magalli), niente sarà più lo stesso tra le dolci – ma fatali – pendici della campagna umbra. Eppure le persone continuano a morire, anche con Don Massimo in giro a ficcanasare. Contro ogni aspettativa, la tredicesima stagione ha funzionato anche senza il volto storico della fiction di Rai 1. Ma per quanto potranno ancora andare avanti senza il titolare? Il mondo finirà con l’ultimo episodio della tredicesima stagione (un numero, un destino, insomma)? Terence Hill tornerà mai a indossare l’abito talare? Da fonti attendibili, possiamo confermare che tornerà, ma non prima del 2079. Curiosi come le scimmie, abbiamo messo in moto una macchina di favori; abbiamo scomodato le nostre conoscenze per arrivare ai piani alti, distrutto i nostri salvadanai a porcellino per poter sbirciare nel futuro e scoprire quando tornerà Bondini a pedalare tra le campagne umbre. Ma il futuro ci ha sconvolto, ecco cosa abbiamo scoperto.

La nostra guida informativa su Don Matteo 14 (cast, trama, data e news)

Don Matteo, il futuro

Don Matteo Fru

Spoleto, Molise, 2079. Proprio così. In questi ultimi 57 anni, il Molise è riuscito a espandere i suoi confini e ora domina il centro Italia. L’ultima volta che, qui nel 2022, lo abbiamo visto, Matteo Bondini aveva salutato la provincia umbra alla volta del Sudan. Dopo quell’ultima lettera struggente, però, non abbiamo più avuto sue notizie. Raoul Bova, che si è rivelato essere un ottimo anti Don Matteo, ha indossato la tonaca fino al momento in cui ha deciso di ritornare a fare il carabiniere. Almeno così sarebbe stato pagato per condurre le indagini. Nel ruolo di protagonista iettatore, nel corso delle stagioni, si sono alternati volti più o meno noti al pubblico italiano. La 15esima del 2026, ad esempio, ha visto il passaggio di testimone tra Don Massimo e Don Fru, interpretato da Gianluca Fru dei The Jackal, il quale era già venuto in soccorso al maresciallo Cecchini nella 12esima stagione per spiegargli come diventare influencer.

Khaby Lame

Nella 21esima stagione, invece, la tonaca è passata a Khaby Lame che, finalmente, ha mostrato agli spoletani come evitare di essere sterminati dal prete. Il nuovo concept – è facile capire perché – non ha funzionato a lungo poiché il suo personaggio, Don Alfonso, non aveva più casi da risolvere, le persone non venivano più assassinate e la crescita demografica di Spoleto era inarrestabile. La fiction ha continuato a macinare stagioni, ma perdeva sempre più spettatori. Fino a quando, nel 2050, per il ruolo primario verrà scelta Maria di Biase, originaria di Bonefro (Molise), la quale diventa la prima donna a vestire la tonaca che fu di Terence Hill. Lo shock di Nino Frassica, ormai centenario, ha portato l’attore a riprendere il suo ruolo storico all’urlo di:

Una donna sacertota, ma che shtiamo scherziamo?!

Maria di Biase

La rivolta anti-femminista del maresciallo Cecchini

Con il ritorno nell’amata fiction del maresciallo Cecchini, centenario, e i suoi tentativi, inconcludenti, di destituire Don Fernanda (appunto, Maria di Biase), Don Matteo conoscerà una seconda età dell’oro. L’audience si moltiplica, così come gli abitanti della fiction; anche le risate crescono fino a quando non arriverà la tanto agognata vittoria ai Golden Globe del 2064. E sarà proprio grazie alla statuetta, ottenuta per i meriti dell’attrice di origini molisane, che la regione di Celestino V e Antonio Di Pietro preparerà il suo piano per conquistare il centro Italia. Così, avvalendosi di una tecnologia ancora sconosciuta al mondo (barattata con il Golden Globe di Maria di Biase), il Molise riporterà in vita un altro illustre attore originario di Ferrazzano: Robert De Niro, che nella 49esima stagione del 2078 otterrà il ruolo di parroco redivivo. Il Molise però è ignaro che la morente Umbria ha lo stesso asso nella manica.

Don Matteo 50, lo chiameremo D-erminator

Robert De Niro prete

Le trattative in casa Rai per portare a termine la stesura della 50esima stagione saranno leggendarie. Purtroppo, però, le nostre conoscenze non sono così potenti. Quindi abbiamo potuto solo sbirciare gli accadimenti futuri e la trama del ritorno di Don Matteo Bondini che avverrà in Don Matteo 50, la stagione del 2079.

Per voi, in esclusiva, la trama:

A Spoleto giungono due figure dall’anno 2022: un parroco cyborg dall’identità sconosciuta, munito di ruote di bicicletta al posto delle gambe, e un soldato umano che risponde al nome di maresciallo Ninetto Cecchini Jr. (interpretato da un diretto discendente di Nino Frassica). I due uomini sono giunti dal passato con obiettivi diversi e ora vagano alla ricerca del parroco di Spoleto, Don Fulvio, interpretato da Robert De Niro redivivo. Da 38.035 abitanti, ora Spoleto, capoluogo del Molise, ne conta quasi 1 milione. Il parroco cyborg inizia a uccidere a caso quante più persone. La furia omicida dello sconosciuto allarma Don Fulvio, l’unico in grado di intuire che sta succedendo qualcosa di terribile. Mentre fugge per avvertire i carabinieri, però, inciampa e si rompe una gamba. Fortunatamente viene salvato da Cecchini Jr., che è arrivato giusto in tempo per proteggerlo dal cyborg. Il maresciallo è il figlio di Nino Cecchini. Quest’ultimo, senza spiegare come era venuto a conoscenza dei fatti futuri, prima di morire ha incaricato suo figlio di recarsi nel futuro per fermare la furia assassina del parroco cyborg, un tempo suo carissimo amico.

Il maresciallo spiega a Don Fulvio che il parroco cyborg, nel 2022, era ancora un uomo buono, caritatevole e misericordioso. Poi, un giorno, senza avvisare nessuno è scappato via, nel cuore della notte. Spoleto ha pianto la sua scomparsa per un po’. Poi, quando i crimini hanno iniziato a diminuire, hanno ipotizzato che portasse sfortuna e lo hanno dichiarato fuorilegge. La cittadina si è ripopolata, ma la sovrappopolazione ha peggiorato la vita degli abitanti. Il futuro di Spoleto è in pericolo, eppure nessuno sembra accorgersene. Il cyborg è un’efficiente macchina assassina con un potente endoscheletro metallico e uno strato esterno di tessuto vivente che lo fa sembrare un essere umano rassicurante. Ma Cecchini Jr. e Don Fulvio non si lasciano ingannare. Scappano durante l’ennesimo attacco e si rifugiano nei sotterranei della canonica di Sant’Eufemia. Ma i carabinieri di Spoleto non credono alla storia del cyborg. Sono convinti che l’affascinante Don Fulvio abbia lo stesso potere iettatorio del famigerato prete del passato – ormai una leggenda – e lo arrestano.

terence hill

Nessuno però sa cosa fare. Il capitano dei carabinieri propone di interrogare Don Fulvio. Poi realizzano che è sempre stato il parroco a occuparsi delle indagini, per lo più crimini violenti, furti o aggressioni causate dall’indigenza. Così Don Fulvio coglie l’occasione e interroga sé stesso, rivelando ai carabinieri tutto quello che sa sulla creatura fuori controllo. Intanto il cyborg vaga ferito per le campagne, sulle sue gambe ruotate. Si reca nella sua vecchia canonica, a Gubbio, dove si toglie l’elmo meccanico: quel cyborg altri non è che il vero e unico Don Matteo (interpretato da Terence Hill, il quale è stato riportato in vita dall’Unione Umbria libera). Ripristinate tutte le funzioni vitali, il parroco titolare assalta il commissariato. Don Matteo-borg è armato fino ai denti e uccide tutti i presenti. Ma Cecchini Jr. e Don Fulvio riescono a scappare.

Il cyborg è inarrestabile. Cecchini Jr. e il parroco sono con le spalle al muro. Dopo una lunga sequenza di lotta, ormai stremato, Don Fulvio riesce a colpire il Matteo-borg, il cui corpo meccanico esplode in mille pezzi. Di lui, però, resta la testa. In quel momento, Don Matteo cyborg spara dagli occhi e uccide l’usurpatore. Cecchini Jr. corre verso il cyborg, per fermarlo, il quale, finalmente, lo riconosce:

Nino, amico mio! Sei proprio tu!?

Don Matteo

Cecchini Jr. si presenta e spiega alla creatura assassina perché è stato inviato dal padre per fermare la sua furia. Il maresciallo, implorante, raccoglie la testa, che tiene stretta tra le mani. I due si guardano intensamente, ma è in quel momento che, dagli occhi, il cyborg risucchia il figlio del suo caro compagno di scacchi. Don Matteo s’impossessa così del corpo umano di Cecchini Jr. Con la tonaca e le sembianze di Nino Frassica, il prete avanza verso il centro città, serio e deciso, tra la polvere della campagna, ora, molisana.

Sarà proprio così che – dopo 79 anni – scopriremo che Don Matteo è stato inviato nel 2000 dall’Altissimo per tenere sotto controllo la crescita demografica della popolazione di Gubbio e poi di Spoleto. Per assicurare il benessere e l’armonia cittadina, qualcuno doveva morire in ogni puntata. Ma gli abitanti, malfidati, non hanno capito la sua missione e hanno pensato di bandire il parroco per evitare morte e distruzione. Invece la crescita demografica ha portato solo malessere. Per questo motivo, non appena gli è stato possibile, Bondini è tornato. Lo chiamavamo Don Matteo. Ora possiamo chiamarlo D-Erminator. Per garantire la pace qualcuno deve morire ogni giorno, e pure male.